N° 3. Che mistero nasconde il giardino dei vicini?

di Giulia Goy e Giulia Binfield, 2005
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«Ogni fenomeno può essere vissuto in due diverse maniere. […] Si può osservare la strada stando dietro il vetro della finestra: i rumori ne vengono attutiti, i movimenti diventano fantomatici e la strada stessa appare, attraverso il vetro trasparente, ma saldo e duro, come una entità separata, che pulsi in un “al di là”. Oppure si apre la porta: si esce dall’isolamento, ci si immerge in questa entità, vi si diventa attivi e si partecipa a questo pulsare della vita con tutti i propri sensi.». Sono parole di Vasilij Kandinskij, scritte nel 1926, per introdurre il saggio Punto, linea, superficie. Il pensiero del pittore russo aiuta a spiegare ai lettori di oggi il modo in cui è nato N° 3. Che mistero nasconde il giardino dei vicini?, cioè il testo di Giulia Goy e le immagini di Julia Binfiled: osservando “fenomeni” da una finestra (stando dietro e “aprendo la porta”), e lasciando traccia delle rispettive visioni dentro la scrittura e la pittura. Non per nulla, Kandinskij porta a esempio una situazione che il lettore ritrova all’inizio di questa storia e che è consueta per i personaggi che la abitano. All'inizio della storia, infatti, si legge: «Io e la mia famiglia abitiamo in città, in un appartamento, al terzo piano di un palazzo. Di fronte a noi, c’è una grande casa con il giardino: il n° 3. Il n° 3 è una casa strana, immobile e silenziosa. Con le mie sorelle, dalle finestre, la spiamo sempre.».
Il libro stesso, rispetto al lettore, è la proposta di un “al di là” che si accende e si spegne con l’inizio e la fine della lettura. In più, N° 3. Che mistero nasconde il giardino dei vicini?, fa parte della collana Grilli per la testa, creata – si legge in quarta di copertina – «per aprire finestre su significati nascosti, creare nessi imprevisti fra cose e persone, illuminare storie segrete, ma sotto i nostri occhi.».
Su queste basi, uno degli esiti della lettura di N° 3. Che mistero nasconde il giardino dei vicini?, potrebbe essere quello di dare concretezza all’esperienza vissuta come lettori, quando ci si apposta a quella particolare finestra che è ogni libro, e si legge, in immagini e/o parole, dentro e fuori di noi. 3, insomma, introduce ai misteri e ai piaceri della lettura e racconta cosa significhi “leggere”: che si tratti di un libro, di un paesaggio, di una situazione o di sé. [...] N° 3 . Che mistero nasconde il giardino dei vicini? è una conversazione a sette voci (sette capitoli, sette scene), che si ascolta su due binari paralleli: uno scritto, l’altro dipinto; uno fatto di segni (dipinto), l’altro, di interpretazioni (scritto); uno privo di persone (dipinto); l’altro affollato di persone (scritto); uno silenzioso (dipinto); l’altro “rumoroso” (scritto); uno aperto, fuori casa (dipinto); l’altro chiuso, dentro casa (scritto); ecc.
Vedere l’invisibile, a quest’indirizzo, è un’arte. Cifre e piante sono la chiave di voci misteriose che sotto i nostri occhi, compaiono e scompaiono di continuo.

Da Una finestra sul giardino, di Giulia Mirandola, Catalogone 2007.