Nati per la musica!

[a cura di Maria Elisa Colombo e Anna Cattoretti,redazione Natiper la Musica]

Circa due mesi fa suquesto blog è stato pubblicato un post dal titolo UnPaese di umanisti che fotografa senza indugi il“degrado culturale, sociale e politico” del nostro Paese cheormai da troppo “ha smesso di occuparsi di cultura”.

Si è parlato, in quella occasione, di ElSistema di José Antonio Abreu e di ClaudioAbbado, delle loro orchestre giovanili e infantili e di come lamusica, sia grazie al loro operato, una fonte di speranza perquasi 5000 bambini e ragazzi.

Anche inItalia, non tutti hanno smesso di “occuparsi della cultura” e,ormai da dieci anni, si è sviluppato a livello nazionale Nati per laMusica, un progetto nato dall’alleanza tral’Associazione Culturale Pediatri (ACP), la Società Italianaper l’Educazione Musicale (SIEM) e il Centro per la Salute delBambino – onlus (CSB).

Il programma non si proponedi insegnare a suonare uno strumento e di creare orchestredi giovani talenti, ma vuole sensibilizzare le persone, e inparticolar modo i genitori, i neo genitori e gli operatori vicinial mondo dell'infanzia, sull'importanza della musica come praticaconsueta e quotidiana, familiare.

Il cuore diNati per la Musica, infatti, inizia a batteremolto presto, già dalla gravidanza.
Da questo momentoin poi si prodiga per sostenere un ottimale sviluppo del bambinoe guidare i genitori nella creazione di un rapporto intimo eprofondo con lui anche grazie alla musica, straordinario strumentodi relazione non verbale, ancor prima che forma d'arte e veicolo dicultura e tradizioni.



Con Nati per la Musica, studio scientifico,prevenzione, arte e cultura hanno trovato un importantissimo puntod'incontro.
 Uno dei caratteri più importantie peculiari del progetto è, infatti, il nascere e svilupparsi sullabase di un'alleanza e di un impegno tra figure professionali diversequali pediatri, musicisti, educatori, insegnanti e altri operatori delpanorama socio-educativo che collaborano per raggiungere un obiettivocomune: far sì che “la musica non sia un privilegio di pochi, mapatrimonio di tutti” (Z. Kodaly, musicista ungherese, 1882-1967).

Durante una attività di Nati per lamusica.


Negli ultimi anni un’ingente mole di evidenze scientifiche hannodimostrato che l’esperienza musicale precoce, cioè dall’epocaprenatale ai primi 6 anni di vita, favorisce lo sviluppo cognitivo,linguistico, emotivo e sociale del bambino, con effetti positivi eduraturi anche sulle interazioni familiari.
Dare ugualiopportunità di sviluppo a tutte le bambine e a tutti i bambini,soprattutto a quelli che nascono e crescono in contesti sensibili ein ambienti svantaggiati, è uno dei capisaldi di Nati perla Musica che, come Nati per Leggere,si propone di combattere la povertà educativa, proteggendo i bambinida inadeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo.

Durante una attività di Nati per lamusica.


Musica quindi come linguaggio universale e come pratica diinclusione sociale e democratica. 
Nati per la Musica ha voluto riunire tutti questipunti nel suo Manifesto. Le buone pratichemusicali aiutano i bambini a crescere (per scaricarlo, cliccarequi), per dare a genitori, educatori, insegnanti,amministratori locali e regionali, responsabili di programmieducativi ministeriali, spunti di riflessione e linee di interventoda attuare, sia in famiglia sia a scuola.


Durante una attività di Nati per lamusica.


Il Manifesto si compone di tre parti,la prima descrive i positivi e duraturi effetti dell’attivitàmusicale praticata in tenera età,  come appunto lo sviluppodell’attenzione, della memoria, del linguaggio e della socialità;la sezione centrale contiene consigli utili per i genitori, quali adesempio l'importanza di cantare per i bambini, la valorizzazione delcanto spontaneo del bambino e delle esplorazioni sonore, la propostadi una varietà musicale che non si fermi solo alla “musica perbambini” e la cura della ecologia dell’ambiente sonoro. La terzae ultima parte si rivolge ai nidi e alle scuole dell’infanzia, persottolineare il ruolo di educatori e insegnanti nel proporre musica aibambini. È importante infatti che il bambino sia guidato e motivatoa un utilizzo espressivo della voce, all’ascolto della musica diqualità oltre che dei suoni dell’ambiente, alla sperimentazione eproduzione della sonorità di oggetti e strumenti e che gli venganoproposti una varietà di brani e musiche provenienti da cultureeuropee ed extraeuropee e appartenenti a stili e generi diversi.

Alcunimateriali utilizzati da Nati per lamusica.


Il Manifesto ha già ricevuto il supporto diesponenti del mondo sanitario, musicale, dell’arte e della cultura,della ricerca e delle scienze ed è aperto a nuove adesioni. Tra i primifirmatari proprio il maestro José Antonio Abreu, Daniel Barenboim,Riccardo Muti, Antonio Pappano, Elisa e le principali associazioniprofessionali di pediatri, neuropsichiatri infantili e dell’areamusicale.

In un mondo in cui spesso i genitori sisentono insicuri e disorientati, Nati per la Musicaoffre  informazioni e strumenti preziosi, capaci di sostenerenel viaggio educativo, perché se è vero che i bambini sono essericompetenti fin da piccolissimi e come tali vanno incoraggiati, stimolatie sostenuti, è vero anche che sono i genitori e la società a doverliguidare e a dover creare per loro le migliori condizioni e occasioni disviluppo.

I segnalibro di Nati per lamusica.