Filastrocca delle mani

di Giovanni Paolucci e Maja Celija, Minitopi 2020

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Le mani, come ha scritto il grande poeta tedesco Rilke, sono animate da una sotterranea corrente di vita. Proprio come noi, possiedono desideri, sentimenti, capricci e manie personali. Sono belle e misteriose. E, nel loro linguaggio segreto, a ogni istante, parlano di noi, di quello che siamo, proviamo e pensiamo.

La collana di poesia Parola magica di Topipittori si arricchisce di un nuovo volume che, se ricalca il format di Filastrocca acqua e sapone e Filastrocca ventosa, rispetto a questi aggiunge al codice iconico e a quello verbale quello, naturale, spontaneo, e molto familiare ai bambini, dei gesti. Protagoniste di versi e immagini sono, infatti, le mani, vere e proprie detentrici di un linguaggio, così imperativo, efficace e diretto da essere addirittura universale. Le mani sono il nostro primo canale di relazione con il mondo e per questo, forse, con il mondo hanno imparato a parlare in modo rapido, appassionato, immediato, al punto di trasformarlo secondo i propri desideri. Con i bambini si potrà andare in esplorazione dei vari modi di comunicare a loro disposizione: occhi, bocca, mani… Quanti strumenti abbiamo, oltre alle parole, per farci capire e per capire gli altri?

Un libro per:

• per porre l’attenzione su una particolare forma di abilità: la manualità


• per riflettere sull’uso di una lingua non verbale fatta di gesti, non sempre volontari

• per descrivere da vicino mani diverse: per esempio di un neonato, di un anziano, di un fioraio, del vicino di banco, di un falegname, di uno scalatore, di un macellaio, di un sarto ecc.


• per individuare quanti e quali dispositivi l’uomo adoperi per comunicare, anche senza parole


• per fare giochi con le mani, produrre oggetti fatti a mano, ecc.


• per ricordare la lezione di Bruno Munari e costruire, sul suo esempio, un piccolo dizionario di gesti.

Da Gesto, musica, parola, di Corelia Bettini, in Quaderno di poesia, 2008.