Innamorato della luna

Copertinaper Il giornalino della Domenica,1907

Chi è statoil primo autore italiano di picture book?
Una risposta la fornisce Santo Alligo, in Pittori di carta (unaraccolta di tre volumi della quale abbiamo parlato qui) quandodi un meraviglioso libro di Antonio Rubino, Versi edisegni, di concezione impertinente e surreale, scrive:“Versi e disegni è forse il primo libro italianopensato, scritto, illustrato e impaginato da una stessa persona, unlibro d'artista nella moderna accezione del termine.” Definizioneche fa pensare effettivamente a Rubino come al capostipite dellacategoria.
All'illustratore, grafico e scrittore sanremese,la BibliotecaBraidense di Milano, dedica una mostra con un titolo bellissimo:Innamorato della luna. Antonio Rubinoe l’arte del racconto, ideata e curata da Martino Negri che, oggi, in Italia èforse il maggiore esperto di Rubino.
In calendario dal 30novembre 2013 al 31 gennaio 2013 (inaugurazione giovedì 29 novembre,ore 17.00), la mostra comprende per lo più materiali a stampa (libri,riviste, manifesti, quaderni), ma anche tavole originali (chine, tempere,acquarelli), fotografie d’epoca e manoscritti dell’autore. Progettataper un ampio pubblico, e dunque non solo rivolta agli esperti diletteratura per l’infanzia o ai bibliofili, l'esposizione è davveroun'occasione felice per conoscere una delle figure più interessantidel panorama culturale italiano dei primi cinquant’anni del Novecento,eclettica, innovatrice, sperimentatrice, e per questo modernissima.

AntonioRubino, Versi e disegni, 1909,frontespizio.
AntonioRubino, Versi e disegni, 1909,tavola.






I materiali esposti ripercorrono l’intero arcodel lavoro di Rubino per la carta stampata, dai primi exlibris ai manifesti pubblicitari, dalle strisce a fumetti ailibri della maturità, con l’obiettivo di mostrare la versatilitàdella sua intelligenza artistica e la storia della sua evoluzione,di cui i libri, pensati in piena autonomia inventiva e realizzativa,costituiscono gli esiti più interessanti.

Fra questi il romanzoillustrato Viperetta (1919), è un esempiomagistrale di dialogo tra linguaggio iconico e verbale.
Nel2010, Viperetta, è stato rieditato da Scalpendi inun cofanetto che assembla l'edizione originale, fedele a quella volutadal suo autore, e un volume critico, Viperetta. Storia diun libro a cura di Martino Negri, interamente dedicato allasua analisi, a riprova della grande ricchezza, ai rimandi letterari eiconografici, alle culture, alle discipline che possono stratificarsiin un libro illustrato destinato ai ragazzi.
Uno studioimperdibile, approfondito e colto, che indaga temi importanti: dallatradizione del viaggio lunare a quella del viaggio meraviglioso, dalromanzo di formazione alle peripezie dell'immagine della luna nellaletteratura.
E siccome di questa Storia di unlibro vale la pena di dare un saggio, ve ne riportiamo unbrano che si riallaccia alla affermazione di Santo Alligo con cui aprequesto post. Un modo da parte nostra,  cogliendo l'occasionedi questa mostra, di rendere omaggio ad Antonio Rubino, progenitoredei picture book italiani.


Viperetta, Lunamacabra.

Rubinoaveva compreso che la "voce" di un libro – il suo discorso poetico, lasua capacità di invitare il lettore al viaggio senza meta di Blanchot[in Livre a venir, ndr], occupazione libera egiocosa, spogliata di ogni utilità – dipende strettamente dallasua sintassi: una sintassi che non si limita tuttavia a porre in unarelazione di natura logica e narrativa gli elementi verbali di cuisi compone, ma coinvolge a pieno titolo anche l'universo del visivo,nel suo complesso, e il linguaggio delle immagini nello specifico,riconoscendogli pari dignità espressiva, se non addiritturauna maggiore scatto comunicativo. 

Viperetta,Ziluna.

Ilterritorio misterioso che ogni pagina propone rivela, in quest'ottica,la sua natura di dispositivo di rappresentazione del mondo, o di un mondopossibile, spazio di possibilità in cui nessun segno ha a priori unsignificato, soprattutto per lettori giovani e giovanissimi, come quellia cui si rivolge Rubino: lettori dall'attenzione vigile e lo sguardo nonancora offuscato dall'abitudine e dal pregiudizio che hanno la tendenzairrevocabile a consolidarsi con l'età adulta. 

Lettori ai quali soltanto, proprio in forzadella loro ignoranza, che è innocenza e dunque apertura, disponibilitàall'ascolto e all'incontro con quel radicale altro da sé che è ilmondo del libro, è consentita una autentica esperienza di lettura,esperienza di uno spazio e di un tempo separati in cui tutto diventaimmagine e niente ha ancora significato.

 Il tipo di testualitàiconico-verbale proposta in opere come Viperettao Tic Tac presuppone pertanto una sintassi – unmodo cioè di entrare in relazione degli elementi verbali e iconici– analoga a quella pienamente esplorata e sviluppata soltantoalcuni decenni più tardi nei primi picture book,ovvero in quegli albi illustrati caratterizzati da una costitutivainterdipendenza tra linguaggio iconico e linguaggio verbale,che proprio in tale relazione hanno anzi la loro specificitàespressiva. 

 




Quello del picturebook, infatti, va considerato come un vero e propriogenere letterario, per quanto impossibile da definire in relazioneai temi trattati, alle modalità espressive scelte o al pubblico diriferimento: un genere letterario che ha molti punti di contattocon l'universo della poesia, per la concisa memorabilità che necaratterizza le pagine migliori, e che trova in Little Blue, LittleYellow di Leo Lionni e Where the Wild Things Are diMaurice Sendak due modelli esemplari. 

Le radici del genere sonotuttavia assai profonde e ramificate, rimandano a oggetti editoriali piùantichi che, in quanto concepiti in ogni loro parte – verbale e iconica– da uno stesso autore attento alle possibili relazioni di senso inessi instaurate tra i diversi linguaggi, possono essere ragionevolmenteconsiderati gli antenati: opere pubblicate nei primi decenni del XX secolocome Viperetta, appunto, o come i successivi e bel piùcelebri Le petit prince e La famosa invasione degli orsi inSicilia di Dino Buzzati.

Fra gli autori dei saggi pubblicati nel catalogo della mostra editoda Scalpendi: Antonio Faeti, Paola Pallottino,Claudio Bertieri, Santo Alligo, Paolo Rusconi, Valentina Zanchin,Michele Rapisarda, Alessandro Milani, Roberto C. Bernardi, FedericoAppel, Marco Cassini. I numerosi  materiali esposti provenientidall’Archivio Rubino Antonio sono stati generosamente prestati daAntonietta Rubino.