Per fare una app servono senza dubbio le mani

[di ValentinaColombo]
 

Vi ricordatequesta scena di Hook. Capitan Uncino? Mitorna spesso in mente quando a carnevale, sistematicamente,qualche bambino rimane spaventato dalle maschere indossate dagliadulti.
"Tocca la maschera, tocca la faccia: lo vedi che èpapà? Non è un orco vero, è finto!"

Toccare la faccia,oltre che guardarla, è un atto conoscitivo e di ri-conoscimento trai più basilari. Per questo le espressioni facciali hanno una grandeimportanza nell'illustrazione dei libri per bambini. Sbagliare aritrarre una emozione, una sensazione, sul viso di un personaggio,può compromettere tutto. Basta una bocca sorridente per fare un visofelice? No, non è detto, o almeno non solo. Chiedete agli illustratori:esseri umani ed espressioni facciali possono diventare un veroincubo.
La faccia è un bel parco giochi, non c'è che dire. Hacosì tante varianti che un bambino non può che rimanere estasiato datutte le straordinarie espressioni che può assumere, rimanendo semprese stessa, ma a ogni istante diversa. E fare le boccacce è una dellecose più divertenti che ci siano.

Perciò, quando Antonella Abbatiello ha deciso dimettersi a fare un libro sulle facce (urca!) e in più solo conritagli di cartoncino (ri-urca!), l'aspettativa era altissima.
Immaginate un tavolo, una signora bionda con mani elegantissimee forbici che scorrono sinuosamente su mille fogli colorati. Questasignora ritaglia occhi, bocche, nasi. Alcuni li fa volontariamentecome vuole lei, altri, toh, saltano fuori così. Li appoggiasul foglio, li muove, li ribalta, li specchia, li rifa, e avanticosì. Triste, questo qui. Cattivo quest'altro. Raggiante, questo. Evia così.

Una delle cose che ai bambinipiace enormemente fare con i libri è toccarli e, se possono,romperli, farli a brandelli, soprattutto da piccoli. Smontareuna cosa ti aiuta a conoscerla.

Così, quando la maquettedi Facce è capitata inmano al duenne Mattia, ecco le dita indicare, le mani stringere,i polpastrelli esplorare la carta.
Viene propriovoglia di toccarle, quelle facce fatte da Antonella.
Lorenzo, papà di Mattia, che di mestiere si occupa diinteraction design (cioè studia e progettai meccanismi di interazione tra persone e sistemi informatici), hal'idea: una app.
Ma averla non basta, ci vuole qualcunoche ti aiuti a portarla fino in fondo. Così, Lorenzo, che di cognomefa De Tomasi, chiede a Stefano, che fa Baldassarre, di dargli una mano(Stefano è uno storico collaboratore di Antonella, basti pensare alla mostra di Alfabeto delleFiabe da lui allestita). A collaborare sonoabituati, visto che insieme costituiscono il duo dinamico Isotype chesi occupa di comunicazione a trecentossessanta gradi, applicazioni,design, digitale. Con loro hanno lavorato anche Gianluca Rotoni,mente tecnica di Semidigitali, insieme a Goia Marchegiani(se i nomi vi suonano è perché li avete visti al TOC, allaFiera di Bologna 2013, mentre presentavano la loro app Fantavolieri).


 

Se oggi lanciamo il nostroFacce e la sua app Facciamo! ègrazie al lavoro e alla collaborazione con Isotype, Semidigitali eAntonella. E grazie anche a Mattia, che è questo ricciuto bimbettodel video qui sotto e che ha testato la app per noi.

Ecco, io nondirei niente altro di questo libro e di questa app, non perchénon sappia cosa aggiungere, ma perché troverete tutto spiegatobenissimo in questa presentazione, nella paginaweb dedicata al progetto e sulla paginaFacebook della app, che potete scaricare da iTunes (e, prossimamente, da Play perAndroid). Insomma, non fate i pigroni, e di click in click muovetevi trai link e andate a vedere che cosa abbiamo combinato. Siate interattivie digitali. Che poi vi interrogo e mi dovete dire cosa ne pensate. Anzi,scrivetemelo qui sotto.