I Martedì della Emme / 3: Un’avventura invisibile

Per la seconda puntatadi I Martedì della Emme, Ilaria Tagliaferri scrive diUn’avventura invisibile di Juarez Machado, edito daEmme edizioni nel 1975. La ringraziamo per questo contributo che ci sembraparticolarmente interessante per come dà conto del modo in cui i bambinisi avventurano con piacere, curiosità e libertà attraverso l'esperienzadi lettura di un libro senza parole. Rosellina Archinto fu la pioniera inItalia di questa tipologia di libro. Il primo albo senza parole da leipubblicato fu Il palloncino rosso, di Iela Mari, nel1967, un libro che ha fatto e continua a fare scuola.

[di Ilaria Tagliaferri*]

A passeggio tra sorprese, misteri e incontri

“Ma dove vanno tutti questi passi?” hanno chiesto i bambinimentre in biblioteca sfogliavamo insieme  di Juarez Machado. Erauno di quei pomeriggi grigi dove per frenare gli sbadigli ci vuole unastoria misteriosa, e il rosso acceso della copertina attraversata dalleorme ci aveva incuriositi. Decisi a seguirle, magari accarezzandolecon le dita, ci siamo ritrovati a entrare, passo dopo passo, nellagiornata di un invisibile protagonista e dei suoi amici, che camminanoinstancabili tra oggetti e strani incontri. Un libro-passeggiata, poeticoe divertente, senza testo, dove le immagini in sequenza scatenano lagioia misteriosa dell’immaginazione.

Laprima lettura dell’albo l’abbiamo fatta tutta d’un fiato,curiosi e rannicchiati accanto allo scaffale, perché dita eocchi erano ansiosi di sapere dove si andava a finire con tuttoquel camminare. Poi abbiamo allungato braccia e gambe, preso unbel respiro (con relativo svolazzare di pagine) e siamo tornatiindietro, sfogliando di nuovo il libro.
Ci è venutavoglia di sapere chi fosse il protagonista: che faccia avrà dopoessersi fatto una doccia? e dopo aver sbocconcellato la colazione nongli sarà mica cresciuta la pancia?


Soffermandoci su ogni immagine abbiamo immaginato viso, voce, panciae sorriso di un personaggio misterioso e affascinante, che conosce lagentilezza (fa dono di una piantina a una passante), cambia colore dopoessersi lavato (i suoi passi passano dal verde al blu) improvvisa ballettiquando sente la musica e (evviva!) sa centrare perfettamente il vetrodi una finestra calciando un pallone.




Le pagine più “calde”e contestate sono state quelle della scelta del cappello. Unabambina, improvvisando un broncio di quelli che passano subito,ha protestato che i passi non dovevano per forza essere maschili:la forma delle tracce è quella di uno stivale, e gli stivali liportano anche le femmine, per non parlare del calcio, gioco nel qualele bambine sanno essere fortissime.

E ancora:perché la vecchietta elegante – per di più con ombrello e stivali!–che riceve la piantina fa quella faccia? Non se l’aspettava? Le sarebbepiaciuto di più un dolcetto? E il trampoliere non è affaticatocon quel cartello così grande appeso al collo, che prima o poigli farà perdere l’equilibrio? Domanda dopo domanda, alla fine,stanchi di camminare, siamo saliti tutti su due ruote, e durantela discesa qualcuno ha fatto anche suonare il potente, per quantoinvisibile, campanello della bici.

JuarezMachado, artista brasiliano che oltre a disegnare e a dipingere ha fattoil mimo, lo scenografo, il graphic designer e lo scultore, ha creato –nel 1975– un albo raffinato, emozionante, in equilibrio tra allegria,trampoli, gesti quotidiani e mistero. Un albo che ancora oggi cattura ipiccoli accompagnandoli lungo sentiero da percorrere lentamente, mentrespuntano domande, lo sguardo si allarga e prendono vita tante altre microstorie, che pagina dopo pagina, si intrecciano l’una all’altra. Eun pomeriggio noioso si è acceso e ha trovato la sua strada: bastavaseguire le tracce lasciate dai passi colorati, che ci portano in giroanche senza una meta.

*Ilaria Tagliaferrivive a Firenze, è laureata in Teoria della letteratura e lavoranella biblioteca di Villa Montalvo a Campi Bisenzio, sede del Centroregionale di servizi per le biblioteche per ragazzi toscane. Collaboracon la rivista LiBeR, con La vitascolastica e con Scuola dell’infanziadi Giunti Scuola, per le quali ha tenuto la rubrica Progettolettura, suggerendo percorsi e attività da fare con i libri. Èmembro della giuria e coordinatrice scientifica del Premio-LaboratorioCeppo Ragazzi di Pistoia, che ogni anno propone ai lettori dai 12ai 14 anni un autore da incontrare e recensire.

Viricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e dellasua fondatrice è dedicato il nostro Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra LaEmme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra(1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangeloe ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezionelombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.

Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone,per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate qui.