Sbarazzarsi della frustrazione

Come accade ormai da tre anni, alla fine del corso che ho tenuto a Sàrmede la scorsa estate ho assegnato un compito delle vacanze agli allievi. Si trattava ricreare un libro illustrato a partire da una plaquette composta e stampata a mano durante il corso, presso la Tipoteca Italiana di Cornuda. Il testo non era affatto facile da interpretare: si trattava di due degli Esercizi di Francesco Gagliardi che vengono mensilmente pubblicati nel sito di Federico Novaro. Più che veri e propri testi, degli incipit ambigui e a volte surreali.

A fine ottobre ci siamo incontrati quasi tutti a Milano, alla libreria Spazio bk, per esporre il risultato del lavori degli allievi. In quella occasione ho chiesto loro, nel caso avessero avuto disponibilità di tempo, di spiegare come avevano agito, a fronte dell'impegno posto dal testo, e di spiegare il processo che li aveva portati alla scelta finale. Ecco la prima: 

Autointervista, di Laura Pagan

Hai trovato facile o difficile il testo che ti è stato proposto come compito a casa?

Il testo non era facile perché mi faceva pensare a personaggi principali un po' scomodi e un po' antipatici, in una zona d'ombra in cui non volevo addentrarmi.

Interpretare il testo è risultato semplice? Il testo ti entusiasmava o lo hai trovato "noioso"? Perchè?

Il testo, dopo diverse ore di riflessione, al contrario del primo acchito, mi è risultato troppo ampio. C'è stato un attimo in cui tutto mi è sembrato possibile. Delimitare una traccia da seguire è stato comunque difficile davanti al foglio bianco. Ho iniziato a trovare divertente il testo solo dopo aver scelto una direzione: allora ho cominciato a "giocare" e a divertirmi, come in una corsa sulle montagne russe. Prima di quel momento, l'ho trovato noioso, scomodo, angusto, spigoloso. (E ho anche pensato che i testi proposti al corso dell'anno precedente fossero più belli, ma solo perché il primo approccio mi sembrava più facile, mi rimandasse a immagini più belle, più poetiche)

Cosa ti è piaciuto di più dell'esercizio? Perchè?

Il bello dell'esercizio è stato quando ho deciso di sbarazzarmi della frustrazione e del pensare di produrre un lavoro presentabile, e mi sono lasciata andare e ho parlato proprio della mia difficoltà del mettersi in gioco e del trovare l'idea buona. Da lì ho trovato diverse altre idee, altre ipotesi da seguire, che non ho prodotto in esercizio concreto per mancanza inesorabile di tempo. Ho impiegato materialmente il quadruplo del tempo che credevo di impiegare (beata ignoranza di non sapere quanto tempo ci vuole a ritagliare pezzettini di carta, disegnare, litigare con i pastelli).

Come ti sei avvicinata al testo e come è nata l'idea?

All'inizio ho letto e riletto il testo e pensato alle immagini e allo srotolarsi della storia. Ma non mi piaceva molto. Poi ho immaginato ritagli di cartoncino per immagini pop-up. Ho immaginato come i miei compagni avrebbero potuto svolgere il loro compito, poi mi sono concentrata sulla ricerca di una idea originale. Mi sono lasciata schiaciare dalla pressione che questo tipo di ricerca (che sentivo per me pretenziosa) comporta. Poi ho bucato lo stress come si fa con una bolla di sapone e "puff !" ecco la mia idea. Lavorarci sopra è stato divertente e subito, quasi da sole, sono arrivate le immagini che poi ho dovuto adattare a standard molto bassi (le mie povere mani con poca esperienza artistica e i ritagli di giornali -pochi pochissimi- che aveva a disposizione). Avrei voluto colorare con gli acrilici, ma il tempo era poco e ho tirato fuori dal cassetto i pastelli delle scuole medie. Mi sono resa conto lavorando che bisognerebbe saperli usare bene prima di fingere una colorazione maldestra, ma ho colorato maldestramente subito, in bella, e senza tanti ripensamenti.

Tirare le somme, da docente, è un mio dovere quindi, cara Laura,  per quanto tu insista ad affermare di «esserti adattata a standard molto bassi», hai prodotto un compito esilarante, irriverente, spiritoso, acuto e affascinante. Come dicevano Cochi e Renato prima che tu nascessi: «Bravo: sette più!»

Nei prossimi giorni pubblicheremo le riflessioni di Cecilia Campironi e di Valeria Montemagni.

Il corso Progettare Libri sarà riproposto, sempre a Sàrmede, dal 4 al 9 luglio 2016. Tutte le informazioni sono disponibili qui.