Mio cugino fa la pipì in piedi. Io no. Mio cugino ha certe mutande strane, con l’orlo intorno alle cosce e pure ai lati. In mezzo, le mutande sue, si aprono come un libro. Le mie no. Mio cugino fa la pipì negli angoletti. Io no.
Mio cugino fa la pipì dove gli pare e fa delle belle fontanine. Io no.
«È maschio», dice lapidaria mia sorella.
«Pè forza che fa così. È un regazzino», conferma mio nonno e si mette a suonare.
«Pure papà fa la pipì in piedi», aggiunge mamma.
Ecco. Io pure…
«Nun se po’ ffa!»
«Perché?»
«Perché sei femmina.»
E giù seduta, sul water. E-tieni-chiuse-le-gambe-che-si-vede-tutto.
Mio cugino sta sempre a gambe larghe, quando sta seduto.
« È per via dei calzoncini», dice zia.
Ecco. Voglio i calzoncini. Capisco che dipende da quelli e che se ti metti i calzoncini poi ti danno le mutande che si aprono e se ti gira puoi fare la pipì in piedi con le fontanine. Mi piacerebbe. Fare le fontanine, dico. Chè fino adesso ho fatto solo certe pozzette d’acqua che sembrano laghi ma se ci voglio mettere una barchetta di carta mamma strilla e dice «ma che so’ ‘ste zozzerie!» Eppure, quando andiamo a Villa Borghese, nelle pozze d’acqua ce le posso mettere le barchette. E filano via per il canale così forte che corro corro, salto i ponticelli e mi immagino che la barca chissà dove va.
W la libbertà
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