Van le slitte per le chine...

Ancora I Quindici? Esatto, ancoraloro.
Con il loro ottimismo incrollabile e la loro certezzagranitica che il 21 dicembre, giorno ufficiale di inizio della stagioneinvernale, significhi NEVE, NEVE, NEVE, alla faccia dei cambiamenticlimatici.
E perciò: giù con pagine di nevicate epocali emanti immacolati sorvolati dal volo maestoso delle aquile e percorsi dacervi reali e bambini con guance di mela.

Dapiccola, quando sfogliavo questi libri, mi chiedevo sempre dove diavoloesistessero posti come quelli che vedevo nelle immagini: dove crescesseroboschi simili, dove si costruissero fattorie così perfette, dovevivessero animali così perfettamente animali e in cui i divertimentifossero così divertenti. In America ovvio. All'epoca non ci pensavo alfatto che questi libri fossero made in USA. Non lo sapevo né mi ponevoil problema, anche se mio padre quando mia madre acquistò IQuindici, da un venditore porta a porta, le fece una partaccia:non vedeva di buon occhio queste forme di imperialismo culturale. Ederano tempi in cui su queste faccende non si passava sopra...
Le fattorie dell'appennino modenese, luogo che frequentavo,avevano pollai costruiti con porte e finestre vecchie, e cagnettistorti e sovrappeso che abbaiavano astiosamente a ogni malcapitato. Cisi divertiva, ma ci si annoiava anche da quelle parti, e, quanto allebestie selvatiche, non se ne vedevano nemmeno le impronte. Lo crediateo no, oggi questi luoghi sono straordinariamente simili a quelli deiQuindici. Ci stiamo americanizzando? O si stannoinselvatichendo le zone agricole?
Insomma, non è moltoche un vero cervo reale con un magnifico palco di corna in testa comequello che vedete qui sopra, ci ha attraversato la strada. Peròi pollai continuano a essere fatti con le finestre vecchie. E infondo mi sono abbastanza simpatici così.
(Mi raccomando,leggete le poesie: sono imperdibili.)