La parola al silenzio. Un'intervista figurata.

L'ultima si intitola: La parola al silenzio. Mostradi immagini eloquenti. Ma seguendo, comefossero cartelli stradali, i titoli delle precedenti mostre diGuidoScarabottolo - Undici disegni a caso,Elogio della pigrizia, Mostranon vera, Sotto le copertine -l'impressione  è di avere imboccato una di quellestrade che vanno via via allontanandosi, riducendosi, perdendosiverso zone risolutamente prive di attrattive e attrazioni: oltreche semideserte e pressoché disabitate, pervicacemente anonime,cioè letteralmente prive di nomi capaci di indicarle, come cadutein una zona di afasia geografica. Perché se il caso, la pigrizia,la menzogna, il sonno e, infine, il silenzio, hanno un minimo comunedenominatore, questo probabilmente consiste in una vocazione a lasciarfare alle cose del mondo. Ad affidare, e a esporre, al caos deglioggetti le logiche dei soggetti. I quali, in prima istanza, in questasituazione, abbandonano la necessità, così individuale e umana,del parlare, in favore di quella primaria, e sorprendentementeimpersonale, del guardare. Silenziosamente.

Curata, e raccontata in pochissime e giuste parole, da Ferruccio Giromini, la mostra inaugura allaMediateca Montanari di Fano (di cui abbiamo parlato qui), venerdì 18 ottobre, alle ore18.00, alla presenza dell'artista e del curatore. Laparola al silenzio apre la terza edizione dellarassegna Con le parole giuste. Le parole della giustizianella flosofia, nella letteratura, nella società (qui il programma della manifestazione),realizzata da Assessorato alla Cultura Comune di Fano, BibliotecaFedericiana, Mediateca Montanari, Fondazione Federiciana, AssociazioneNazionale Magistrati sezione Marche. Organizzata in collaborazione conFanoFunny, la mostra sarà aperta fino al 20 novembre. Orari: martedì,mercoledì 15-19; giovedì, venerdì, sabato 10-19; domenica 15-19.

Abbiamo approfittato di questa occasione, per rivolgere aGuido Scarabottolo alcune domande sul suo lavoro di celebre illustratore,nonché sul suo ruolo di guru dell'illustrazione. E lui, coerentemente,ci ha risposto così.

Quando haicominciato a disegnare?


Vecchi strumenti e nuove tecnologie: che ruolo hannonel tuo lavoro?


Maestri?

Cometi vengono le idee?

Quanto entrala realtà nel tuo lavoro?

Cosati senti di consigliare a chi, oggi, vuole intraprenderela tua professione?


Grazie, Guido. Uncaffè?

Volentieri.