Una follia necessaria

«Ungiorno un bambino che non esisteva trovò una penna e un librobianco...»
È bastata questa frase, letta in Storie Sparse diGiovanni Gandini(libro del quale abbiamo già parlato qui), per scatenare lafuria bibliòfila: dovevo avere quel libro; non potevoproprio farne a meno.

Il libro inquestione è Un libro bianco. L’autoreè Copi, un disegnatore, scrittore e autoreteatrale argentino di quella generazione che, fuggita alla dittaturesudamericane, ha trovato rifugio a Milano e a Parigi, ha incontratol’indimenticato Marcelo Ravoni e Coleta Goria (che poi erano, eColeta è ancora, l’agenzia Quipos) e ci ha offerto, sulla cartaporosa e grigiolina di Linus, e su quella più bianca e raffinatadei libri della Milano Libri Edizioni dei Gandini, una galleria dipersonaggi che ci ha insegnato a vivere - e a osservare la vita -con occhi ironici e disincantati.

Beh, adesso illibro è arrivato, e non posso fare a meno di condividerlo (fate undoppio clic sulle immagini, per godervi meglio lastoria), insieme a quello che ne ha scritto Gandini nel sopracitato,imperdibile volume : «Può essere stata allora una pazzia pubblicareun libro con la copertina completamente bianca, senza il titolo,ma ciò corrispondeva esattamente a ciò che Copi proponeva, unafavola che rivisitava l’infanzia proiettandola però su uno schermodi avventure a soggetto con maghi, eroi e fate un po’ diversi:Tarzan che fa il sindaco, un macho che vivrà in circhi magici osul palcoscenico, ma che perde le pagine, ne esce verso un mondorovesciato e pericoloso, affascinante ma triste.»

Immagino che di questa“follia” la Milano Libri ne abbia vendute copie a malapena sufficientia giustificare i costi di produzione. Ma è quel genere di follianecessaria della quale, a volte, si nutrono i sogni - invero generalmenteassai prosaici - degli editori.

Un librobianco, di Copi è stato pubblicato nel 1969 dalla Milano Libri,di Anna Maria e Giovanni Gandini, ai quali il libro è dedicato. Laprima e unica edizione, stampata nelle gloriose e ormai scomparseOfficine Grafiche Sagdos, è accompagnata da un poster. In questomomento (9 maggio 2012) mi risulta ce ne sia una copia in vendita qui, nel caso qualcuno venissepreso dalla febbre del possesso. Copi, che si pronunciaall’italiana, non alla francese, in realtà si chiamavaRaul. Lo pseudonimo che si era scelto era una contrazione di“copito de nieve”, che in spagnolo vuol dire“piccolo fiocco di neve”. Copi è morto di Aids, a Parigi, nel1987.