Quello che non avete visto a Bologna/ 3: Tanexpo 2012

A Bologna, ad anni alterni, si verificauna strana coincidenza. Significativa, si direbbe. La nostra amata Fieradel Libro per Ragazzi viene preceduta o seguita da presso da quellache potremmo chiamare la Fiera del Caro estinto: il Tanexpo. Così,quattro ani fa siamo stati accolti, il giorno dell'installazione dellostand, da un corteo di carri funebri lussuosissimi che lasciava l'areafieristica; due anni fa abbiamo sbirciato bare in pelouche; e quest'annoabbiamo assistito all'accurato allestimento del colossale stand di unproduttore di urne cinerarie. Per dare, junghianamente, un senso a questacoincidenza, abbiamo sguinzagliato il nostro miglior segugio. Ed ecco checosa ci ha riportato.

Bighellonare per la fieradell'imprenditoria funebre con il Magnifico Lavativo

[di Tuono Pettinato]

Nel ricco ecolorato bouquet di eventi che ogni anno fioriscono attorno alla Fieradel Libro per Ragazzi, è la rosa dalle spine più acuminate ad esseroggetto del seguente resoconto: Tanexpo, ovvero la fiera biennale dedicataalle aziende del comparto funebre. Nonostante la mia precedentepartecipazione alla memorabile edizione 2008, in qualità di sciacalloinfiltrato, non ho potuto non provare una certa soggezione all’idea diun mio secondo viaggio iniziatico nel tetro oltretomba della piccolaimpresa. Mi sono così avvalso di due sapienti guide, due attenticompagni di traversata che mi han cortesemente fatto da Virgilio (o daCaronte, scelgan loro): il mio concittadino Francesco Nerini, attentostudioso dell’argomento tanatologico e redattore del vivace sito Zamenhof,e l’amico di lunga data Francesco Locane, comunicatore radiofonicopresso RadioCittà del Capo e da sempre appassionatoindagatore della complessa commedia umana. Colgo l’occasioneper ringraziarli per il loro sostegno in questo particolareclima di tregenda, a loro va la mia gratitudine, ovviamenteimperitura.


AEROSOL &THANATOS
Inquesto panorama di iniziative pedagogiche non ci troveremmo probabilmentea parlare di Tanexpo se non fossimo in presenza di alcune curiose efelici (a seconda dei gusti) coincidenze: non solo questa fiera deidefunti in ogni sua edizione segue a ruota quella dell’editoria deibimbi, creando talvolta singolari compresenze tra sagomati di animaletticartoonosi e parcheggi stracolmi di carri funebri, ma addirittura la sedeparallela della fiera funebre, Tanexplora, novità di quest’anno esituata a palazzo Re Enzo a ingresso libero, è stata curiosamenteaffiancata da uno stand di vendita dei libri del Children Bookfair, inun bizzarro rincorrersi tra vita e morte, sotto gli occhi del Nettuno,comprensibilmente confuso.
Non staremo qui a indagare le ragioni di questo inscindibilelegame tra Eros e Thanatos nel calendario fieristico, ragioni il cuisenso è riposto soltanto nella mente dell’Altissimo e nell’oscuraprogrammazione degli eventi culturali cittadini. Ci basti per ilmomento sottolineare come anche in questa occasione le sensibilitàdell’età scolare e di quella crepuscolare vadano a braccetto. Chi nonne fosse persuaso può benissimo sincerarsene tramite la suggestiva etruculenta lettura dell’opera dei fratelli Grimm, o quella del mitodi Proserpina, contesa dall’alternarsi ciclico delle stagioni dellavita e della morte, e lasciarci proseguire in santa pace con la presentetrattazione.

MORS TUA, GITAMEA
Machi è il visitatore tipo di una fiera funebre? soltanto l’espertodel settore, in cerca di aggiornamenti sui nuovi ritrovati dellatanatoprassi? Oppure anche il turista necroforo della domenica,spinto in questa valle di lacrime da buffet inaugurali e da unasorda curiosità per i fattacci di cronaca? O magari per allontanarescaramanticamente il momento supremo dell’addio andandolo a guardareesposto in mostra? E che ruolo ha l’osservatore morboso in questocomplesso ecosistema fieristico? Cosa ci attrae nello spettacolodel macabro?
Ilcinema espressionista tedesco si era a suo modo dato una rispostaa questi interrogativi: di fronte alla paura di una fine ignota,meglio popolarla di mostri e di minacciosi spigoli sghembi, tenebrosima tangibili, piuttosto che brancolare sospesi in un indefinibilenulla senza appigli. Oggi, in una società che fa di tutto perrimuovere l’idea della morte e a rimandarne all’esasperazionel’appuntamento, una kermesse cimiteriale offre un’occasione percominciare a pensare all’oltretomba da una distanza di sicurezza. Unaspecie di proposta omeopatica per curare la paura dell’aldilà conuna cauta somministrazione di fantasmi e scheletrini. In questo senso,è proprio Tanexplora, che della fiera è il volto accogliente (benchépur sempre truce, come si addice alle faccende dei morticini), a offrireall’uomo della strada una breve, ma interessante sbirciatina oltrele porte dell’Ade. Ed ecco che, al posto di incubi in formaldeide,Palazzo Re Enzo si ravviva di performance audiovideo e di proiezionicinematografiche in tema e accessibili a tutti (LaSposa Cadavere di Tim Burton e Stand By Medi Rob Reiner tra i film in programma).
CEMENTO MORI – MURATORI TESALUTANT
Loscenario cambia radicalmente all’ingresso dei padiglioni della fieraper gli addetti del settore. Sparita ogni suggestione gotica e romantica,resta l’estrema concretezza del lato commerciale della faccenda. Neipadiglioni regna la freddezza asettica di una qualsiasi noiosissima fieracampionaria, solo che al posto dei trattori dell’Agrifiera a esser sottoi riflettori ci sono lapidi e bare. E mentre noi intrusi cerchiamo dicapire come meglio passare inosservati fra la folla, ci accorgiamo chequest’atmosfera surreale e un po’ da brivido viene invece vissutacon totale naturalezza non solo dai businessmen del settore, ma anchedalle relative famiglie al seguito. I bambini, espulsi dalla fieradell’editoria a loro rivolta, qui si aggirano liberamente tra glistand, come nulla fosse, spensierati e numerosi.
È questo mix di sacro e profano, dispeculazioni metafisiche e di priorità aziendali, la vera anima neradi Tanexpo. Una pacatissima e compunta bolgia infernale fatta di casseda morto deluxe, cofani funebri con Padri Pii aerografati, vezzose urnedi design, bare-frigo per tenere in fresco le salme, dimostrazioni ditanatocosmesi, gadget funebri improbabili, carri funebri con hostessdecorative, e tanti, tantissimi aperitivi di benvenuto agli stand, contanto di champagnini e degustazioni di parmigiano a volontà. Ai bardella fiera, i panini esposti, già in avanzato stato di decomposizione,contribuiscono a creare un senso di continuità fra la routine quotidianae il regno delle tenebre.
Con Il Caro Estinto, Evelyn Waugh nel 1948catturava perfettamente il lato grottesco di questo modo imprenditoriale,faraonico e un po’ vanesio di intendere i riti funebri. Nella nostraedilizia cimiteriale, le languide sculture romantiche di un tempo hannoceduto il posto a squadrati casermoni impersonali, in un tripudiodi agghiacciante orrore cementizio, ormai più simili a schedari daufficio che non a loculi per l’eterna dimora.
Nelle religioni antiche, l’infernoera immaginato come un posto dove le attività svolte abitualmentein vita proseguivano imperterrite e immutate, solo su un differentepiano dell’esistenza. E se l’oltretomba somiglia a quello cheTanexpo ci prospetta, dovremo aspettarci un aldilà burocratizzato,impiegatizio e aziendale, con tanto di defunti alla reception,dannati a elargire brochures informative e tristi mietitori aconsumare truculenti drinks in lugubri aree-pro.
A SPASSOCOL TRAPASSO
Non potremmo chiudere questo resoconto senza dedicare spazio a uninteressante evento in programma a Tanexplora. Tra installazioni, mostree proiezioni audiovisive si snoda la proposta culturale dell’autrice tvValeria Paniccia: EroticoAbbandono parte dalle suggestioni decadenti delle sculturefunerarie, tutte pose languide e struggimenti inconsolabili, perpoi passare al vivace gironzolare tra i vialetti dei cimiteri piùcelebri in compagnia di illustri ciceroni, negli episodi della serietelevisiva Rai Extraterreni (datata 2004), dovealla visita dei sepolcri di celebri defunti si uniscono aneddoti sulleloro gesta in vita. Naturale proseguimento di questo format è ilrecente Passeggiate nei prati dell’eternità. El’atmosfera della passeggiata cimiteriale, meditabonda eintrospettiva, ci pare la dimensione migliore per riconciliarcicon gli interrogativi oltremondani e addomesticare le nostre pauredella fine. Nella convinzione che, ancor più dell’esperienzadella cruda realtà, siano il racconto e la finzione narrativagli strumenti più capaci di sensibilizzare le nostre coscienzemortali.

OLTRE EGLI ALTRI
E veniamo alla parte che stavate aspettando, quella dellecuriosità e delle stranezze presenti a questa edizione 2012 dellafiera.
Ovviamente, illivello dell’edizione 2008, con la sua memorabile bara gialla di peluchee la mostra del carro funebre nei secoli, è difficile da eguagliare,ma anche l’appuntamento di quest'anno riesce a regalarci gustosesorprese.
A fiancodella tradizionale urna sportiva a forma di pallone da calcio recante icolori delle principali squadre del campionato, sono altresì le nuovetecnologie a segnare la novità.
Si parte con Funer[Tv], un canaletematico satellitare al quale l’esercente funebre puòabbonarsi, al fine di deliziare il mesto cliente con filmati inloop relativi alle ultime proposte artigianali e industriali delsettore (date un’occhiata sul loro palinsesto al ricco reportagesulla fiera). Con Theyshine anche ilroleplaying online approda al commercio funebre: in una cimiterialevariante di Second Life, è possibile crearerepliche virtuali dei propri cari estinti, e aggirarsi raminghi inun mondo di rudimentale animazione 3D, tra campi elisi, catafalchi evasi canòpi.
Per ipiù esigenti in fatto di look, una vasta gamma di balsami, bellettie ceroni è in grado di garantire un aspetto inappuntabile al vostroadorato dipartito nell’ora del supremo addio.
Dura prova di nervi per gliappassionati dei Peanuts, alla vista dello stand Il Riposo diSnoopy, accogliente valhalla per gli amici a quattro zampe,ma fortunatamente ci pensa la maglietta “Chi vuol morire almio posto?” a riportarci il sorriso.
Intrigante anche l’offerta deiportachiavi: dopo le versioni a cassa da morto e a carro funebre(tempestato di swarovski), è adesso il turno della modernissima epratica bara con chiavetta Usb, perché la memoria dei vostri cari nonvada mai perduta.
Perchiudere, non possiamo non menzionare il vero motore di questa kermessecrepuscolare: la rivista Oltre Magazine, puntualissimoe attento organo informativo che nei giorni della fiera tiene alproprio stand workshop dimostrativi e lezioni di base per apprenderefacilmente l’abc della professione funebre.
Non resta che darciappuntamento all’edizione 2014, facendo gli scongiuri,naturalmente.

Per approfondirel’argomento, una piccola bibliografia
Philippe Ariès, Storiadella morte in occidente, Bur 2009 Georges Minois, Piccolastoria dell’inferno, Il Mulino 2006 Jacques Le Goff, Lanascita del purgatorio, Einaudi 1996 Vladimir Jankélévitch, Lamorte, Einaudi 2009
Edgar Morin, L’uomo e la morte, Meltemi2002
Evelyn Waugh,Il caro estinto, Bompiani 2010
Mary Roach, Stecchiti – lecuriose vite dei cadaveri, Einaudi 2005 Fabio Giovannini, Guida aicimiteri d’Europa, Stampa Alternativa 2000 Oltre Magazine,sped. in abb. e consultazione online