Spegni tutte le luci e accendi un libro

Tre anni fa,in occasione della Festa del libro organizzata dal Circolo didatticodi Zafferana Etnea, appuntamento annuale di questa scuolaelementare, siamo stati invitati a conversare con i bambini di alcuninostri libri e a presentare la casa editrice agli insegnanti. Sono statibegli incontri, con un pubblico attento e vivace, tante domande e moltacuriosità. Devo dire che questa scuola, oltre che per la calda, generosaaccoglienza che ci ha riservato, ci ha colpito per la qualità umana eintellettuale di chi la abita e la pensa. Entrambe si trovano in GabriellaZammataro, direttrice didattica dall'energia inesauribile, dalla fibratenace e dalla visione innovativa e, nello stesso tempo, giustamente,severa. Giusi Quarenghi, spesso ospite di questa scuola, ha battezzatoGabriella e le sue colleghe “le ragazze tenaci del vulcano”:sarà perché Zafferana sorge sulle pendici dell'Etna, e sembra avertrasfuso in queste signore, calde ma ferree, qualità che le rendonouniche.
A Gabriella abbiamo chiesto di rispondere ad alcunedomande, per aiutarci a conoscere questa realtà scolastica che nel temposi è imposta come un vero e proprio punto di riferimento, in Sicilia, manon solo.

Quando siamo venuti a contattocon la vostra scuola, ci hanno impressionato alcune cose che sembranofar parte in modo “naturale” delle vostre pratiche didattiche. Ein realtà non lo sono affatto. Fra queste, la presenza dei libri eil tempo consacrato alla lettura. Non solo libri scolastici, che sonosolo una parte di quelli a cui vi dedicate. Voi avete istituito unaprassi semplice, ma efficacissima: appena entrati in classe i bambinisiedono in cerchio intorno alla maestra che legge. Ogni giorno un libroo un brano di libro. Ci parli di questo?

Penso che tutto parta da moltolontano… penso non sia un caso che le persone si conoscano fra di loroper tessere insieme idee e progetti da condividere.
Quandodieci anni fa abbiamo iniziato a costruire questo percorso, non pensavamocerto di arrivare, oggi, a questo punto. Oggi tutta la nostra didatticaruota intorno al libro e alla lettura, con l’obiettivo di svilupparenei bambini e nei ragazzi il piacere di leggere per sapere, fantasticare,viaggiare nel magico mondo delle  fiabe, ma anche per conoscereattraverso le storie la storia del mondo, poiché le storie esistonoattraverso e per l’uomo, e l’uomo esiste attraverso e per lestorie. Il tempo per la lettura così si è configurato all’internodella progettazione didattica, come curriculare poiché rientra nelcurricolo di studio, e trasversale, poiché viene correlato a tuttele discipline, e così sono i libri scelti e  le storieche costituiscono il punto di partenza per il viaggio nel mondo dellediscipline.
E punto di partenza è un cerchio, “il cerchiomagico” in cui ogni mattina e per tutto l’anno, la maestra leggeuna storia, un racconto o il capitolo di un romanzo, per un tempoquantificabile in 10/15 minuti al giorno, ogni giorno. Così iniziail rito mattutino tanto amato: seduti su cuscini morbidi e coloratii bambini non hanno più bisogno di chiedere  - maestra perfavore, leggici una storia -  come ben dice Daniel Pennac,perché le maestre sanno già da tempo che non c’è modo migliore percominciare una giornata di lavoro; e il punto di partenza diventa lavoce dell’adulto che racconta, che narra, lasciando così spazioallo stupore infantile e alla libera immaginazione creativa, inuna dimensione, così come scrive Calvino, di fisicità tangibilee sensuale della lettura.
Questo, pensiamo, è stato ilfattore determinante nella nascita e nella costruzione della relazionefra libri e ragazzi: l’abitudine di un rito semplice, ma antico,come quello degli uomini primitivi che attorno al fuoco raccontavanodella caccia, o di Sherazade nelle Mille e una notte, o di Odisseo coni suoi racconti ai Feaci. Un rito che sempre, o quasi sempre, allastessa ora, attraverso la parola, rassicura, mette insieme i sognifiniti della notte e le consuetudini del giorno.


Per voi èimportante che la lettura non sia vissuta dai bambini come un momentodi mero intrattenimento, ma che il libro sia percepito e ricercato comestrumento di accesso alla realtà anche quotidiana, quindi come dimensioneconoscitiva connessa a tutti gli ambiti del sapere e della vita, dai più“alti” ai più immediati. In che modo costruite questa relazionefra libri e ragazzi?

Nel credere profondamente allibro, alla lettura come strumento di accesso alla conoscenza, abbiamoprivilegiato una programmazione didattica legata alla scelta di uno“sfondo integratore”, (qui è difficile, per motivi di spazio,spiegare l’approccio teorico), di un mediatore da cui è possibilefar scaturire unità di apprendimento, contenuti, saperi.
Elo sfondo integratore è spesso un storia, un libro: da una storiaa tante storie, dalle storie alle conoscenze, agli apprendimenti, alviaggio nelle discipline.
E allora per fare un esempio: lascelta del libro L’Africa piccolo Chaka di MarieSellier, è l’occasione per conoscere l’Africa (e questo solo perle prime classi), per fare intercultura attraverso un infinito-finitoorganigramma di storie, concetti, immagini, saperi e così via.
Da qui nasce la necessità di andare oltre il libro di testo edi leggere insieme ai bambini tantissimi libri, nella convinzione difare ricerca educativa all’interno dei percorsi curriculari, puntandoalla  correlazione fra istruzione ed educazione, e all’adozionedella metodologia del laboratorio.

Checaratteristiche devono avere i libri che utilizzate e leggete nel corsodell'anno scolastico?
Quali libri scegliere, qualiletture? Anche riguardo a questo, negli ultimi anni abbiamo lentamentecostruito, messo a punto un organigramma che abbraccia gli anni (otto)della scuola dell’infanzia e della scuola primaria: un’ampia scelta diletture. Dalle fiabe popolari classiche italiane ed europee, alle fiabepopolari siciliane, fiabe orientali, favole, miti e leggende (mitologiagreca e romana, celtica), fiabe e storie del mondo, ai classici, allanarrativa e letteratura contemporanea per l’infanzia.
Poici sono storie che nel corso dei tempi hanno rappresentato un momentofondamentale per la nostra crescita culturale e non possono non fareparte del cammino nel mondo della lettura e della conoscenza. Questestorie costituiscono strumenti per poter meglio muoversi nel presentee per poter meglio affrontare il futuro: lette integralmente o in partecostituiscono momenti di narrazione e ascolto affascinante ed emozionante:il Pinocchio di Collodi, racconti tratti da LeMille e una notte, canti dell’Odissea e dell’Eneide,Giulietta e Romeo, Re Artù e i cavalieridella Tavola Rotonda, Il piccolo Principe, lestorie di Rodari, di Leo Lionni, le fiabe di Calvino, il Diariodi Anna Frank.
Queste letture vengono distribuitelungo i cinque anni della scuola primaria.  Poi, in modoparticolare, viene privilegiata la scelta dei libri di narrativacontemporanea, è qui è difficile poter elencare tutte le nostrescelte: sono tanti oggi gli autori e gli illustratori e gli editoriche attraverso gli anni abbiamo conosciuto e amato, e che abbiamoanche conosciuto attraverso la lettura di riviste specializzate, come“Andersen”,o i consigli, di cui non potremmo fare a meno, di RobertoDenti. A ciò si aggiunge ormai la nostra ricerca personale,la consultazione di testi, pubblicazioni, in libreria o attraversointernet.         
Anche se ogni anno scegliamo libri diversi, ci sono autori cherimangono letture forti, sempre presenti: le poesie di Giusi Quarenghi,di Vivian Lamarque, di Chiara Carminati, di Bruno Tognolini, le storie diAngela Nanetti, di Antonio Ferrara, i libri di Gek Tessaro, di RobertoInnocenti, solo per citarne alcuni.

Se lalettura è per voi una pratica quotidiana, evento straordinario è laFesta del libro, accadimento centrale intorno a cuiruotano tutte le letture realizzate durante l'anno, in cui bambini,libri e autori, per una settimana vivono a stretto contatto. Cispieghi in che modo viene organizzato questo evento e quali sono le suefinalità?
Il momento più intenso, più coinvolgentee articolato di questo viaggio, e che rappresenta un po’ un puntodi arrivo, ma anche di partenza, è l’organizzazione della Festa delLibro, partita all’inizio come “incontro con l’autore”, e giuntaoggi alla sua V° edizione. La manifestazione rappresenta  ilmomento conclusivo, ma non esaustivo, del percorso iniziato all’iniziodell’anno scolastico e viene organizzata come una vera e propria“festa del libro”.
Per una settimana, a scuola tutto siferma: l’incontro è solo con i libri, già letti nei mesi precedentialla manifestazione. Libri da guardare, da toccare, incontri con gliscrittori, laboratori con gli illustratori, spettacoli sulle storie lette,mostre. L’iniziativa quest’anno ha coinvolto circa 3000 bambinie bambine e ragazzi appartenenti alle scuole dell’infanzia,scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado anche di altreistituzioni scolastiche della provincia di Catania: letture e incontrinelle classi, in biblioteca, in libreria, nei teatri. Per gli adulti,gli insegnanti, i docenti, gli educatori, genitori: seminari, tavolerotonde, corsi di formazione, spettacoli: quest’anno oltre 30 presenzefra autori e illustratori presenti.
E poi, c’è l’aria,l’aria di festa, il respiro e la danza delle parole, dell’ascolto,del condividere pensieri, del parlare di scrittura, di poesia. Forseè difficile spiegarlo: un profumo di carta, di libri, di storie, direlazioni, di emozioni.
Un momento per capire, per riflettereche forse solo i libri possono salvare il mondo dall’omologazione edalla solitudine e che la scuola può diventare il luogo privilegiatoper la lettura come narrazione e ascolto, come relazione e divertimento,in opposizione a quanto sta accadendo nel mondo dell’istruzione, conuna riforma che, dimenticando un aureo passato, ha già velocementedelineato altri modelli di organizzazione: la riduzione dellaquantità delle risorse destinate all’educazione, l’inasprimentodel modello trasmissivo dell’insegnamento, la valutazione in decimi,l’individualismo, la competizione per il merito, la bocciaturaper la condotta, la riduzione degli orari e l’affollamentodelle classi, il maestro unico.


Non tinascondo che quando vi abbiamo conosciuto, tre anni fa, siamo rimastisorpresi: una scuola “modello” in una realtà suburbana, conproblematiche sociali e territoriali significative. Come nasce questomiracolo? In che modo il vostro lavoro entra in relazione con la vitadella comunità. E in che modo l'amministrazione favorisce o potrebbefavorire questo rapporto?

Sì, noi oggi siamopienamente convinti di essere e poter rappresentare un “modello”,certamente non rigido, non fisso, pronto al cambiamento, pur essendoconvinti della difficoltà del nostro percorso. Oggi, come in passato,la Sicilia (e tutto il nostro paese) vive di lacerazioni profonde,divisa fra speranze di grande anelito culturale, come quella delpassato che l’ha creata e nutrita, e problematiche socioeconomichee sociali profonde e devastanti.
Ma, sono convinta, e oggine ho anche la certezza, che il credere fortemente nella qualità delproprio lavoro, nella centralità della persona, nella cultura comevalore, insieme all’amore per la vita, per un progetto di vita, per ilbello, possa cambiare le persone. Si trasmette ciò che si possiede. Intal senso il nostro lavoro è entrato nella vita della comunità:famiglie, amministrazione, agenzie del territorio; con la comunicazionee la relazione, l’accoglienza, l’ascolto, la partecipazione e lacollaborazione reciproca.
Lentamente abbiamo costruito dellerelazioni forti e  significative con tutto il territorio,anche con l’amministrazione che, da anni, favorisce tutto ciò chenel tempo la nostra scuola ha costruito, partecipando e sostenendotantissime iniziative e naturalmente anche la Festa del Libro,che ora insieme al Premio Brancati, fa di Zafferana uno dei luoghiculturali privilegiati del territorio.

Sembrerà undettaglio, ma l'assenza di telefonini squillanti, di abbigliamentoimproprio o scomposto negli scolari, e di altre abitudini, sciatte,superficiali o esibizionistiche tipiche dei giorni nostri, sonoassenti dalla vostra scuola. Come si raggiungono risultati di questotipo? In che misura chiedete la collaborazione delle famiglie perquesto? E quanto conta il coinvolgimento dei genitori, per fare diuna scuola, una buona scuola?
Raggiungerequesto traguardo è stato difficile, ma non impossibile. Come intutte le cose occorre sensibilizzare, educare lentamente ai valorifondamentali per la crescita, darsi e dare delle regole, osservaredelle abitudini di comportamento.
È vero, i nostri bambininon utilizzano cellulari, nemmeno nelle gite scolastiche e nei viaggid’istruzione di più giorni, come prevede la normativa. I bambininelle gite portano un libro da leggere durante una passeggiata,sulla spiaggia, dopo la visita a un museo, insieme a un quadernetto(il loro moleskine) o la sera in albergo accoccolati con il propriopeluche ascoltano la voce dell’adulto che racconta. In questo èstato determinante la collaborazione con le famiglie (non facileall’inizio), essenziale perché la scuola possa costruire unprogetto didattico che non può essere solo basato sull’istruzione,ma soprattutto sull’educazione ai valori e ai saperi essenziali. Oggivediamo tanti, tantissimi genitori comprare i libri degli autori che ibambini incontreranno e soprattutto chiedere la lista di tutti i libri daacquistare. Questo è un grande successo!

Qualè la cosa più emozionante che vedi accadere fra bambini elibri?
Fra tutte, la più emozionante, ilvederli spesso durante la ricreazione raccogliersi, autonomamente,nell’angolo lettura a sfogliare, toccare, leggere i libri che hannoa disposizione. E, poi, quando accade che la maestra non possa leggereal mattino, sentirli dire: “Maestra, ma oggi non leggi la storia?”E poi, ancora, il vederli costruire, nei tempi liberi, nei laboratori,piccoli libriccini, con tagli, intagli, collage, parole, acrostici,filastrocche, rime, poesie. Questo è bellissimo! Emozionante! Significache dalle storie nascono altre storie.
E questa èla nostra storia.

RingraziandoGabriella per la sua grande disponibilità, ci piace chiudere questaintervista, con quattro pensieri sulla lettura dei bambini di ZafferanaEtnea.

«Quando leggo un libro nonsmetto mai di sognare, e se guardo il cielo, le selle, la luna restoa pensare.»
Diana

«Quando leggo mi sembra di navigare nell’oceano.»
Amira

«In unmare in tempesta i libri sono come una barca che ti salvala vita.»
Daniele

«Spegni tutte le luci attorno a te e accendiun libro.»
Elia