Si incontrarono a Pontevigodarzere

Viricordate uno scorso post dal titolo Mileggi
Ecco: quileggete il report di quell'esperienza che ci hafatto Mauro Mongarli.


Tutti sanno che i bambini amano farsi ripetere la stessastoria tante volte, e ogni volta il bambino se la fissa bene nellamemoria, finché da adulto decorerà la sua villa in campagna con isette nani e biancaneve di cemento colorato. 
(BrunoMunari)

Dopo l'uscita di un mio scrittoper i Topipittori ho cominciato a essere bersaglio didomande che nessuno mi aveva mai fatto. “Quanto haiguadagnato?”, “Ma davvero sei capace, non facevi il pubblicitario?”,”Me ne regali una copia?”
Ho capito così che darealle stampe qualche idea è solo l'inizio della questione, se haiscritto qualcosa a cui tieni e che vuoi continuare a far crescere.

Ho pensato che potevo condividere lascrittura del libro, la mia esperienza di padre, vent'annidi carriera come creativo pubblicitario e mettere tuttosotto la luce delle fiabe, perché mi ero imbattuto in una frasedi Calvino che mi aveva fatto studiare il loro mondo:“[Le fiabe] sono il catalogo dei destini che possonodarsi a un uomo e a una donna”.

Hostudiato un po' Bettelheim, Rodari, Propp, Pinkola Estés, Schutzenberger,Dolci,Calvino stesso, Munari, consultato insegnanti ed esperti, bisnonneimpavide raccontatrici ma nulla mi è sembrato superare quella fraseper definire l'importanza delle fiabe. Il loro essere chiare e usabili(catalogo), eterne (destini),lavorabili (possono), pienamente disponibili(darsi), “per tutti” nel senso più nobile(un uomo, una donna).

Epoi, magari qualcuno mi avrebbe anche chiesto: “Bello il tuo libro,quando ne fai un altro?”, o “Come scrivi bene!”. È successo,ma le soddisfazioni, durante gli incontri “Mi leggi?”, sono statealtre.

Ho visto che al netto dei massacridisneyani, delle riduzioni fatte con accetta e portafogli in mano,dei danni perpetrati dal comune senso del banale le fiabe sono vive,vivissime. E basta poco per renderle strumento utile in mano a ungenitore. Utile nel suo rapporto con i figli così come nel renderlopiù sereno, a ragione maggiormente veduta, nello scegliere libriodierni di qualità.

Mi sono addentrato nelterritorio delle storie terapeutiche con l'aiuto delle insegnanti delnidoche mi ospitava, preparate e sciolte. A chichiedeva una bibliografia ho dato un elenco di editoridai quali partire. Non ho risparmiato colpi bassi come mostrare buoni ecattivi esempi fianco a fianco, e alla fine far vedere come avessero lostesso prezzo. O dire quanto fatturano ogni anno le Winx. Trascinatodall'entusiasmo, visto che il pubblico era composto solo da donne,mi è partito addirittura un “Perché noi mamme...”. Una mamma miha detto alla fine come il mio lapsus le abbia ispirato una storiaper il suo bambino tanto mammone. Ecco: lì, per un attimo, mi sonsentito per sempre felice e contento.