di Brigitte Minne e Carll Cneut, 2017
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Rosmarino è una fata a tutti gli effetti: ha una bacchetta magica, un vestito pulito e ben cucito e uno splendido cappello a punta. Rosmarino però si annoia, vorrebbe andare sui pattini a rotelle o a fare un giro in barca ma è vietato dal regolamento delle fate! Allora che fare? Molto meglio essere una strega! La madre pensa che questo sia un capriccio e la sfida ad andarsene, ad abbandonare il castello e tutti i suoi comfort per vivere dove dimorano le streghe: un luogo sporco, cupo e impervio. Rosmarino parte con il suo cappello (non più a punta) e scopre che il bosco - perché questo è il luogo "tremendo" - è in realtà un’esplosione di colore, caotico vibrante di vita, di corse, di ginocchia sbucciate e di risate sguaiate. La madre di Rosmarino, spinta dalla curiosità e dal desiderio di rivederla, parte e trova una Rosmarino felice, a cui dà la sua benedizione, come in ogni fiaba che si rispetti.
Ma Rosmarino sottolinea la sua identità affermando in modo perentorio: «Io non sono una strega, io sono Rosmarino, e se voglio divento una strega, e se non voglio posso anche tornare fata: e allora con la mia scopa vengo al castello a trovare te e le zie…» Rosmarino è un inno alla libertà, al desiderio di essere se stessi, anche se questo implica dover fare scelte radicali.
Rosmarino si ribella perché per crescere e per trovare la sua identità ha bisogno di rompere gli schemi, di fare il contrario di quello che le dice la madre per poi, una volta affrontato il viaggio, magari tornare al punto di partenza ma in modo nuovo, con indosso i propri panni, che siano da strega o da fata poco importa, l’importante è che siano di Rosmarino, come dimostra il cappello con il pon-pon che porta con tanto orgoglio.
Carll Cneut rimette mano alla storia di Brigitte Minne, pubblicata per la prima volta in Belgio vent’anni fa, ammorbidendo i tratti e inserendo l’elemento naturale, divenuto un suo tratto caratteristico, in un tripudio di rigoglio e bellezza. Il rimando visivo con le tonalità calde alla copertina di un altro albo, La Voliera d’oro, ricongiunge anche idealmente le due bambine protagoniste nel loro essere fuori dagli schemi.
Da Rosmarino, a cura del Coordinamento delle librerie per ragazzi, in Libri e Formiche La Liberia dei ragazzi.