Illustratori appostati nell'ombra

Noi ce li immaginiamo,quelli di LaTrama Autoproduzioni, appostati dietro gli alberi virtualidel web, nascosti negli angoli bui della rete 2.0, in agguatofra i cespugli dell'Internet delle cose a scrutare, sondare, valutare. Osservano gli illustratori che passano, lisoppesano, registrano i loro movimenti, le oscillazioni del loro stile,i cambiamenti d'umore. Poi decidono chi gli interessa e cominciano alavorare in profondità. Come editori, come stalker benefici e bonari. Datutto questo lavorìo nasce questo post, grazie al quale possiamoscoprire quali sono gli illustratori che reputano più promettenti eperché. 


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Alessandro Palmacci =Mathilde Van Gheluwe

MathildeVangheluwe per noi ha un nome impronunciabile, ma vive e lavora aGent dove questo problema non ce l'ha. A guardarla sembra uscita da undipinto fiammingo del quindicesimo secolo ma nasconde un’anima punkdietro le sembianze di bad girl dal cuore tenero. Si è diplomata inillustrazione nel 2013 presso la St. Luc di Bruxelles ed è cofondatriceinsieme a Valentine Gallardo e Jana Vasiljevi del collettivo Tietenmet Haar (confidenzialmente risoprannominate le “tette pelose”)con il quale pubblicano fanzine indipendenti e organizzano mostre,karaoke e live performances.



Nonostante il  segno nervoso e inquieto, sintomo di una continua sperimentazionegrafica, Mathilde è riuscita a creare un immaginario immediatamentericonoscibile all’interno del quale spazia tra fumetto eillustrazione. Il suo universo privato riesce a mescolare ricordid’infanzia e mondi di fantascienza che si fondono senza soluzione dicontinuità. Le sue tavole colpiscono per  un’esplosionedi geometrie, colori, riferimenti pop e incastri tra elementinaturali, personaggi e balloon che possono disorientare adun primo sguardo.



Anche quando inventamondi immaginari, il dato personale e introspettivo è sempre moltoforte. La prepotenza del segno, che rende l’immediatezza delleemozioni dei suoi personaggi, come della natura in cui si muovono,trova un perfetto bilanciamento tra la spigolosità del linguaggioe la morbidezza delle forme. Il tratto è capace di passare daldrammatico all’esilarante, dal serioso allo scanzonato e lesue caratterizzazioni sfiorano la caricatura senza diventare banalimacchiette.


Sul suo blog potete rimanere alcorrente delle sue spericolate avventure!

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Alice Milani= Mikaël Ross

Mikaël Ross  èun disegnatore tedesco. Nato a Monaco nell'84, vive e lavora aBerlino. Grazie ad una borsa Erasmus a Bruxelles ha allacciato rapporticon il mondo francofono, è così che nel 2013 ha pubblicato per le edizioniSarbacane “Les pieds dans le béton” scrittoda Nicolas Wouters.


Ciò che salta agli occhi nelle sue tavole è il tratto liberoe guizzante. Le sue figure sono flessuose ed espressive, i corpisi incurvano come schiene di gatti, mai rigidi, mai pesanti. I suoicolori sono blu luminosi, rossi trasparenti e neri che sa bilanciarecon grande maestria.


Con la delicatezza dell'acquerello Mikaël riesce a restituireatmosfere notturne, concerti e metropolitane in cui si muovonopersonaggi che fanno parte del mondo anarcopunk. Sui marciapiedi digrandi città li vediamo bere birre e intavolare grandi discussionisul senso della vita, la giustizia e la libertà, oppure farsipestare dalla polizia.



Ma anche quando i soggetti si fanno gravi,il segno rimane energico e divertito, sempre pieno di vita,così da poter raccontare con leggerezza storie che non si possonodefinire spensierate.

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Francesca Lanzarini =Ines Santos Machado

Inês SantosMachado è una giovane illustratrice portoghese, chefrequenta il corso di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Lisbona. Dasubito risulta palese l'abilità con cui Inês si destreggia tra letecniche, incisorie e non.


Per realizzare le sue opere usa grafite, tempera ma anchelitografia e maniera nera, le scene sono contrastate con poco utilizzodi mezzi toni, i soggetti congelati e proprio come in fotografiesovraesposte l’eccessiva luminosità dei visi rende irriconoscibilei dettagli.
Attimi privati o feste popolari che la Machadocarica di tensione emotiva.


La mia scelta è ricaduta su di lei per la sua mano decisa e sciolta,per i pochi segni ma essenziali che costituiscono le figure,il giusto bilanciamento di luce e ombra e per aver portatoin questi disegni la freschezza, la semplicità e lo stuporetipici dei bambini.

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Silvia Rocchi =Marion Sellenet

Marion Sellenetè un'artista francese ma vive e lavora a Bruxelles. Un'abiledisegnatrice ma anche una grande amante della sperimentazione tecnicae formale per questo quando si guardano i suoi lavori si ha subitol'impressione che sia la sua sensibilità estetica a prevalere sututto.


L'incanto che traspare dalle sue immagini è grande, e sembraapparentemente ottenuto con pochi elementi. In realtà in questo tipodi lavoro si percepisce che lo studio preliminare è tutto, e che ivuoti nelle sue illustrazioni sono importanti tanto quanto gli spaziriempiti. Assumono la stessa valenza dei silenzi che si creano tra lepersone che si conoscono bene.


Marion fa uso di tante tecniche diverse, anche se prediligeil collage, si muove fra i vari mercatini delle pulci in cerca diispirazione, primo tra tutti il “suo” Jeux de balle a Bruxelles dovecompie una vera e propria ricerca di vecchi spartiti, giornali, album difamiglie sconosciute, cartoline e documenti antichi.
Quelloche colpisce è che grazie a questa libertà formale si riconoscasubito il suo universo, dal modo di bilanciare l'immagine, ai colori chespesso si rincorrono, turchese, ocra, rosso, o verde bosco, che sianopropri di stoffe, ritagli di giornali o ancora ottenuti con pennellatedi guaches poco diluite.


Guardando i suoi lavori tutti d'un fiato si è come trasportatiin un limbo confidenziale e silenzioso dove lo sguardo si fermaa riflettere e ammirare la sua sensibilità e maestria. Qui potetevisitare il suo blog.
Tra gli artisti che influenzanoil suo lavoro cita come illustratrici dalla grande libertàespressiva Chloé Poizat, Michelle Thompson e Marion Brosse, eancora Rauschenberg e Cy Twombly.

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Viola Niccolai = JakeHollings

Jake Hollings è di York e hastudiato illustrazione alla Huddersfield University, in Inghilterra.
Colpiscono, nei suoi lavori, due aspetti principali: la freschezzastilistica e le scelte della rappresentazione, che affronta tramite tuttauna serie di tecniche diverse.
Hollings passa dalla pitturaalla colorazione a pennarelli con grande libertà, toccando argomentidiversi, da scene affollate di personaggi surreali a oggetti coltiin un’estrema sintesi di colore e tratto. Nelle sue illustrazionii soggetti sono inseriti in una precisa linea del tempo, dagli anniNovanta a oggi. Ne è un esempio la schermata di Youtube che incornicia lecopertine dei dischi in ascolto introducendo una nuova chiave di lettura,che non sia la mera raffigurazione dell’oggetto, ma piuttosto un mezzoche dà inizio ad una doppia narrazione, un racconto nel racconto.


Reinterpretando sinteticamente copertine di dischi che sonoormai grandi classici (Sonic Youth, Pixies…), la leggibilitàdi questi oggetti non è tanto legata alla verosimiglianza dellarappresentazione, ma attinge piuttosto all’idea, al concetto, chequelle copertine sono ormai diventate, alla fama di immagini presenti inogni negozio e rivista di musica, e per questo riconoscibili.
Stesso meccanismo con cui Jake induce l’osservatore aritrovare, pur nella costante velocità dal gesto pittorico, glisfondi dei videogames con la loro tipica stilizzazione di partite dicalcio, incontri di box e gare di macchine da corsa. Icone precise,le sue “Cool cars”, le musicassette o i mac, tipiche di unmondo propriamente nerd che il segno di Hollings  modulacon profonda ironia.



Nel portfolio, su cargocollectivee behance,compaiono inoltre lavori in monotipia, collage, efficaci schizzia china e divertissements in didò.
Il suo immaginarioprende in prestito elementi della grafica di computers e videogames,serialità che strizzano l’occhio alla Pop Art (non a caso disegnal’Heinz Tomato Ketchup in bustine) e colori brillanti e acidi di unmondo parallelo e finto dove il paradosso sta proprio nel segno, maiscontato o estetizzante.