Blu, il colore preferito

[di Francesca Chessa]

Ho sempre amato il blu, il massimo era per me indossarlo. Ricordo gli abitini estivi che realizzava mia mamma: uno di questi era blu scuro con inserti rossi e un altro ancora era a quadrettini blu e bianchi, entrambi  fecero parte della collezione estate dei miei 8 anni. Anche quando sono cresciuta il blu è rimasto il mio colore preferito. Indossavo i classici blu jeans  con t-shirt o camicie bianche e immancabilmente un maglioncino blu scuro realizzato sempre dalle mani capaci della mamma, e se non erano blu jeans erano pantaloni o gonne blu scuro di velluto o di fustagno.

La prima volta che andai a Londra per studiare l’inglese, al mercato di Camden Town nei pressi del Regent's Canal comprai da una giovane artista un anello con pietre blu e lo battezzai “freedom ring”.

Non sono molto originale a ritenere il blu uno dei miei colori preferiti: nel suo libro “Psicologia del colore “Eva Heller scrive che il blu è il colore favorito per il 46% degli uomini e il 44% delle donne (1).  In qualsiasi settore pare sia molto apprezzato tranne che nel cibo. Infatti non abbiamo quasi nulla di colore blu che si possa mangiare, se non artificiale. L’azzurro viene ritenuto simpatico, armonico, amichevole, ed è utilizzato perché infonde fiducia e sicurezza. Wassily Kandinsky nel suo Lo Spirituale nell'Arte scriveva "Il Blu è il colore tipico del cielo. Se è molto scuro dà un'idea di quiete. Se precipita nel nero acquista una nota di tristezza struggente. (...) Da un punto di vista musicale l'azzurro è simile a un flauto, il blu scuro somiglia a un violoncello e, diventando sempre più cupo, ai suoni meravigliosi del contrabbasso; nella sua forma profonda, solenne, il suono del blu è paragonabile ai toni gravi dell'organo" (2).

Non ho mai considerato il blu nella sua accezione negativa secondo la quale è considerato malinconico e triste. Nella cultura americana, ad esempio, è tipica l'espressione “feeling blu” o essere “in a blue mood”, sentirsi triste. Ma in effetti il blu può essere collegato e riferito a molte cose: sempre Eva Heller elenca 111 tipi di blu come ad esempio il blu uva, il blu Vermeer, il Blu Orientale, Il Blu Oceano... (3).

Il blu è considerato uno dei tre colori primari, un colore che non può essere riprodotto con la somma di altri colori, ma che viene usato per crearne altri che da lui derivano.

Nelle pagine dell'edizione del 1821 del manoscritto di Patrick Syme sulla nomenclatura dei colori il Blu di Berlino viene considerato il capostipite di tutti i blu (4). Il Blu di Berlino viene collegato al colore di un piccolo volatile, la Ghiandaia azzurra o americana, lo si può incontrare nel piccolo fiore dell'Hepatica, un genere di piante dai delicati fiori primaverili diffuso in Eurasia e America settentrionale oppure come colore della pietra preziosa più lucente in assoluto, lo zaffiro.



Mi piace molto questo metodo di classificazione e riconoscimento dei colori. Il miglior modo per non incorrere in incomprensioni, infatti, è quello di mostrare il colore piuttosto che parlarne come se fosse un’entità astratta. È un meraviglioso gioco da realizzare con i bambini quello di riconoscere e indicare i colori intorno a noi: alzi la mano chi non ha mai giocato a Strega tocca colore.

Anche per me, come per molti, il blu fin da bambina è stato il colore del cielo e del mare e l’ho sempre collegato alla libertà e allo spazio infinito.

A proposito di cielo mi ha molto incuriosito venire  a conoscenza di un particolare strumento inventato nel XVIII secolo da  Horace-Bénédict de Saussure, naturalista e geologo svizzero, conosciuto per essere il padre fondatore dell'alpinismo, insieme al tedesco Alexander von Humboldt, naturalista ed esploratore tedesco, che decisero di classificare il colore del cielo attraverso un originale dispositivo, che chiamarono cianometro. Il cianometro, parola composta da ciano, che deriva dal greco kyanos  “blu scuro” e dalla parola metro, era un misuratore di blu. Le persone che vivevano in zone montane raccontavano una leggenda: se si saliva fino a raggiungere le vette più alte, si sarebbe incontrato un cielo così nero che, chi avesse osato arrivare fin lì, sarebbe caduto nel vuoto.

Attraverso il cianometro Saussure durante la scalata sul Monte Bianco, constatò che l'azzurro del cielo diventava più scuro man mano che si saliva e che questo coincideva con una graduale diminuzione dell'umidità dell'aria. Arrivò, quindi, alla conclusione che il colore del cielo era un indicatore del contenuto di vapore acqueo. Il cianometro consisteva in un cartoncino dalla forma circolare su cui Saussure dispose 53 sezioni corrispondenti a 53 sfumature di blu che dal bianco, passavano all'azzurro fino ad arrivare al colore nero. Ogni diversa sfumatura di colore era contrassegnata da un numero: mettendo in relazione il cianometro con il cielo si poteva trovare la sfumatura e ricondurla al numero corrispondente. Saussure definì come blu più scuro il numero 39, misurato sulla vetta del Monte Bianco a 4.810 m di altezza. Alexandre von Humboldt utilizzò il cianometro nelle sue spedizioni nel continente americano e registrò come colore più scuro un blu numero 46 sulla vetta del Chimborazo, nelle Ande, a quasi 6.300 m sul livello del mare. Non trovate meraviglioso classificare attraverso una palette-colore l’azzurro del cielo?

In tempi recenti il cianometro è ricomparso come installazione artistica, questa volta per calcolare altre sfumature di blu. L'artista americano Spencer Finch ha osservato il tono e il colore in continua evoluzione della Manica durante le sue visite a Folkestone, in Kent, per diverse settimane nel corso del 2010. Ha scattato fotografie del mare per tutto il periodo, le sue osservazioni lo hanno portato a produrre una tavolozza di 100 varianti del colore del mare. A ognuna di queste tonalità ha assegnato un colore Pantone e ha usato questi colori per creare una ruota dei colori nelle varie tonalità dell'acqua in condizioni diverse di luce e tempo e per tingere 100 bandiere.

L’installazione è stata chiamata “The colour of Water”(5), durante la Triennale del 2011 ogni mattina una di queste bandiere color mare è stata issata a mezzogiorno. La scelta della bandiera è stata determinata abbinando il suo colore a quello del mare, utilizzando la grande ruota dei colori di Finch, installata sul sentiero in cima alla scogliera. Ormai le bandiere non sventolano più, ma rimane la ruota per determinare il colore dell'acqua. Trovo molto interessante questa installazione a metà strada tra documentazione scientifica e artistica e spero un giorno di riuscire a visitarla dal vero. Intanto qui potete trovare qualche immagine e qui potete ascoltare una breve spiegazione in inglese, che ci dimostra che il colore blu continua a coinvolgerci e ad affascinarci.



NOTE:

(1) Eva Heller, Psicología del color: Cómo actúan los colores sobre los sentimientos y la razón (Edizione spagnola), Editorial Gustavo Gili, 2007,  Edizione kindle, pag 59

(2) Wassily Kandinsky, Lo Spirituale nell’Arte, Edizione Bompiani, 1995, pag.63-64

(3) Eva Heller, Psicología del color: Cómo actúan los colores sobre los sentimientos y la razón (Edizione spagnola), Editorial Gustavo Gili, 2007,  Edizione kindle, pagg.54-57

(4) Nel manoscritto di Patrick Syme sulla nomenclatura dei colori Syme decide di riprendere e perfezionare il lavoro sulla nomenclatura dei colori di Abraham Gottlob Werner, importante geologo tedesco. Del  “Werner’s Nomenclature  of Colours, Adapted to Zoology, Botany, Chemistry, Mineralogy, Anatomy and the Arts by P.Syme”, Second Edition, 1821 esiste l’edizione Kindle e qui  su Interner Archive si possono direttamente sfogliare le pagine dell’edizione originale.

Dell'intero manoscritto in formato snello e originale si può prendere visione anche a  questo link dove, grazie al designer Nicholas Rougeux, che ha deciso di mettere a disposizione il manoscritto  online, è possibile navigare tra i 110 colori classificati da Werner e Syme.

(5) Alexandra Loske, Colour, A Visual History, Ilex con la partnership della Tate di Londra, 2019,  pag 216-217.