Specchi, amori e Grandi lettori

Vi ricordate, qualche giorno fa, il post intitolato Cesaree i Grandi Lettori? Parlava della gara di lettura“Libri in vetta. La scalata dei grandi lettori” organizzata allaBibliotecaMarazza per quegli strani esseri umani che non sono piùbambini, ma nemmeno adulti; e tuttavia, come lettori, sono già, a tuttigli effetti, Grandi.
E vi ricordate il post intitolato Quandoa vincere sono le storie...,in cui, fra le tante altre cose, si parlava  di Illibro selvaggio diJuan Villoro?

Beh, questo post nasce da una contaminazionefra i due.
Perché, leggendo il romanzo di Villoro cisiamo imbattuti in un brano seducente, in cui si parla di libri,lettura, scoperte, specchi, incontri, pensieri, finestre, idee,mezzi di trasporto, begli occhi, amori e, sì, Grandi lettori.
Che alla Biblioteca Marazza lo conoscessero già, per intitolarecosì la loro gara di libri?
Chi lo sa? Battete un colpo,se è cosi, voi di Borgomanero!
Intanto, noi ora ve loproponiamo, mentre ce ne stiamo a riflettere sugli scambi segretiche avvengono fra le cose, la maggior parte delle volte senza chenemmeno ce ne si accorga.

Mi guardòcon grande attenzione, come se fossi un pesce difficile da individuaresul fondo di un acquario, e a voce bassa, ma intensa, mi disse: «Saicosa credo?»
«No.»
«I libri ormai ti hannoletto.»
«Cosa significa?»
«C'è gente convintadi capire un libro per il semplice fatto di saperlo leggere. Ti ho giàdetto che i libri sono come gli specchi: ciascuno ci vede quello che hain testa. Il problema è che scopri quello che hai dentro solamentequando leggi il libro giusto. I libri sono specchi indiscreti etemerari: ti fanno uscire le idee più originali, stimolano idee chenon sapevi di avere. Quando non leggi, quelle idee rimangono chiusenella tua testa. Non servono a niente.»
«Nei libri imparoanche cose che non mi vengono in mente», dissi.
«Certo,uno specchio magico è anche una finestra: ci vedi le tue idee, maanche altre cose, conosci idee altrui e viaggi in mondi diversi. Unlibro è il miglior mezzo di trasporto: ti porta lontano, non inquina,arriva puntuale, costa poco e non fa mai venire il mal di mare.»
«Ma cos'ho io di speciale, per i libri? Non sono neanche un bravostudente.»
«Caro Juan, non è necessario essere moltostudiosi per diventare grandi lettori. I miei libri sentono che li puoiamare come nessuno li ha mai amati e che puoi condividerli con qualcunocui vuoi molto bene, come la ragazza della farmacia che ha occhicosì belli.»