Educare alla musica con la Primavera di Vivaldi

[di Annalisa Di Giacinto]

“Musica non privilegio di pochi ma patrimonio di tutti” (Zoltán Kodály)

Più musica nelle scuole: questo dovrebbe essere l’obiettivo. Perché la musica educa all’ascolto di sé e alla comprensione degli altri, ci fa scendere nel profondo di noi stessi, esplorare le nostre emozioni. Esponiamo i bambini ogni giorno all’ascolto della musica, sviluppando la loro attitudine musicale e la musicalità, accrescendo sempre più l’amore verso di essa. Perché limitarsi al coro di Natale o alla festa di fine anno? Perché usare la musica come semplice accompagnamento e intrattenimento, sfondo o cornice in alcune occasioni? Facciamo in modo che essa sia parte integrante del curricolo, una buona pratica da svolgere quotidianamente.

Proponiamo musica di qualità, classica, colta, musica d’arte, contro la spazzatura sonora con la quale i mezzi di comunicazione di massa ci sommergono, con intenti più commerciali e meno educativi, portando a un imbarbarimento del gusto. Non solo canzoni 'facili', dal ritmo orecchiabile o motivi rilassanti, ma brani che si caratterizzano per complessità e varietà.

Con il proposito di incrementare la fruizione della musica dei grandi compositori, ho preparato per una scuola dell’infanzia un percorso su La Primavera di Vivaldi, musica e arte insieme, dove i due linguaggi procedono parallelamente e sono chiarificatori l’uno dell’altro. C’è una grande comunione e alchimia tra le arti visive e la musica: il visibile e l’invisibile, la vista e l’udito… Interessanti a tal proposito le riflessioni contenute nel volume Vedere la musica curato da Paolo Bolpagni.

Su La Primavera di Vivaldi abbiamo a disposizione albi illustrati e libri sonori nei quali è possibile associare l’ascolto alla visione delle illustrazioni in momenti diversi o contemporaneamente coordinando le due attività. Le immagini non mirano a commentare o tradurre la trama sonora, ma solo ad ambientarla. L’obiettivo è che l’esperienza dell’ascolto porti i bambini a cogliere quei puri valori musicali che trascendono i contenuti di parole e immagini. Perché la musica basta a se stessa.

Le quattro stagioni di Vivaldi, edizioni Giunti e Usborne

E. Garilli, G. Tessaro, Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, Carthusia

Sala della Primavera, Reggia di Caserta

La Primavera di Vivaldi si compone di episodi e questo è il canovaccio che seguiremo, già delineato dall’opera stessa. L’avvicendarsi di momenti contrastanti tra loro, l’inizio festoso poi la tempesta, poi di nuovo il sole, permette di avvicinarci al significato della vita che è fatta di momenti bui e luminosi.

Trasferiamoci nella stanza della musica e predisponiamoci all’ascolto, chiamando a raccolta le nostre capacità di attenzione e concentrazione. Tutto comincia con il silenzio.

MUSICA E CORPOREITÀ

Ascoltiamo l’Allegro, il 1 movimento, iniziando dal 1 episodio, A, che porta la didascalia “Giunt’è la primavera”, poiché lo stesso Vivaldi aveva aggiunto versi di sonetti sulla partitura, che sono una guida all’ascolto, anche per i bambini. La musica irrompe e dipinge l’aria, la colora. Tutto è percepibile insieme, non c’è bisogno di spiegare, ci entriamo dentro: è primavera. Siamo in un ambiente pastorale, con i bambini immaginiamo gli alberi sui cui rami nascono nuove foglie e fiori. Sul terreno spuntano teneri germogli, guardiamo il cielo, il sole del mattino. Il famoso tema della primavera, che tornerà con regolarità tra un episodio e l’altro, è una melodia spensierata, eseguita dall’orchestra intera: violini, viole, violoncelli e clavicembalo. Mostriamo ai bambini immagini di questi strumenti ed ascoltiamo il suono di ciascuno isolatamente dagli altri per identificare i timbri sonori che caratterizzano questa musica.

Mentre ascoltiamo ci muoviamo nello spazio, interagiamo con la musica attraverso il movimento, che ha una importante funzione euristica, cioè di scoperta della sintassi musicale. Rispettiamo la spontaneità dei bambini, non richiediamo loro movimenti prestabiliti come marciare e battere le mani. Come ha scritto Grazia Honegger Fresco: “La musica parla da sola, dire cosa si deve fare non serve; uccide l’ascolto”.  Rispecchiamo imitando i gesti messi in atto da loro, utilizziamoli per eseguire “la danza dei contadini”: non una coreografia già data, ma da costruire insieme, di gruppo e a coppie.

Sospendiamo l’uso della voce, usiamola solo per cantare… Cantiamo il tema della primavera, prima forte e poi piano, servendoci della stessa tecnica di cui fa uso lo stesso Vivaldi, chiamata effetto d’eco. Mentre intoniamo i suoni, utilizzando la sillaba neutra “pam pam”, incorporiamo la musica, per arrivare alla capacità di audiation (termine usato da Edwin E. Gordon, fondatore della Music Learning Theory)... interiorizzazione! Sentire la musica dentro.

MUSICA E ARTE: INSIEME…

Facciamo il ritratto di Vivaldi, su cui abbiamo visto anche un video, in cui appariva con i vestiti d’epoca e la parrucca. Sperimentiamo la tecnica del collage: i bambini ritagliano carte colorate e creano figure, assemblandole.

“Vivaldi violinista”, ispirato alle illustrazioni di Gek Tessaro

Vivaldi era un abile violinista. Conosciamo la sonorità del violino come strumento solista nel secondo episodio, B, canto degli uccelli, che viene imitato da tre violini solisti con note acute ribattute, fioriture, trilli e rapide scalette. Svolgiamo attività di “ascolto giocato” con un gioco motorio di gruppo: siamo uccellini che volano di qua e di là, il nostro volo si sincronizza con la musica, l’aria si riempie di cinguettii.

Realizziamo l’Albero della musica utilizzando fili di lana, sopra vi si posano uccellini di carta tridimensionali, intorno ci sono delle note musicali che sono state scritte: interessante notare i segni inventati dai bambini prima di arrivare a quelli codificati: lettere e numeri che diventano note.

Albero della musica

Scorrono davanti a noi le immagini della natura. Siamo all’episodio C: una melodia fluttuante ci dà l’immagine dell’acqua del ruscello che scorre lento accompagnata dal soffio dei venticelli. Invitiamo i bambini a disegnare seguemdo il ritmo, lasciandosi guidare dai suoni, giocando con le pause, danzando con i colori.

Episodio D: la natura è scossa da un improvviso temporale, l’aria si tinge di nero. Dal tremolo dell’orchestra intera e dai guizzi dei violini sbuca il violino solista con un vero diluvio di note. Immaginiamo un uccello spaventato dal rumore improvviso di tuoni e lampi che cerca riparo sotto un albero e drammatizziamo la scena seguendo il corso della musica.

Traduciamo il suono in simboli grafici, disegnando nuvole che contengono fulmini/tuoni/ gocce. Eseguiamo la nostra composizione individualmente, imitando con la voce il lampo (zac-zac), il tuono (Bum! Bum!), la pioggia (tin - tin), come in una poesia futurista. Poi ci accompagniamo con gli strumenti: suoniamo i piatti per il lampo, il tamburo per il tuono, il triangolo per la pioggia. Quando ognuno avrà imparato a leggere la sua parte, suoniamo insieme il “concerto del temporale”.

Cessata la tempesta, riprende il canto sereno degli uccelli (Episodio E), che conduce all’ultima presentazione del tema della Primavera. Con un’attività di sintesi sonorizziamo La Primavera scegliendo uno strumentario adeguato per ogni scena, ad esempio triangolo o i campanelli per gli uccelli, mentre una voce narrante racconta la storia.

In conclusione, prepariamo inviti a tema per trascorrere un pomeriggio musicale insieme ai genitori. La musica è intrecciare danze, suoni, relazioni. Musica è socializzare, condividere qualcosa di importante, una melodia in comune che unisce. Musica è comunicare utilizzando altri codici che non siano solo quelli verbali, da soli troppo limitanti. Musica è gioire insieme, poter fruire di qualcosa che trascende i limiti del materiale o i confini troppo angusti di un pensiero esercitato solo alle logiche della razionalità. Musica è sperimentare emozioni, senza le quali è impossibile vivere e creare.

 Inviti musicali: Musica come dialogo e incontro

Realizziamo uscite didattiche musicali, facciamo partecipare i bambini a concerti adatti a loro, dove non c’è distinzione tra palco e platea, si sta comodi a terra tra gli strumenti, ognuno è al centro della musica in un cerchio che avvolge. https://youtu.be/xwcNy5FiPmg?si=SrgPSHmMamxxJRIY.

Lezione-concerto presso Centro creativo delle arti “Le Caltapie”, Lanciano

La musica “insieme”