Visitando la Fil, a Guadalajara. III parte.

Manuel Monroy e la Volkswagen Beetle inversione Huichol.
[Terza e ultima parte del report sulla FIL, laFiera del Libro di Guadalajara, di Monica Monachesi, consulenteartistico, curatrice del catalogo e coordinatrice diLeImmagini della Fantasia, Mostra Internazionaled'Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede. La prima parte, qui. E la seconda, qui. A Monica un grazie grandecome una casa.]

Mi resta un giorno e mezzo datrascorrere a Guadalajara. Mi dedico agli appuntamenti per promuovereLe immagini della fantasia, ma anche alle curiositàe a una rapida visita della città.
Faccio colazionecon ManuelMonroy: finalmente lo incontro! Conoscevo da tempo il suo lavoro(Un hombre de mar èstato esposto a Le immagini della fantasia 23),e averlo con me per l’intera mattinata è molto piacevole. GrazieManuel! Facciamo una lunga chiacchierata sulla cultura messicana, moltointeressante anche perché Manuel è davvero un pozzo di scienza.

JorgeLujan

Manuelscrive la parola huichol sul mio taccuino:vocho + huichol = vochol ovvero una Volkswagen Beetle decorata con perlinenella tradizione Huichol del Messico centro-orientale. Si trattadi un progetto del Museo di Arte Popolare di Città del Messicoper supportare l’artigianato messicano. Se vi interessa,date un'occhiata qui.
Mentre sorseggiamo ilcaffè passa lo scrittore Jorge Lujan con in mano il suo libro BrunhildaAndThe Ring , illustrato da LindaWolfsgruber, nostra ospite d’onoredell’anno.



ElHombrecito
Con Manuel e AnaLaura Delgado


Da Nostra Edicionesammiriamo un bel libro a fisarmonica di Manuel, El Hombrecito,e tanti altri titoli interessanti. Alle EdicionesEl Naranjo ancora tanti bei volumi e ho il piaceredi conoscere Ana Laura Delgado.

E qui una carrellata dioggetti messicani che mi sono piaciuti, girovagando per la FIL. Lamorte, come vedete, è un soggetto molto presente in tutta l’artemessicana di ogni epoca.


Arbol de laMuerte
Mariachi.

Nellacittà di Guadalajara, dal 1994, ha luogo ogni anno l’Incontro Internazionale di Mariachi eCharrería, con competizioni e concerti, e arrivanogruppi di mariachi non solo dall’America latina, ma ancheda paesi quali Australia, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia,Giappone, Italia, Serbia, Spagna e Stati Uniti.


Vassoio rayado diOlinalo.


Olinala (Guerrero) è il centro di produzione piùimportante di oggetti laccati meravigliosi come questovassoio rayado, cioè decorato facendo affiorare lostrato sottostante di colore tramite il graffito.



La vergine diGuadalupe l’icona più significativa della cultura messicana.

Piccoli musicantidi Oaxaca.


E ora, per finire, viporto a Guadalajara! L’idea è in realtà del mio amico EnriqueTorralba che organizza il tutto e decide di accompagnarmiin città per un pranzetto messicano. La meta è La Chata dovesi mangia molto bene. Abbiamo tre ore e mezza, compresi glispostamenti in taxi, che vi assicuro, possono essere un’avventura(bisogna chiedere prima il costo del tragitto e sperare diavere un taxista che sappia orientarsi, e questo non è per nullascontato!). Scendiamo dal taxi in Plaza Guadalajara.


PlazaGuadalajara.
PlazaGuadalajara.

Ilcentro storico è dominato dalla Catedral de la Asunción de MaríaSantísima, una delle più interessanti dell’intero Messico, conle sue guglie gemelle e la grande cupola dal colore giallo.
La chiesa è affiancata nei suoi quattro lati da altrettantepiazze, molto grandi, ricche di alberi, che ne aumentano l’impattoscenografico nel cuore cittadino, formando una croce attorno a lei.

Catedral de la Asunción de MaríaSantísima.


Purtroppo non ho visto tutto, e non ho visitato l’interno,diciamo che mentre cercavamo la strada per il ristorante mi affannavoa fotografare e a capire dove mi trovavo...


Plaza de laLiberación.
Plaza de laLiberación. Palacio delGobierno.


Camminiamo verso Plaza de Armas, dove si trova il Palacio delGobierno e un bel gazebo in metallo Art Nouveau. Sono rimasta incuriositadagli strumenti di un mestiere che da noi si vede ormai poco, ma chequi è molto diffuso. Anzi, mi sono poi accorta anche all’internodella FIL c’erano spazi appositi, come a Plaza de la Liberación.

EnriqueTorralba
Strumenti delmestiere...






 

... dipulisciscarpe.
Scarpe pulite anche allaFIL.



Natività disabbia.



Questa Nativitàmodellata con la sabbia riassume la strana sensazione(tutta nostrana) di un Natale festeggiato al caldo e sotto ilsole.
Ci avviciniamo a vie molto colorate e con moltagente. Addocchio abiti da cerimonia che farebbero impazzire moltebambine... almeno garantisco per la mia.

Facciamoun salto al Mercado Libertad, San Juan de Dios, qui ci sono architetturemeravigliose e sorprese sui tetti in Plaza de los Mariachis.

Architettura in San Juan deDios.
Sorprese sui tetti in Plaza de losMariachis. Vista dellaPlaza.

Entriamonel mercato!

Oral’appetito è aumentato: andiamo a mangiare a La Chata. Anche quila cucina è in primo piano e le cuoche sono velocissime, i camerierisono tutti uomini e girano con una retina nera sui capelli, tipo quellaper la brillantina, però ve la dovete immaginare. Il cibo è tuttosquisito!

Le indefesse cuoche de LaChata.
Guillermo DeGante, Maria De Los Ángeles C. Alegre Schettin ed Enrique

Almomento di partire, penso davvero che sono stategiornate fantastiche!

Edecco i coordinatori della FIL di Guadalajara: da sinistra a destra,in alto: Rubén Padilla, Fernanda Villava and Karina Ángele; dasinistra a destra, in basso: Armando Montes de Santiago, LeticiaCortés, Verónica Mendoza and Alicia González.

Voglio ringraziare la FIL per aver voluto la presenza e lacollaborazione di Le immagini della fantasia,gli organizzatori del II Catalogo Iberoamericano di Illustrazione,PencilIlustradores, e tutti gli amici che ho trovato là, chemi hanno accolto tra di loro con molto calore.

Ecco, il mio racconto si ferma qui. Anzi, se avete ancoratempo per poche immagini, questo è ciò che è accaduto a casamia, mentre mi pensavano in Messico... Un bel viaggio sollecita lafantasia anche di chi resta a casa.