La lettura sfuggente

Ovvero,cronache bibliotecarie ai tempi del web 2.0

[di Giuseppe Bartorilla, Biblioteca dei Ragazzi diRozzano]

Faccioil bibliotecario per ragazzi.
In tempi di scenari2.0 che cambieranno, forse per la prima vera volta da Gutenberg,modi e tempi della lettura, le biblioteche per ragioni economiche equalche volta per scelte culturali di chi le “amministra” non sitrovano in una posizione significativamente centrale nell’onda lungadialettico-progettuale.
A fronte di questa marginalitàperò i servizi bibliotecari destinati ai giovani nativi digitali hannoil vantaggio di essere ottimi osservatòri per capire dove fuggiràla lettura.
Non potrebbe essere altrimenti: da noi passanotutti gli attori della filiera della lettura under 18 attraverso i loroprodotti. E passa chi questi prodotti li consuma.


Labellissima e vitalissima biblioteca dei ragazzi diRozzano.

E, partendo da questi“consumatori” particolarmente giovani, a Rozzano da ormaitre stagioni  proponiamo un convegno, dall’emblematicotitolo Digital Readers, per provare a leggereil futuro di letture, libri  e biblioteche e comprenderecome le professioni che gravitano attorno a letture e under 18 siriposizionano nei nuovi scenari.
Un momento che serveanche per delineare strategie partendo dalle poche certezze cheabbiamo.

Bucsity a RadioPopolare, 2012.

Peresempio so che ogni progetto destinato a nativi digitali deve mettereal centro “loro” e non altro: loro sono, ad esempio, Beatrice,tre anni, che dopo aver scoperto l’esistenza della “postaelettronica” chiede alla mamma di mandare una e-mail per chiederea Babbo Natale di farle dono di un bellissimo Cicciobello.

So che la net-generazione legge e scrive comenessuna mai prima, con modalità di apprendimento diversi dainostri, e per questo qualche volta gli adulti dovrebbero togliere lesovrastrutture mentali da adulti e guardare con occhi under 18 ilmondo per provare a far combaciare sviluppo cognitivo, emozionale,scenari tecnologici ed educazione.

I net-geners sono partecipativi multitasking eper il networking, per la fruizione attiva dei social media, sviluppanoi processi cognitivi attraverso il videogioco e apprendono in modalitàlearning by doing (trial and error), sono visivi (Valeria Baudo, Come cambiano i servizi bibliotecariper ragazzi, Editrice Bibliografica). Insomma, dei piccoli mostri. Ma in fondo eravamo piccoli mostri purenoi con la televisione, i nostri nonni con la radio, i nostri bisnonnicon il cinema eccetera.

So che di fronte a unpargoletto che usa un tablet i genitori spesso reagiscono in due modiopposti: come gli spettatori del film dei Lumière, L'arrivodel treno nella città, alzandosi spaventati dall’arrivodalla locomotiva, oppure come colpiti da sindrome di Stendhaldavanti all'estasi di Santa Teresa del Bernini.


Terza edizionedel convegno, Digital Readers, 2012,Rozzano.


Situazioni queste che innescano crociate improbabili pro econtro device: libro vs fumetto vs dvd vs internet vs e-reader vstablet.
E a proposito di singolar tenzoni ecco che sullosfondo di questo scenario appaiono due fazioni  pronte acontendersi il cuore di “madamoiselle lettura” a colpi di utopiee distopie: gli analogici e i digitali.
Ma mentre questeguerre devastano ragione e sentimento, le biblioteche per ragazzi sisono ritagliate un piccolo spazio non più come teche di media, bensìcome “contenitori di storie”. Storie che in uno spazio dove passanobambini e ragazzi diventano specchi in cui si riflettono i continuicambiamenti che contraddistinguono i passaggi dall’infanzia all’etàadulta.

I bloggers diBucsity al lavoro.

Ibibliotecari hanno dovuto metabolizzare le tecnologie che nel corsodegli anni hanno invaso gli scaffali (microfiches, vinile, cd, cd-rom,dvd, bluray, audiolibri, tablet, e-reader, consolle ecc.) e ridefinirele nuove frontiere della narrazione.
L'ultima tendenza inordine di tempo è la crossmedialità: le storie non si esaurisconodentro un supporto (multimedialità), ma ne attraversano molteplici,ibridandosi e trasformandosi: device e consolle non solo supportano, madiventano elementi di continuità della narrazione in un gioco di rimandimediatici (a tal proposito si veda il bel saggio di Anna Antoniazzi, Contaminazioni. Letteraturaper ragazzi e crossmedialità, edito da Apogeo).

Contaminazioni che trasfigurano anchele politiche di promozione della lettura, come nel caso del bucsity.wordpress.com,blog dedicato a libri e letture gestito da un gruppo di giovanissimi(11-13 anni) bibliobloggers rozzanesi, trasformatosi col tempo incontenitore di buone e ibride pratiche del leggere.
Quindipoche certezze, ma forse sufficienti per immaginare il futuro dilibri e letture (e per la proprietà transitiva, di biblioteche ebibliotecari).
Forse mi aggirerò tra scaffali contenentiancora libri: quelli di Munari o della Coccinella, che offronoesperienze sensoriali, emozionali  e perché no cognitiveforse improponibili in chiave digitale.

Ma anchealtre cose, e non è detto che siano  necessariamente e-readero tablet: forse avremo che fare con  con pazzeschi aggeggiolografici a comandi vocali e altre amene diavolerie. Certamente nontroverò più lo scaffale con la saggistica (almeno così come è statoconcepito fino a oggi ) sostituito da più wikipedici strumenti.

Home page del blog Buksity. Lettori inazione.


Un futuro dover saranno possibili anche “ritorni al passato”con ricchi lettori e non-lettori poveri: i primi con meravigliosi ecostosissimi device i secondi, invece, impossibilitati per ragionieconomiche o culturali a maneggiare contenitori di letture.

I ragazzidi Bucsity ospiti a Radio Popolare,2012.

Insomma, lebiblioteche sono e saranno molte cose, ma non potranno diventare luoghidove progettare e programmare per sottrazione: analogico o digitale,virtuale o materiale, bit o carta.

L’attenzione,come sempre è stata in questi ultimi tecnologici anni, sarà certamentefocalizzata sulle  modalità operative per declinare sostantivi(lettura) e verbi (integrare).

Dovremo solo averel'accortezza di ricordare all’ultimo che uscirà dalla bibliotecadi … spegnere il libro!

L'interventodi Giuseppe Bartorilla che avete letto, è stato pronunciato durantel'incontro L'editoria per l'infanziavolta pagina. Il primo intervento, Libri cartaceie libri digitali a confronto, di Anna Pisapia, lo trovate qui. Il secondo, App e Ebook: cosa ne pensano lemamme,di Martina Fuga, qui. Il terzo, Il comunedenominatore fra carta e pixel, di Massimo Canuti, qui. La pubblicazione deglialtri interventi sul tema proseguirà nelle prossimesettimane.