Madalena & Isabel

Ilprimo libro che ho visto di Madalena Matoso e Isabel Minhós Martins è stato Quando eu nasci,nel 2008, durante la fiera di Bologna, in uno scaffale dellalibreria Stoppani. La sua copertina mi chiamò a gran voce:Aprimi!, intimava, fra i tanti. Sopra: un alberobianco su fondo nero, gremito di uccelli coloratissimi. Fu amore a primavista. Lo mostrai a Paolo, entusiasta: Questo lo dobbiamofare, farfugliai, tirandolo per la giacca. Guardache queste due autrici portoghesi le incontro domani -fu la sua risposta -. Gli ho dato un appuntamento perchémi hanno mandato dei materiali bellissimi. Hanno una minuscola casaeditrice, Planeta Tangerina.

Cosìè nata la nostra amicizia con questa casa editrice, col gruppodi autori e illustratori portoghesi che l'ha fondata e coi loromeravigliosi libri. Planeta Tangerina, oggi, non èpiù tanto minuscola e si è affermata come una delle migliori epiù innovative case editrici europee e del mondo. Se lo merita,perché i libri che produce sono gioielli autentici, che hanno ildono della bellezza e quello dell'intelligenza. E sono, in più,di-ver-ten-tis-si-mi. Gran parte dello spirito si deve all'ironiae all'umorismo di Isabel, autrice di quasi tutti i testi dei libripubblicati. Isabel ha due invidiabili caratteristiche: ha ideestrepitose e sa raccontare benissimo. Vi faccio un esempio, leggeteattentamente questa frase e guardate l'immagine che l'accompagna:
"Quando sono nato, non avevo ancora visto il sole, un fioreo un viso. 
Non conoscevo nessunoe nessuno conosceva me."

Cheun bambino non conosca nessuno, quando è appena nato, lo sannotutti. Ma che nessuno conosca lui... ecco qualcosa a cui non sipensa mai. Ed ecco cosa significa saper scrivere: significa direqualcosa a cui nessuno pensa mai, ma che pure è sotto gli occhidi tutti. E sapete perché importante questa idea? Perché se tuttisappiamo quanta fatica costi a un bambino conoscere il mondo, nessunopensa mai che fatica ancora più grande sia farsi conoscere.






I lavori deibambini ispirati al libro, durante i laboratori al Festival Tuttestorie2012.

Eccocosa vuol dire parlare di infanzia in modo non convenzionale. Qualcosache pochi sono capaci di fare. E l'immagine di Madalena Matoso èaltrettanto geniale: dopo il buio della pancia della mamma (una paginanera, dove in bianco si legge: "quando sono nato non avevoancora visto niente. Solo il buio. Un grande buio nella pancia dellamamma"), un bambino indica se stesso. Alle sue spalle,una galleria di ritratti di persone, quelle che sono il suo mondoancora sconosciuto: il mondo che l'ha messo al mondo. Il bambino deveconoscerlo e deve, insieme, conoscere se stesso per farsi conoscere.
Vi sembra poco? Basta poco per decidere di pubblicare un libro,ma quel poco è, in verità, moltissimo.

DiMadalena e Isabel abbiamo pubblicato anche Quanti siamo in casa. Libro che fondauna nuova branca della matematica: la matematica familiare. Suo scopoè conteggiare quel che c'è in una casa: occhi, teste, nasi, piedi,gambe... Così, per una famiglia di 5 persone + 1 cane: si scoprononumeri incredibili: 6822 ossa, centinaia di chilometri di intestino,un milione di capelli, 924 denti... La matematica familiare èuna matematica gentile perché sempre riporta la quantità allequalità ovvero al lato non conteggiabile delle cose: 10 piediequivalgono a “10 scarpe da lasciare in giro tutte lesere, 10 calzini da buttare in un angolo... e appena due mani permettere in ordine tutto questo guazzabuglio.”
118 unghie sono quelle “che la mamma ci fa tagliaretutte le domeniche.”
12 narici, quelle“che nella stagione dei pollini gocciolano tutte allo stessomodo.”
800 000 mila capelli, quelli “chebisogna lavare, asciugare, spazzolare e pettinare. E in estate ce lifacciamo tagliare corti.



I lavori dei bambini ispiratial libro durante i laboratori al Festival Tuttestorie2012.


Insomma, è chiaro: questa è una matematica che induceall'affetto, come dovrebbe essere per tutte le scienze esatte, seconservassero la loro radice umana.

Madalenainterpreta la bellezza di questi calcoli dando rappresentazionigioiose di quel che il corpo è, dentro e fuori: come l'intestinoche diventa un labirinto lampeggiante di colori. O come il risguardofinale: magnifica parodia di tavola anatomica, che ne conserva ilfascino, irridendone la tetra crudezza.
Quandosono nato e Quando siamo in casasono stati scelti dal Festival Tuttestorie (onore almerito!) che li ha proposti in una serie di laboratori, a cura diMadalena Matoso, giunta da Lisbona per l'occasione.  Insiemeai libri di cui abbiamo appena parlato, nel programma di Tuttestorieera presente anche il delizioso, brillante e tenerissimo, Il mio vicino è un cane,edito da La Nuova Frontiera Junior,di cui potete sfogliare qualche pagina qui.

Lefotografie pubblicate si riferiscono all'installazione interattivaispirata all'albero del libro Quando sono nato erealizzata dal Festival Tuttestorie 2012, e ai laboratori di MadalenaMatoso tenuti in occasione del festival.