PiPPo va a scuola

[di Marta Sironi]

Dopo l’iniziativaPippo non lo sa (di cui potete leggere quie quie quie qui),la collana Pippo (Piccola PinacotecaPortatile) si è prestata a una prima sperimentazione didattica,con un laboratorio in una terza elementare dell’IstitutoComprensivo 5 Giornate di Milano.
Si è partiti dauna classe pilota (quella di mia figlia Caterina) con l’idea didefinire una ‘formula’ poi proponibile in altre e più variesituazioni.
Il lavoro preliminare alla realizzazionedei singoli volumi di Pippo è, infatti, una base utile per losviluppo di laboratori e interventi didattici, a partire dalledue principali suggestioni della collana: avvicinare i bambiniall’arte attraverso il contatto diretto con l’opera e la messa inpratica. Il tutto supportato dal tema prescelto – in questo caso Damee cavalieri – che costituisce l’elementodi congiunzione e di connessione ludica tra i due distintimomenti.

1.   Dame e cavalieri allaPinacoteca di Brera
Dame ecavalieri è il primo titolo della collana, realizzato da FrancescaZoboli: non troverete principesse rampanti né stickers conbrillantini, quanto piuttosto una scelta di dipinti che permette discoprire quali siano state alcune modalità di rappresentazione dellafigura umana. La scelta delle opere presenti nel libro è da considerarsipertanto una traccia, adattabile a ogni epoca della storia dell’arte e aogni collezione museale.

Gentile da Fabriano,
Polittico di Valle Romita,
Pinacotecadi Brera.

Seguendoquesta traccia ho guidato 21 bambini e le  loro insegnantiattraverso una selezione di opere di Brera che ci ha permesso, inun’ora e mezza di visita, di attraversare i secoli e scoprirne alcuneloro caratteristiche essenziali. Dall’eleganza gotica di Gentileda Fabriano a certo esotismo della Predica di San Marco adAlessandria d’Egitto, di Gentile e Giovanni Bellini. ConCrivelli abbiamo scoperto l’intrusione dell’oggetto nel quadro. ConPiero della Francesca e Raffaello la definizioni delle figure in relazionea un’architettura. Non c’era Caravaggio – ci saremmo fermati aguardare i suoi ritratti ‘fotografici’ emergere dallo sfondo scurodella Cena in Emmaus – ma siamo arrivati ugualmenteal Settecento cercando di capire le differenze tra i ritratti di FraGalgario e quelli di Giacomo Ceruti. Il nostro viaggio nel tempo siè concluso di fronte al disegno preparatorio per il QuartoStato di Pellizza da Volpedo dove la rappresentazione dellefigure così come l’ambientazione si attualizzano, rendendo piùfamigliare e immediata l’intera visita.
I bambini sonostati attenti in modo esemplare: il soggetto prescelto ci ha fornitouno spunto utile a poter vedere opere molto diverse tra loro senzabisogno di dati storici specifici, con l’intenzione piuttostodi delineare una linea essenziale di associazione tra immagini diepoche e autori diversi, tra varie strutture visuali e cromatiche,e soprattutto di avvicinarci all’opera d’arte instaurando con essaun’immediata confidenza. A tutti questi obiettivi sottesi i bambinihanno risposto istintivamente con grande attenzione ed entusiasmo.

Ci siamo salutati, dandoci appuntamento in classe dopo pochesettimane: avremmo realizzato delle carte con le quali ognuno avrebbevestito un proprio ideale personaggio. 

Gentile e Giovanni Bellini, Predica di san Marco ad Alessandria,Brera.
CarloCrivelli, Trittico di Camerino, Pincatoeca diBrera.



Piero della Francesca,
Pala Montefeltro,
Pinacoteca diBrera.
Raffaello Sanzio,
Sposalizio della Vergine,
Pinacotecadi Brera.





GiacomoCeruti, Portarolo seduto
concesta, uova e pollame
,
Pinacoteca diBrera.
Fra Galgario,
Ritratto di gentiluomo,
Pinacotecadi Brera.






Giuseppe Pellizza daVolpedo, La fiumana, Pinacoteca diBrera.


2.    Pippo vaa scuola
Il secondo incontro si è svolto,pertanto, in classe, guidati da Francesca Zoboli e secondo laproposta d’interazione da lei progettata per il volume. Seguendo lasuggestione di alcuni quadri, Francesca ha semplificato la strutturadel quadro riducendola alla silhouette della figura/e realizzandoparallelamente un campionario di carte liberamente ispirato a motividecorativi dei tessuti antichi.

Illaboratorio in classe ha avuto una durata di circa due ore. Graziea un’importante osservazione dell’insegnante di classe si èipotizzato di poter migliorare la resa del laboratorio, suddividendoloin due uscite più brevi, nelle quali focalizzare meglio i duedistinti momenti della pratica: la realizzazione della carta e lasuccessiva composizione dell’opera.

Campionariodi carte liberamente ispirato a motivi decorativi di tessutiantichi.


Ciascun bambino ha realizzato un foglio di carta con la tecnicaa frottage (chi fosse interessato veda qui).L’esperienza risulta di grande interesse per i bambini sia  perla messa a punto di una nuova tecnica artistica (e la puntualizzazionedi diverse qualità manuali e d’attenzione) sia per i risultatid’immediata e magica soddisfazione.

A partire dall'esempio del libro, si lavoraalle silhouette.

La seconda parte del laboratorioprevedeva invece la realizzazione di una silhouette: seguendo lesuggestioni presenti nel libro (copiate o ricalcate alla finestra)oppure inventando un proprio personaggio. È molto importante lasciareai bambini molta libertà sia rispetto la scelta del soggetto sia latecnica in modo che ognuno trovi, nel tempo breve del laboratorio, lamisura più adatta alle proprie capacità.









 Lafase successiva prevede di concludere l’opera ‘vestendo’ lesilhouette a collages, utilizzando anzitutto la carta realizzata maanche un generoso campionario di altre varie carte portato da Francescae messo a disposizione dei bambini.







Anche la partepratica del laboratorio ha trovato ciascun bambino in grado non solodi esprimere al meglio le proprie capacità manuali e creative madi dare espressione al loro più intimo sentire, particolarmentelibero di esprimersi e affinarsi grazie alla preparazione avvenutacon l’avvicinamento ai dipinti di Brera e alla declinazioneludica dell’intera operazione.








Un’unica notache mi sento d’aggiungere riguarda la necessità di sensibilizzare ibambini alla parsimonia dei materiali: saper utilizzare ogni ritagliodi carta, la giusta quantità di colore, avere gli strumentiadeguati e funzionanti. Un’osservazione invece di FrancescaZoboli, abituata a sperimentare laboratori anche in spazi privati,biblioteche e festival, riguarda la particolare efficacia di taliesperienze all’interno della scuola.









Inserendosi in un gruppo coeso di bambini e in un processopiù ampio di formazione, una simile esperienza diventa occasionedi arricchimento, sia per i bambini sia per le insegnanti, e diconoscenza di situazioni (il museo) ed esperienze (la pratica artisticaprofessionale) che possono fornire ai bambini aperture fondamentalianche per la loro futura crescita.




Ringrazio ancora tutti ibambini, le insegnati, i genitori e la scuola, che hanno accettatoquesto nostra proposta che crediamo declinabile anche nei prossimianni scolastici con un progressivo avvicinamento alle collezionimuseali della città, accompagnato da sempre più affinateesperienze di pratica artistica.