Chespiralidoso: libri, gioco, educazione, cultura

[di Serena Ferrara*]

Una mano bambina afferra un libro che viaggia tra le onde del Mediterraneo. «Perché la mano è arancione?», chiedo a mio padre che di mestiere fa il grafico e nel tempo libero il pittore. Da quando lavoro al mio progetto, ci scriviamo spesso: io dal mio ufficio romano, lui dal suo in Sicilia. «È un arancione matissiano» risponde, «ma è provvisorio». Io però ho già deciso che questo è il marchio perfetto: un libro, il mare della Sicilia, l’origine della civiltà e la sua culla, la gioia innata dei bambini e la ricerca espressiva degli artisti.

L’idea mi frulla in testa dal 2007, da quando ho partecipato al concorso per il Dottorato in Studi Culturali con un progetto di ricerca sui children's museum. Superato lo scoglio della prova scritta, l’idea progettuale si infrange su quello della prova orale. Ingoio il rospo e tento la strada del primo master universitario in media education: pare sia la frontiera dell’educazione e, in ogni caso, l’unico modo per noi laureati in Comunicazione di lavorare nella scuola pubblica. Ma per questo epilogo c’è ancora tempo. Finito il master alla Sapienza, nel 2009 mi trasferisco definitivamente a Roma ed entro nello staff di presidenza di un Ente di Ricerca nelle Tlc. Tra l’organizzazione di un evento e la stesura di un discorso, il Presidente mi affida il coordinamento editoriale della sua rivista di comunicazione politica. Di tanto in tanto, pubblico anche qualche articolo sui temi dell’innovazione tecnologica (Media2000).  L’anziano politico mi studia per un po’, poi sentenzia: «Scrivi benissimo, ma sei troppo timida». Così il trampolino per la carriera fa cilecca e resto a lungo confinata nel ruolo di ghostwriter. Intanto, sulla piattaforma collaborativa Kublai, Un libro in mezzo al mare è uno dei progetti più seguiti e apprezzati. Ormai l’idea è ben definita: sarà un museo esperienziale nel cuore di Palermo, dedicato alla letteratura per ragazzi e a tutte le sue trasposizioni (dagli albi illustrati al cinema). Il progetto è tra i finalisti al Kublai Kamp 2010, il mio discorso è convincente e molto applaudito, ma il premio in denaro è irrisorio per un progetto così ambizioso, mentre per qualcun altro costituisce un buon punto di partenza. Mastica e sputa, è ormai il momento di pensare alle cose importanti. È il 2012: ho subito un intervento, sto organizzando il mio matrimonio e ho voglia di tornare a casa. Mi iscrivo a un corso di scrittura narrativa della Rai-Eri e comincio a pensare a come realizzare Un libro in mezzo al mare con le mie sole competenze e i miei risparmi. Quando entro nella libreria Centostorie per il corso su come aprire una libreria per bambini, sono incinta e ho le idee chiarissime sul mio futuro.

Dalle mie parti si dice, con tono perentorio di secolare rassegnazione, "cu nesci arrinesci". Va da sé che chi torna incarna il fallimento, soprattutto se preferisce la partita iva alla busta paga. Ho dovuto faticare molto per affermare il mio status di professionista del settore educativo e culturale in un contesto che vede nella libreria poco meno che un semplice ‘negozio’. E a distanza di otto anni devo ammettere di non esserci ancora riuscita.

Chespiralidoso è nata nell’aprile del 2015 come libreria per ragazzi e ludoteca specializzata in percorsi di educazione alla lettura e media education. Situata nel centro storico di Casteltermini (Ag), ha mantenuto l’ispirazione e i colori del marchio originario, enfatizzando nel nome e nel claim la dimensione infantile e ludica della lettura. Il lavoro di libraia mi ha consentito di mantenere i rapporti di lavoro con la Capitale e, soprattutto, di allattare mia figlia Erica per 18 mesi. 

Sin dai primi mesi, ho tenuto degli incontri sull’importanza della lettura nei primi anni di vita rivolti alle mamme in attesa e alle neomamme. Molto più successo hanno ottenuto però le Letture creative rivolte a gruppi di bambini dai 5 ai 10 anni e incentrate sull’albo illustrato inteso come strumento di alfabetizzazione visiva: la lettura ad alta voce è seguita da attività creative ispirate alle illustrazioni. I Chespiralidini sono incontri di lettura, creatività e gioco per bambini più piccoli (3-4 anni), incentrati su libri in rima e libri attivi. Con il formarsi di gruppi stabili di piccoli frequentatori della libreria, ho cominciato a definire dei percorsi di lettura tematici (Api, I Popoli del mondo, Arte), basati su piccole selezioni di albi illustrati e attività laboratoriali.

  

 

Dalle letture creative sono spesso scaturiti percorsi di drammatizzazione (La danza delle api, Il Piccolo Principe, Il mago di Oz, Charlie Chaplin), occasione di socializzazione con le famiglie e l’intera comunità.

 

Per finire, Chespiralidoso ha proposto diversi percorsi di media education incentrati sull’alfabetizzazione ai linguaggi mediali, come Casteltermini con i miei occhi (itinerari fotografici), Manga, che passione! (fumetto e disegno manga), Estate in radio (ideazione di una diretta radiofonica), Charlie Chaplin (storia del cinema). Questi percorsi si sono avvalsi della collaborazione di professionisti locali (fotografi, disegnatori, web radio) e talvolta si sono conclusi con la produzione di testi originali, come il manga Platinum ispirato alla presenza di una miniera sul territorio castelterminese.

Da sempre, Chespiralidoso persegue la collaborazione con enti, amministrazioni, associazioni e scuole per l’organizzazione di eventi e progetti culturali condivisi.

La libreria, inoltre, partecipa annualmente alle iniziative nazionali Flashbook, Libriamoci e #Ioleggoperchè, organizzando letture all’aperto, percorsi laboratoriali in classe e ospitando le scolaresche. In particolare, #ioleggoperchè è diventato un appuntamento molto atteso per arricchire le biblioteche scolastiche di narrativa contemporanea.

Negli anni Chespiralidoso è riuscita a raccogliere il consenso, il sostegno e l’affetto di molte famiglie che hanno trovato nella libreria e nella ludoteca un fondamentale centro di riferimento culturale, in un territorio socialmente e culturalmente (oltre che economicamente) in dissesto. Molto più tiepido è stato il rapporto con gli amministratori, i dirigenti scolastici e i docenti, con ricadute senz’altro negative sulla sua stabilità economica, che di questi rapporti ha un bisogno vitale. Se è vero che le librerie indipendenti hanno retto al colpo della pandemia, è anche vero che questa resistenza eroica, se isolata, diventa insostenibile più dal lato psicologico che da quello economico. Motivo per cui, da qualche anno, ho scelto di virare nuovamente verso altre rotte. Oggi sono Educatrice (precaria) presso i Convitti di Palermo e porto l’esperienza di libraia nel mio nuovo lavoro. Chespiralidoso è ancora lì, in attesa di un cambiamento o di una rivoluzione. E chissà che il destino di quel libro non sia di tornare al suo mare e che quella mano bambina non possa riafferrarlo da qualche altra parte e trovarvi nuove ispirazioni.

*Serena Ferrara è laureata in Scienze della Comunicazione (Università degli Studi di Palermo, 2007) e ha conseguito un Master in Media Education (La Sapienza, 2009). Ha lavorato nello Staff di presidenza (2009-2010) e nell’Ufficio disseminazione (2011-2018) della Fondazione Ugo Bordoni, ente di ricerca nel settore ICT (Roma). Ha coordinato la Rivista di comunicazione politica Pol.is, diretta da Enrico Manca (2009-2010), e pubblicato  articoli sulla rivista Media2000, su Megachip e Doppiozero. Dal 2015, insieme al marito, gestisce la Libreria/Ludoteca Chespiralidoso, specializzata nel settore ragazzi. Ha conseguito l’abilitazione di Educatore della Scuola Pubblica tramite concorso nel 2000 e oggi lavora come Educatrice (incarichi annuali) presso il Convitto Nazionale “G. Falcone” e l’Educandato “Maria Adelaide” di Palermo.

Chespiralidoso è a Casteltermini, in provincia di Agrigento, in via Roma 74. Per scriverci, qui.