I Martedì della Emme / 7: Il sapore di una rivoluzione

Oggi il Martedìdella Emme è firmato da Antonella Lamberti che propone Flictsdi Ziraldo,del 1969. Un libro che mette in luce la vocazione del decenniodegli anni Settanta alla sperimentazione di nuovi linguaggi, allaricerca di nuovi modi nuovi di raccontare, modelli e identità dascoprire. Rosellina Archinto, nel suo inesausto lavoro di rinnovamentodell'iconografia tradizionale del libro illustrato, fu una pioniera inquesto senso. Molti dei più rivoluzionari autori che in quegli annicominciavano ad affacciarsi sulla scena internazionale della letteraturaper ragazzi furono scoperti e/o pubblicati in Italia da lei. Come dimostrail fatto che oggi numerosi libri del suo catalogo vivono con successo,a distanza di decenni, nei cataloghi di altri editori.

[di AntonellaLamberti]

Riapro virtualmentele pagine di Flicts e comincia per me un viaggioall'indietro nel  tempo. Indietro fino a quando? A quando lo comprai, a quanto pare, stando alla dedica sul libro,nel 1978. Avevo 19 anni, allora, e il libro fu un regalo, da me a miofratello, di anni 7.
Quando pochi giorni fa gli ho chiesto,un po' dubbiosa, se se ne ricordasse, se lo avesse ancora, lui non haesitato. «Sì, certo!». E oggi è nella libreria di sua figlia, chedi anni ne ha 9. Dopo la mia telefonata, nel giro di poche ore, lo avevagià scannerizzato tutto e inviato per mail alla sottoscritta. «Sai» miha detto per telefono, «non ricordo di quando me lo leggevi, ma ricordobenissimo il momento in cui me lo regalasti. E poi anche le pagine: malo sai che le ricordo tutte?» Se io invece ripenso all'età che avevoallora, mi chiedo: ma perché lo comprai?

Nonavevo alcuna idea dell'editoria per bambini. Mi piacevano i libri,punto. Ne avevo letti tanti da piccola e poi da ragazzina, neimiei lunghi pomeriggi in casa, durante le nostre estati libere ecalde, quando non uscivamo e giocavamo tanto (eravamo tre sorellee due fratelli). E leggevamo.
Avevo conosciuto lefiabe illustrate e i classici: tutta la saga di Piccoledonne, i libri di Dickens. E poi Mark Twain, RobinsonCrusoe, L'isola del tesoro... Letti e rilettitutti, perché quando li avevo finiti ricominciavo daccapo dalprimo e poi, via, anche gli altri.

C'erastata poi la scoperta folgorante di Marina Jarre e Giana Anguissola inuna biblioteca per ragazzi, in cui andai per così poco tempo che ora michiedo se esistesse davvero o se l'ho solo immaginata, o sognata, con isuoi scaffali bassi mezzo vuoti (ora si direbbe 'leggeri'!), le stanzeluminose e una terrazza di fronte al mare dove fermarsi a leggere.
Quando comprai Flicts, a Napoli non ci abitavopiù. Me ne ero andata pochi mesi prima, appena finito il liceo, ma citornavo spesso. I legami erano forti, con le persone e con la città. Econ il fratellino di cui mi ero occupata fin da quando era nato e io dianni ne avevo 'già' 12. E me ne occupavo ancora: gli regalavo libri,gli leggevo storie...

Certonon sapevo, allora, che potessero esserci libri differenti da quelliche io avevo avuto da bambina, ignoravo che qualcosa stesse cambiandoanche in quel campo. Ma quando trovai Flicts misembrò così eccezionale e diverso da tutto quanto avevo visto fino adallora, che me ne innamorai.
Flicts eraun picture book perfetto, come lo definirei ora, dalla mia prospettivaattuale. La storia sembrava una versione inconsueta del bruttoanatroccolo, raccontata con pagine piene di colore e segni grafici, inun'integrazione perfetta di testo e immagini. Mi era piaciuta l'ideadi questo colore 'incolore', non attraente, che cercava il suo postonel mondo senza trovarlo, scacciato da tutti. Lo interpretavo come unapersona ancora 'piccola': non poteva essere un adulto, visto che nonconosceva ancora la propria identità!

Chissàse fu questo a colpire me, che a quel tempo vagavo da una cittàall'altra, alla ricerca del mio posto e della mia storia. Che mi sentivogià adulta senza esserlo e non ero consapevole di quanto fossi intrasformazione. Alla fine Flicts, il povero, oscuro Flicts, a dispetto dichi lo aveva scacciato con presunzione e arroganza, capiva finalmente qualera il suo posto: la luna! Il lieto fine veniva anche certificato, nellibro, niente di meno che da un messaggio autografato da Neil Armstrong,l'astronauta della spedizione lunare. E anche questo dettaglio, lalettera realistica inserita armoniosamente in un racconto fantastico,rendeva la storia più accattivante. Sembrava dire: Credici,è tutto vero! Flicts ha trovato il suo posto, eanche tu lo troverai, è possibile e, per quanto sbiadito possa sembrareil tuo colore, prima o poi vedrai che qualcuno si accorgerà di comebrilli, come Flicts dalla Luna. Parola di astronauta!

E chissà,mi chiedo ora, se quella che in Flicts percepivoinconsapevolmente come una nuova libertà espressiva non toccasse inme proprio le stesse corde di altri fenomeni artistici dell'epoca,che scoprivo e di cui mi beavo, entusiasta e ignara... Come quando peresempio correvo letteralmente dietro a teatro e teatranti che, fuori dallesale, andavano per strada, in quella bella Napoli densa di fermenti chefrequentavo sul finire di quel decennio straordinario, con i palchi mobilidi Masaniello/Mariano Rigillo a piazza Mercato, o i giovanissimi attori diFalso Movimento che urlavano “Eros e Thanatos!” in piazza dei Martiri,o mescolandoci agli attori negli spettacoli pacifisti del Living theatresul Lungomare di Mergellina... O quando la domenica mattina andavo alcineforum, con le retrospettive d'autore e i dibattiti, o nei lunghipomeriggi invernali passati a scambiarsi libri e versi di giovani poeti,e accordi musicali e testi di canzoni.


Anni stupefacenti, quando studentessee insegnanti organizzavamo fiaccolate notturne per rivendicare il dirittoa uscire da sole la sera, e sedute d'autocoscienza per riprenderci noistesse e il nostro corpo, e cercare di capire chi volevamo essere, oltrequello che sembrava già scontato e deciso. Sperimentavamo, scoprivamo,volevamo essere liberi e libere da convenzioni e aspettative. Chissà,mi dico adesso, visto che riaprendo il libro risento l'euforia diquegli anni, se anche Flicts per me non avesse unpo' il sapore di una 'rivoluzione'...

Sepure rompe con certi schemi narrativi, però, racconta una storia, e haquindi anche il potere di conciliare con una sfera intima, permettendodi stringere più forte certi legami, di riannodarli. LeggendoFlicts a mio fratello bambino - io non lo sapevoallora - rafforzavo il nostro legame
Ora, da bibliotecariaper ragazzi che ha letto saggi, frequentato seminari, si è formata edocumentata, ora lo so per certo. E lo predico anche. Eppure continuoa stupirmene, quando riguarda me.

E quandoho proposto a Topipittori di partecipare con Flictsa questa intrigante iniziativa 'della memoria', non pensavo che la magiapotesse avverarsi nuovamente. E invece, nel ricostruire con mio fratello imomenti legati a quel regalo, nella frenetica e tempestosa vita che ora,ciascuno per conto proprio, viviamo nelle nostre diverse città e che citiene lontani e distratti, ci siamo invece per un momento rincontrati eritrovati... a sorridere insieme. Perché io e lui ci siamo ricordatidi un piccolo segreto tutto nostro, qualcosa che noi due sappiamo,e che – a parte gli astronauti - non tutti sanno: vista da vicino,da molto vicino... la Luna è Flicts!


Mi chiamo Antonella Lamberti. Ho vissuto quasitutta la mia vita a Firenze, tranne i primi, fondamentali,indimenticabili anni dell'infanzia e dell'adolescenza, trascorsinella mia città natale, Napoli. Parlo alcune lingue straniere esono stata accompagnatrice turistica, animatrice di marionette,hostess sulle navi da crociera, impiegata alle poste, viaggiatricesolitaria, mamma e molte altre cose tanto tempo fa (la mammaancora un po', di tanto in tanto: è un vizio che non si perdefacilmente!). 


Ora sono bibliotecaria per ragazzi, dal 2002, nellaBiblioteca di Villa Montalvo, a Campi Bisenzio,  comune alleporte di Firenze, e la documentalista di Liber(rivista specializzata e banca dati della letteratura perl'infanzia) dal 1987. Faccio parte della giuria di espertidi Liber che seleziona i libri più bellidell'anno. Scelgo inoltre i libri per il premioPassaparola, organizzato dalla Bibliotecadi Terranuova Bracciolini.

Ho seguito e coordinatoil lavoro del gruppo di volontari di Leggere per sentirsisollevati, progetto di lettura nell'ospedale pediatricofiorentino Meyer. Sono anche la coordinatrice e referente italianadel progetto The world through picture books,pubblicazione voluta e cura da Ifla (International Federation of LibraryAssociations), che propone una selezione dei 10 albi illustrati piùbelli per bambini a parere dei bibliotecari di ogni paese del mondo,e a cui l'Italia partecipa per la prima volta. Ogni giorno poi, senzapremi in palio, cerco libri per giovani lettori e lettrici e per i lorogenitori che mi chiedono consiglio e, tutte le volte che trovo quelligiusti, mi sento vincitrice.

 
Dalnostro catalogo, Antonella Lamberti ha scelto in regalo LaCasa delle Meraviglie a cura di LoredanaFarina.

Se siete bibliotecari,insegnanti, promotori della lettura o appassionati di libriillustrati e desiderate partecipare alla rubrica IMartedì della Emme, presentando in un vostro postun libro di Emme Edizioni di Rosellina Archinto scriveteciqui,specificando di quale volume volete scrivere.

Viricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della suafondatrice è dedicato il nostro Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra LaEmme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successiin mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina,Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati perLeggere e della sezione lombarda dell’Associazione ItalianaBiblioteche.

Tutte le informazioni sulpercorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro chela volessero visitare o ospitare, le trovate  qui.

Qui trovate tutte le puntate precedenti deI Martedì della Emme:

I Martedìdella Emme / 1: Un giocoper bibliotecari felici
IMartedì della Emme / 2: Federico, topo bambino
IMartedì della Emme / 3: Un’avventurainvisibile
IMartedì della Emme / 4: Un colpodi fulmine 
IMartedì della Emme / 5: Un albomolto rumoroso
IMartedì della Emme / 6: Elogiodell'immaginazione