Il pifferaio di Hamelin

Robert Browning fu uno dei maggiori poeti nella storia della letteratura inglese. Scrisse Il pifferaio magico di Hamelin, una delle sue opere più popolari, nella primavera del 1842 su richiesta di un bambino, Willy Macready. In quei giorni, Willy era a letto ammalato e si annoiava. Poiché gli piaceva molto disegnare, chiese al poeta, amico del padre, di scrivere qualcosa perché lo potesse illustrare. Browning non lo deluse, e compose un poemetto che aveva come protagonista il pifferaio di Hamelin, ispirandosi a una antica leggenda che, da bambino, aveva sentito raccontare dal padre e che da secoli veniva raccontata nella città di Hamelin, in Germania. Antichi documenti riferivano che in quella città, nel tardo Medioevo, erano misteriosamente scomparsi centotrenta bambini. Diversi studiosi hanno cercato di capire quale episodio storico sia all’origine della leggenda. Alcuni dicono che sia stata una epidemia di peste a portarsi via i ragazzi del villaggio; altri spiegano il fatto dicendo che i bambini partirono per la Terra Santa, per partecipare a una “crociata dei bambini” come usava a quei tempi. Altri ancora dicono, e questa sembra la spiegazione più probabile, che i giovani di Hamelin partirono verso altre terre, per fondare nuovi villaggi. Quale che sia la verità storica alla base della leggenda, da sempre la figura del musicista che con le sue note incanta animali e uomini, ebbe il potere di affascinare artisti, scrittori, musicisti fra i più grandi: Goethe, Bertolt Brecht, Guillaume Apollinaire, Marina Cvetaeva, Franz Schubert. Browning con il suo poemetto, introdusse una novità, nella storia: per primo fece parlare il topo e il bambino zoppo, gli unici a essersi sottratti al destino di tutti gli altri topi e bambini della città. Il topo e il bambino riferirono che la musica del pifferaio prometteva la realizzazione dei desideri. Ma i topi, seguendo il richiamo della loro avidità, così simile a quella dei governanti e borghesi della città, morirono annegati. I bambini, invece, seguendo il sogno di una terra nuova, bellissima, dove il male era sconosciuto, si salvarono e in Transilvania fondarono una nuova comunità diversa da tutte le altre.

Un libro per:

 

  • riflettere sul potere della musica 
  • imparare che bisogna rispettare la parola data 
  • confrontare la leggenda antica e la realtà di oggi 
  • provare a mettere in poesia un fatto di cronaca

 

Albero del sito: