Topi, perché salvarli?

Joanna Concejo: un topo curioso per il Cataloghissimo.

Qualche mese fa il nostro blog, inaugurato il 18 settembre 2010, ha raggiunto il milione di visitatori. Abbiamo festeggiato l'evento con un post di Lisa Topi: Topipittori blog: greatest hits secondo me. Ci interessava il suo sguardo, per capire in che modo questo spazio possa apparire visto dall'esterno, dato che Lisa lavora con noi da meno di un anno, e prima frequentava queste pagine da lettrice.

Avevo pensato di scrivere un secondo post a breve giro. Invece mi sono attardata, per cui ora che mi sono decisa a scriverlo, festeggerò il milione e cento ventimillesimo visitatore, da poco raggiunto.

Tener fede al proposito di un blog, aggiornarlo a scadenze fisse e regolari, senza sgarrare, non è uno scherzo. Richiede una certa tenacia e una notevole quantità di energie e di idee. Quello che sostiene  nell'impresa è, ovviamente, la risposta dei lettori. Se aumentano, partecipano, collaborano, commentano, l'impegno profuso un senso effettivamente lo trova. Se, poi, quando meno te lo aspetti, e con una certa frequenza, incontri qualcuno che ti spiega che quello che ha letto sul tuo blog gli è servito nel suo lavoro di insegnante, autore, genitore, bibliotecario, studioso, illustratore, libraio eccetera, capisci che questo senso non è di secondaria importanza. E quando poi qualche collaboratore (uno fra gli ormai numerosi) ti comunica che quello che ha scritto per te gli è stato d'aiuto per far conoscere e riconoscere il proprio lavoro, hai l'impressione di avere creato uno spazio che nel tempo, grazie a tutti coloro che vi hanno preso parte, da lettori o da autori, è diventato collettivo: oltre che essere utile a te, lo è anche agli altri.

Guido Scarabottolo: un topo (vecchio o autorevole?) per il Cataloghissimo.

Con i suoi 946 post, il nostro blog davvero si può dire abbia toccato una quantità enorme di temi inerenti alla cultura rivolta a bambini e ragazzi e che ha al centro i bambini e i ragazzi. Una gran quantità di spunti: ne sa qualcosa Martina Esposito che, due anni fa, da stagista presso di noi si è dovuta occupare di tutta la rietichettatura dei post, uniformandola e riordinandola (lo ha raccontato qui: Io, il blog e i topi). Ma per quanto noi, insieme a Martina, ci siamo preoccupati di rendere accessibili quanto più possibile i contenuti, rimane incontrovertibile un fatto: il modo in cui le persone usano un blog e hanno la ventura di incapparci è misterioso e imprevedibile.

Marina Marcolin: un topo (vegetale) per il Cataloghissimo.

Per sondare questi misteri, il proprietario di un blog ha a disposizione un pannello di controllo che gli consente di seguire i flussi di frequenza dei lettori, le loro preferenze, i canali di accesso, la loro provenienza geografica eccetera. Se un pannello di controllo non rivela tutto, è in grado tuttavia di dire molte cose. Una di queste sono le parole chiave che, usate nella ricerca sul web, hanno portato alle tue pagine. Molte di queste parole chiave sono del tutto ovvie e ragionevoli: nomi di autori, illustratori, poeti, artisti, fotografi, registi; titoli di libri, film, quadri; espressioni generiche come albi illustrati, libri digitali, illustrazione, letteratura per ragazzi; termini come litografia, quadricromia, acquerello eccetera. Ma ce ne sono alcune come gli occhi della verità buongiorno o sognare di dimenticare il pigiama, che suonano a dir poco curiose. Ci si chiede anche, leggendole, per quale ragione il tuo blog abbia potuto fornire una qualunque risposta a quesiti di questo genere. Per esempio non ricordo alcun post che, da noi pubblicato, possa risultare interessante per chi, consultando un motore di ricerca, vuole informarsi su space invaders bombe o fare rifare una collana.

Francesca Bazzurro: un topo (morto) per il Cataloghissimo.

Molto divertente suona l'aspirazione a come fare libri illeggibili: per la quale sarebbe sufficiente andare in libreria e dare un'occhiata a una nutrita parte della produzione libraria odierna. È anche interessante l'idea di qualcuno che cerchi non la gloria letteraria bensì quella illetterata e desideri farlo, polemicamente, attraverso un libro che non si legge. Altrettanta ilarità suscita nella notte buia libri illeggibili, che se dettato evidentemente da una ricerca di notizie su Bruno Munari, così espresso fa pensare all'asserzione di Schelling quando paragonava l’assoluto a «una notte in cui tutte le vacche sono nere». In una notte buia anche tutti i libri, come le vacche, sono effettivamente illeggibili, senza bisogno di spenderci creatività. Sempre a tema notturno c'è l'enigmatico notte uterina Montessori, che mette il lavoro della pedagogista sotto una fulgida luce esoterica. Si potrebbe proporre la denominazione in alternativa alle tante Notti bianche disseminate in questo periodo dell'anno, con programma adeguato. A rischiarare questa esplorazione di oscurità interviene la ricerca di un illuministico come realizzare una lampadina. Chissà quale nostro post è toccato in sorte al malcapitato che stava cercando informazioni in questo senso, e che delusione.

Lorenza Natarella: un topo (vorace) per il Cataloghissimo.

Disegni maschere toc e tocca fa pensare a idee confuse. E chissà cosa stava cercando, e a che scopo, chi ha digitato insegnare suoni dolci o duri. L'idea che qualcuno cerchi collezione fenomeni da baraccone spalanca, invece, un campo di possibilità: ci si immagina qualcuno che nel garage di casa abbia ammucchiato donne barbute, gemelle siamesi, sirene, mangiatori di chiodi, nani e giganti, e per ampliare la collezione la sera frequenti il blog dei Topipittori. Lavoretti per bambini non vedenti non lo commentiamo, ci auguriamo solo che chi ha fatto questa ricerca si sia dedicato ad altro o si sia indirizzato verso un approccio più maturo alla problematica. Lo scultore del bambino che si leva non abbiamo proprio alcuna idea a cosa possa riferirsi. Chissà mai da dove si dovesse levare questo bambino e perché qualcuno lo abbia scolpito. Anche Dove si può comprare jim bottone è pieno di mistero: se qualcuno sa chi sia Jim Bottone, per quale ragione sia stato messo in vendita e dove si può acquistare, magari anche a buon prezzo, ce lo faccia sapere perché siamo curiosi.

Alessandro Gottardo: un topo (cromatico) per il Cataloghissimo.

Come si disegna un castello da fiabe indica un po' di pigrizia e poca immaginazione, così come anche disegnino dei bambini di una talpa, espressione in cui non è chiaro se i bambini compaiano in quanto autori del disegnino o come progenie antropomora della talpa. Bambini che leggono un libro fa pensare a qualcuno che stia facendo una ricerca di immagini sul tema: ma non possiamo impedirci di visualizzare un solo libro e un esercito di bambini tutti intorno a cercare di leggerlo. Biciclette simpatiche e immagini simpatiche di biciclette forse sono due tentativi consecutivi di ricerca fatti dalla stessa persona. Biciclette simpatiche? In che senso? Sono anni che vado in bicicletta e non ho mai pensato che una bici debba avere in dote il dono della simpatia. E, personalmente, davanti all'aggettivo simpatico tremo: non c'è come il desiderio di creare personaggi simpatici per vedere profilarsi all'orizzonte la manaccia nera del trash.

Simona Mulazzani: un topo (esibizionista) per il Cataloghissimo.

Ritratti famosi di comuni è splendido e un poco luterano: ci ricorda che polvere siamo e polvere torneremo, e per quanto ci sia dia da fare per ben apparire in ritratti celebri, alla fine tutti quanti non siamo che ragazzi e ragazze della porta accanto.

Infine topi perché salvarli è il nostro prediletto. Che qualcuno finisca sul blog dei Topipittori digitando una simile questione, ha qualcosa di inquietante e vagamente surreale. Per quale motivo una persona equilibrata dovrebbe porsi simili domande? Forse si tratta di un serial killer di roditori che stia cercando un motivo valido per non compiere la strage progettata? Un ultimo tentativo di fermare se stesso cercando sul web ciò che la coscienza, sola, non detta? Chissà che, scoprendo addirittura l'esistenza di un'intera casa editrice di Topi, non sia sceso, costui, a più miti consigli, decidendo magari, anziché di fare una strage, di aprire un casa di riposo per vecchi topi musicisti o pittori o poeti o editori...

E voi che ne pensate: topi, perché salvarli?

Massimo Caccia: un topo (in sospeso) per il Cataloghissimo.

[I bellissimi topi che illustrano questo post sono stati realizzati dai nostri illustratori per la super edizione del Catalogo Topipittori 2014, detto Cataloghissimo, stampata in occasione dei primi dieci anni della casa editrice.]