Ninna nanna per seguire una stella

Qualche mese fa larivista LG Argomenti ha pubblicato un articolo di Maria Lunelli, bibliotecaria di Pergine Valsugana (cheben conosciamo per aver lavorato insieme in alcune occasioni), daltitolo Portatori di virus. Formare insegnantiper crescere lettori.Un tema interessantissimo chemette in primo piano la necessità ineludibile di formare gli adultiper far sì che nelle mani dei ragazzi arrivino i libri migliori: quelli che spesso non si conoscono, che non si sannovalutare con la dovuta attenzione e libertà di sguardo e, un po',anche si temono, per la tendenza a essere fuori dagli schemi, a nonrassicurare nella scelta delle storie e delle immagini. Maria inquesto articolo ha scritto anche di un nostro libro Ninna nanna per una pecorella. Cisono piaciute molto le riflessioni che gli ha dedicato, così le abbiamochiesto di riprenderle per il nostro blog, di ampliarle, offrendoci la suapreziosa e approfondita esperienzadi lettura condivisa, nel corso della sua esperienza di formatrice. Sipuò pensare che un editore conosca nel dettaglio i libri chepubblica. Sbagliato. Grazie a Maria anche noiabbiamo imparato a leggeremeglio questa Ninna nanna. E di questo le siamograti.

[di Maria Lunelli]

Ecco un albo illustrato che amo moltissimo e chepropongo nei corsi di formazione per adulti interessati a conoscere oapprofondire la letteratura per bambini. È un libro che si presta moltobene alla pratica della discussione di gruppo. Il metodo è semplice,ma efficace: si osserva, si evidenzia ciò che si vede e solo inseguito si prova a capire.
Si comincia, naturalmente, dallacopertina. Ci sono un titolo e un’immagine. Osservandoli chiedo checosa ci si possa aspettare dal libro. Che tipo di storia sarà? Di checosa parlerà? Che cosa sta facendo la pecorella? Salta? Arriveràdall’altra parte? Cadrà?

Destata la curiosità,senza attendere le risposte che devono rimanere private, passo allalettura ad alta voce integrale del libro, mentre scorrono le immagini,ottenendo così una prima conoscenza della storia. Poi daccapo, paginadopo pagina, ci si sofferma  a ogni tavola e la domanda cherivolgo agli astanti è: “Cosa vedete?”
È importante chevengano evidenziati gli elementi oggettivi, così come si presentano,senza cercare di dare un’interpretazione. Cercare di rimanere neutridi fronte a questa prima lettura delle immagini permette di cogliereparticolari che rimarrebbero nascosti a un’occhiata superficiale esbrigativa. Si procede in questo modo a ogni pagina, seguendo le paroledi Eleonora Bellini che ci cullano in unaninna nanna che ha il ritmo della filastrocca e la profonditàdella poesia, mentre il tratto semplice e robusto di Massimo Caccia offre immagini lineari,essenziali, ma ugualmente evocative.

Dopo di che si èpronti per abbozzare dei significati. Ognuno può esprimere ciò che hasentito risuonare dentro di sé. E ogni volta è una sorpresa. Poichéogni lettore è diverso, di fronte al libro emergono contenutiassolutamente personali, come è bene che accada nella lettura. Comegià disse Voltaire: “I libri più utili sono quelli dove i lettorifanno essi stessi metà del lavoro: penetrano i pensieri che vengonopresentati loro in germe …”.

Ecco che,nel tentativo di dare un significato, la pecorella può risultaresbadata, ribelle o indipendente in quanto, pur appartenendo a ungregge, sceglie di seguire una stella. La stella a sua volta puòrappresentare un desiderio, un sogno o un’illusione. Quando lapecorella procede nella naturale direzione della lettura, verso destraviene percepita come coraggiosa, capace di affrontare l’ignoto; mentrenei momenti di maggiore sconforto o dubbio, quando vorrebbe tornareindietro, è rivolta verso sinistra.

Queste riflessionipossono sorgere solo se si rivolge uno sguardo attento e curiosoa ogni pagina e il contributo di più persone impreziosisce perricchezza e varietà. Ad esempio nella pagina in cui la pecorellasi rifugia sull’albero c’è chi dice che l’albero è spoglioe quello che si nota dietro di esso sono le colline al buio,e chi invece afferma che quelle sono le fronde accoglienti dellapianta che offrono un riparo sicuro.

L’incontro conil lupo è cruciale. La pecorella è dibattuta fra il proseguiree il cercare il gregge perduto. È impaurita, non sa che fare,solo la testa fa capolino all’interno della pagina, mentrela mamma lupo si offre come mamma adottiva. In questo punto sipercepisce una forte emozione, estesa a tutto il gruppo. Questo èil momento culminante del racconto.

Iltesto non dice cosa decide la pecorella: si fiderà del lupo? Alla primalettura della storia mi fermo a questa pagina e chiedo che cosa pensanopotrebbe essere successo. La pecora è diventata la cena del lupo e dellupacchiotto, oppure no? Ma voltando pagina si ha la certezza, che tuttosi concluderà bene. Il cielo illuminato di stelle ce lo racconta senzaspiegare, non ce n’è bisogno. “Occhi di lupo le quattro fiammelle /fan pagina undici chiara di stelle”.

Al termine dell’analisi dell’albo tentiamodi evidenziarne le possibili tematiche. Nel corso delle numerose voltein cui l’ho proposto è emerso che oltre a essere una ninna nanna, unafilastrocca, un libro per contare, questo è un libro che ci dice chedobbiamo seguire i nostri sogni, i nostri desideri, anche se la stradaè difficile e non sappiamo chi possiamo incontrare; ci dice che chi siincontra non è per forza un nemico, anche se ci fa paura; inoltre ciracconta l’accoglienza e l’affido; che una mamma, anche se lupo,è sempre una mamma; infine ci rivela che i nostri desideri sono giàlì, ci stanno aspettando, ci guardano e ci guidano.
Nonmale per un libro per bambini, no?