La più buona colazione del mondo

A volte viene un po'da vergognarsi a pensare come è venuta l'idea di un libro. La più buona colazione delmondo si è materializzata un pomeriggio incui chiacchieravo con Massimo Caccia su skype, per risolvere unafaccenda legata a un libro che penso ormai rimarrà nel mito, nel sensoche sono anni che ne parliamo e anni che non lo facciamo. Nel frattempone facciamo altri, come questo, appunto. Massimo stava parlando, e io,distratta, mi sono accorta che alle sue spalle c'era un quadroche mi sembra proprio fosse identico all'immagine che oggi è incopertina. Una tazza da cui spunta una lucertola. Sarà perché mi èsempre rimasta in mente una lucertola che quando ero piccola, al mare,tutte le mattine faceva colazione con noi che ci immobilizzavamo comestatue, perché lei potesse serenamente consumare il suo pasto frai nostri piedi. Fatto sta che, vista quell'immagine, praticamenteil libro mi sembrò fatto.

Massimo che, comeScarabottolo, più lavora in economia più è contento, sia perchéè pigro sia perché preferisce stare sull'essenziale, quando iniziaia strepitare “Animali domestici! Animalidomestici!”, dichiarando che quello sarebbe stato il titolodel libro, abbozzò. E fu d'accordo che una galleria di animali associatiagli oggetti di casa sembrava una idea promettente, visto che sono anniche praticamente non dipinge altro. Naturalmente bisognava trovareun filo conduttore, un'idea che tenesse insieme il libro. Così,si mise (quasi subito) all'opera.

Qualchetempo dopo ci mostrò il progetto: una sfilata di animali e oggettilegati ai riti cucinieri del mattino, con finale a sorpresa. Illibro ci sembrò perfetto. Fummo tutti d'accordo che non avrebbeavuto testo: seguendo la logica e l'atmosfera silenziosa di C'è posto per tutti,pensavamo che le immagini, anche in questo caso, sarebberostate sufficienti a raccontare quello che accadeva fra lepagine.
Poi è arrivata la fiera di Bologna, le tavoleerano ultimate, facemmo una maquette e la proponemmo in visionea diversi editori stranieri. Successo, complimenti all'artista,“wonderful illustrations”: però, alla fine, nessuno si feceavanti per acquistarne i diritti. Valentina, la nostra agenteall'Avana per il foreign rights department, ci informò che,non capiva bene il perché, ma qualcosa non funzionava. Finita laFiera, sedimentata la polvere altissima e complicata delle emozionibolognesi, un pomeriggio, a Milano, ci trovammo a fare il punto suAnimali domestici.

Vabene i silent book, va bene il lettore attivo, maquesto libro era un po' troppo silenzioso, praticamente un silenzio ditomba, e i lettori più che attivi sembravano molto perplessi... Tuttoappariva troppo sibilino.
Concordammo che c'era bisogno diqualcosa che lo togliesse dalla capsula di eccessivo mistero in cui eraprecipitato. Forse ci voleva un testo, forse un altro titolo... Ed erachiaro che il libro non poteva funzionare come C'è posto pertutti, sorretto da una storia notissima da tempo immemorabile:quella dell'arca e del diluvio universale.


Riflettendoci su da sola, poi, un giorno mi fu evidente che sì,a quel libro mancavano proprio le parole. Tutti i wordlessbooks, durante la lettura, chiamano parole nelle mentedi chi osserva le figure. Ma questo non si limitava a evocarle,le gridava, le pretendeva! Mi misi a pensare a quali potesseroessere. O meglio, a quali fossero. Perché, come spiega Lionni,se la creatività è un gioco combinatorio, l'opzione giusta poi èuna, e una sola, fra mille. Esattamente come una sola combinazioneapre la cassaforte. O, almeno, così è per l'autore, per il quale lacassaforte è l'attenzione del lettore.

Più che un pensiero compiuto suquelle parole, il mio fu uno stato di all'erta. Non mi è mai capitatoprima, ma per questo libro mi sono messa a scrivere senza guardare né leimmagini né la loro esatta sequenza. E quando sono arrivata alla fine, lefrasi e le pagine corrispondevano come se le avessi avute davanti. Mi èsembrato un buon segno. Le frasi erano già formulate mentre le scrivevo,senza doverci pensare. E, dato il testo, fu evidente che il titolo sarebbecambiato: non più Animali domestici, ma Lapiù buona colazione del mondo.



Riflettendoci, poi, ho capito che dal momentoin cui avevo visto l'immagine della lucertola nella tazza, queltesto, rimasto tanto a lungo fantasma, aveva iniziato a incubare,e aveva avuto bisogno di un bel po' di tempo per arrivare alla suaforma. A volte è così: se un'immagine si impone con tanta forzaalla nostra attenzione, dietro c'è sempre un motivo. Solo non èfacile arrivare a capire quale.
Le tavole diLa più buona colazione del mondo saranno esposte sabato,19 ottobre, a Bologna da Zoo, nell'ambito di Pets,una mostra dedicata a Massimo Caccia, nella quale beneficeranno di unasezione tutta per loro: e io credo che non potessero trovare accoglienzae lancio migliore. Se non sapete cosa e dove sia Zoo, guardate questaanimazione e leggete qui.


InfographicZOO CONCEPT STORE (2013 - 1'57'') from seiperdue.org onVimeo.

Siamo grati alle ragazze di Zoo di aver deciso di festeggiare lariapertura del loro spazio, dopo l'impegnativa ristrutturazione estiva,scegliendo anche un nostro autore e un nostro libro. Penso sia unacosa molto bella avere la possibilità di questa mostra in occasionedella loro nuova stagione e dell'uscita del libro: lo dico comeautrice e come editore.

Queste le iniziativee i laboratori legati alla mostra:

sabato19 ottobre, dalle 18:
PETS. Una paersonale di MassimoCaccia
Inaugurazione e dediche con l'autore.

domenica 20 ottobre:
dalle 11 - ZOO!brunch.
alle 16.30 - ANIMALI DOMESTICI
Laboratorio MetodoMunari® e merenda con Massimo Caccia, per bambini dai 4 ai 7anni.
Per info, qui.

Perciò,se siete dalle parti di Bologna, ricordatevi di Massimo, di Zoo,dei Topi. Ma soprattutto di fare una degna colazione. Anzi, lapiù buona colazione del mondo.