Casa dolce casa

[diValentina Colombo]

Qualchetempo fa, su Il Giornale della libreria,avevo letto, incuriosita (e con invidia), un articolo sulle minibiblioteche. Una famiglia mostravacon orgoglio una piccola casetta di legno verde piena di libri divario tipo. L'iniziativa è partita dal Wisconsin, ma piano piano staprendendo piede sia negli Stati Uniti che altrove, in particolarein Inghilterra (nelle cabine telefoniche però, e con risultatidiversi), Germania e Olanda. Anche in Italia ci sono alcuni tentatividi "Free Library", così si chiamano, che stanno funzionando in modopiù o meno continuativo (l'ultima della quale ho avuto notizia è a Roma). Il progetto delleminibiblioteche è stato avviato nel 2009 da Todd Bol in onoredella madre, un'insegnante amante dei libri. Semplicemente, Toddha costruito una piccola cassetta, ci ha messo dentro dei librie l'ha installata fuori casa sua.

Da questogesto così semplice ha preso piede la community di LittleFree Library. Ogni promotore, in ogni zona, pagauna sottoscrizione di 25 $ e riceve l'insegna e il numero,e persino, se necessario, la casetta da montare. Il gruppo,che sta continuando a crescere e a espandersi e diversificarsi,con iniziative simili in varie parti dello stato, sta attirandol'attenzione di molti, sia per il basso costo di una iniziativa cosìsemplice sia per il successo che sta avendo.

Il concetto su cui si basa questa operazione èlimpido e geniale: costruire piccole biblioteche in cui i libri sianoa disposizione di tutti. Libri donati dal vicinato, presi e rimessia posto quando si è finito di leggerli, oppure sostituiti con nuovivolumi.
La rete di minibiblioteche ha un sito dove ognicasetta è registrata, in modo che vi sia un costante monitoraggiodelle nuove "sedi". Una bella gallery fotografica è disponibile qui.
Il merito di questainiziativa non sta solo nell'immediato incentivo alla lettura, maanche in quello della condivisione del sapere. I propositi deel gruppoLittle Free Library sono:

To promoteliteracy and the love of reading by building free book exchangesworldwide.
To build a sense of community aswe share skills, creativity, and wisdom across generations
To build more than 2,510 libraries around the world -more than Andrew Carnegie!


Sulla stessa onda qualche tempo faavevo letto sul Corriere della sera questo articolo in cui si parlavadella tendenza, tutta della up society americana, di richiedere labiblioteca condominiale. Una cosa che, a detta degli immobiliaristipiù o meno noti e ricchi intervistati, è impensabile in Italia,perché la cultura è troppo diversa. Da noi, si legge nell'articolo,viene richiesta la palestra o la piscina o, al massimo, la salain affitto per feste di vario tipo.

Mi viene da dire: perché noninvertire questa logica? La biblioteca di condominio, quella di quartiere,con o senza casetta, sono un diritto e non un lusso. Nell'articolosi rimarcava come la biblioteca di condominio facesse aumentare ilvalore dell'immobile. Abbandonando questa logica di mercato, preferiscopensare che una biblioteca di condominio sarebbe un ottimo modo persensibilizzare alla cultura, alla lettura, per avvicinare chi normalmentenemmeno si saluta. Il signor Beggs, uno dei "bibliotecari", afferma conorgoglio di aver conosciuto più vicini di casa in un mese che nei 30anni precedenti. In molte grandi città la solitudine, l'isolamento,di anziani, famiglie, persone che vivono da sole, è un problema nonsolo personale, ma sociale. In questo senso mettere a disposizioneuna minibiblioteca potrebbe essere un incentivo all'aggregazione. Unabiblioteca come spazio comune potrebbe anche essere un punto di partenzaper educare alla logica del bene pubblico, inteso come ricchezza,che porta benessere per tutti. La cultura è un bene pubblico. Ein un periodo di crisi, la condivisione dei saperi e delle risorseper la crescita delle persone e il miglioramento del tenore di vitadovrebbe essere un punto di partenza, la base per una nuova fase dicrescita, diversa e consapevole, ragionata ed equa.
Ionon ho un giardino, ma ho un gigantesco androne di marmo, vuoto etriste, nel quale una minibiblioteca ci starebbe proprio bene. E cisto facendo un pensierino molto serio.