Nel nome di una bambina allegra

[di Beatrice Bosio]

Da settembre abitano in quel grande condominio che abbiamo chiamato La Casa dei Topi quattro nuove librerie: Bibi Libreria dei Ragazzi a Napoli, Libreria Ambarabà a Legnano (MI), Libreria Raggiungibile a San Donà di Piave (VE), Nuova libreria Cappelli a Bolzano. Abbiamo rivolto ai librai di ciascuna qualche domanda per presentarli ufficialmente sul blog.
Partiamo dal Sud, dando il benvenuto a Imma Napodano e Luca Astarita di Bibi Libreria dei Ragazzi.

 

1. Gli inizi in poche parole: quando, dove e perché è nata la vostra libreria? 

Bibi Libreria dei Ragazzi, intitolata alla protagonista dei romanzi di Karin Michaëlis, è nata nel dicembre del 2016 nel cuore del centro storico di Napoli, in via Raimondo de Sangro di Sansevero 6, a pochissimi passi dal Museo Cappella di Sansevero. 
È diventata realtà per volontà di Imma Napodano, dopo anni di libri, storie e attività di formazione legate al libro e alla lettura, e grazie al supporto e sostegno di Luca Astarita, pediatra attento al benessere psico-fisico del bambino.
Nel centro storico di Napoli non mancavano certo librerie, molte di queste con buone sezioni dedicate ai più piccoli, ma non ce n’era nessuna dedicata esclusivamente all’infanzia, all’adolescenza e alle loro famiglie. In quel periodo lungo lo stivale sono nate tante librerie indipendenti, e con entusiasmo ci siamo aggiunti a quest’ondata, mettendo a disposizione della città le nostre esperienze con obiettivi ben chiari: libro, relazione, famiglia. 
 
 
 
Sapevamo di voler intitolare la libreria a un personaggio della letteratura dell’infanzia e la scelta è ricaduta su Bibi per alcuni tratti che nei romanzi la caratterizzano: autonomia, generosità, perseveranza, rispetto verso gli altri, amore per gli animali. Bibi è una bambina che trova il bello e il buono in tutte le situazioni, che trabocca di energia ed è sempre in movimento. Ed è anche è “la prima bambina letteraria femminista, anche se nei primi anni Trenta non esisteva ancora la parola”, come racconta Bianca Pitzorno in Donna con libro, edito da Salani.
Bibi, inoltre, è un nome facile da ricordare e come il logo, un volto coperto da un libro, disegnato da Alessandro Sanna, può essere soggetto a più interpretazioni: può essere quello di un bambino o di una bambina, ma anche di un adulto che passa in libreria.
 
 
 

2. Tra le tante (anche se mai abbastanza) librerie sparse sul territorio nazionale, cosa contraddistingue Bibi?

Mi piace pensare più alle cose che accomunano Bibi alle altre librerie indipendenti per ragazzi che non a quelle che la differenziano. Siamo lettrici e lettori curiosi, attenti alla bibliodiversità, scegliamo con cura e attenzione i libri più belli da proporre ai bambini e alle bambine di ciascun territorio. Siamo una carovana pacifica che combatte le logiche di un mercato bulimico e monopolizzato dai grandi gruppi editoriali, puntiamo alla fidelizzazione del cliente, ne conosciamo i gusti e proviamo ad ampliarne gli orizzonti con proposte nuove e di qualità. Progettiamo attività, incontri, gruppi di lettura, mostre. Resistiamo senza mai dubitare del potere del libro e della lettura. 
 
 
Da nord a sud, quando il cliente varca la soglia di una libreria indipendente entra in un ambiente accogliente e ospitale, in cui il libro è protagonista. Incontra librai appassionati e competenti, che hanno fiducia nel prodotto che propongono, lo conoscono, lo raccontano, invitano all’esplorazione degli scaffali e accompagnano nella scelta del libro giusto al momento giusto. Le librerie indipendenti sono luoghi di resistenza, aggregazione e discussione; quelle per bambini e ragazzi, poi, hanno il ruolo fondamentale di formare nuovi lettori – perché servono le storie giuste per diventare grandi. Sfidare la comodità e l’impersonalità dell’online e acquistare un libro in una libreria indipendente significa sostenere un presidio di cultura e di comunità, evitando di dispiacersi quando ormai è troppo tardi, quando – come spesso sta accadendo – le librerie sono costrette a chiudere. 
 
 

3. Quale libro per bambini/ragazzi proprio non può mancare tra gli scaffali della vostra libreria? E pensando più nello specifico al nostro catalogo, c’è un titolo che non vi stanchereste mai di consigliare? 

Questa è la domanda più difficile: penso a un titolo e contemporaneamente ho l’impressione di fare un torto ad altri dieci! 
Per i piccolissimi non possono mancare i libri in bianco e nero di Tana Hoban, pubblicati in Italia da Editoriale Scienza, o il tenerissimo A fior di pelle, con le poesie di Chiara Carminati e le fotografie di Massimiliano Tappari, edito da Lapis.
Non può mancare neanche Noi siamo qui. Dritte per vivere sul pianeta terra di Oliver Jeffers, edito da Zoolibri, un libro tenero e riflessivo, che ci fa pensare con occhi nuovi a ciò che ci circonda e che spesso diamo per scontato.
Un altro è Bambini e giardini di Beatrice Masini, illustrato da Francesca Ballarini ed edito da Timpetill, un albo che racconta l’infanzia con sguardo profondo e autentico ed elencando tutte le cose per cui bambini e giardini si assomigliano. 
 
  
 
Del catalogo Topipittori, a quindici anni dalla sua pubblicazione, non mi stanco di leggere durante le formazioni o consigliare ai clienti Che cos’è un bambino? di Beatrice Alemagna, un libro che con una facilità disarmante ricorda agli adulti quelle verità bambine che da grandi si dimenticano, ma che da piccoli sono scontate. Adoro i libri scritti da Giovanna Zoboli e illustrati da Mariachiara Di Giorgio, così come i Libri delle Stagioni di Rotraut Susanne Berner, un’opera cartonata inesauribile, senza parole, brulicante di dettagli: persone, giochi, animali, attività che raccontano le infinte storie di una piccola città nel corso delle quattro stagioni. 
 
 
 
Nello scaffale di Bibi dedicato alla poesia trovano – e hanno sempre trovato – posto i volumi della collana Parola Magica di Topipittori. Ogni titolo risponde alla nostra idea di infanzia, al tentativo di stimolare un dialogo fra adulto e bambino, accompagna alla riflessione sulla parola, veicolo del mondo interiore dell’essere umano. 
Infine, abbiamo accolto con gioia l’arrivo in Italia dei tre libricini di Katsumi Komagata. Boing, Ping pongE dopo? propongono un gioco visivo ‘semplice’ che il bambino segue pagina dopo pagina attraverso un’immagine nitida, con colori essenziali ed elementi fustellati, fino a quando non arriva l’inatteso e la prospettiva del gioco cambia: una meraviglia per piccoli occhi. 
 
  

 

4. Quali sono le vostre aspettative e speranze entrando a far parte della rete delle Case dei topi?

In nove anni di attività Bibi ha lavorato per riuscire a creare una rete che crescesse insieme alle associazioni del territorio e raggiungesse così anche le zone più disagiate della città, ha lavorato per riuscire a istituire piccoli presidi di cultura nei quartieri difficili e portare i libri dove altrimenti non sarebbero mai arrivati. 
Nel 2021 abbiamo sentito l’esigenza di oltrepassare i confini regionali entrando a far parte di ALIR (Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi), per avere così un confronto diretto e proficuo con altre realtà indipendenti: una porta aperta che oggi più che mai ci spinge a fare meglio, a studiare ancora e ancora, a progettare e realizzare iniziative per offrire qualità alle bambine e ai bambini. 
 
 
In questo senso, entrare a far parte della rete delle Case dei Topi è la ciliegina sulla torta. Per Bibi è un’occasione di dialogo, di confronto, di scambio di buone pratiche a favore della comunità. È l’opportunità di dare più spazio a un catalogo che con parole, immagini, incontri e mostre parla, incanta e fa riflettere, a tutte le età. 
Ci auguriamo in questo modo di portare avanti la rivoluzione silenziosa che nove anni fa ha portato alla nascita di Bibi: ricordare a grandi e piccini di fermarsi, riappropriarsi del silenzio, prendere un libro, abbracciarsi, leggere, vivere.