Al MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia) di Palazzo Barolo a Torino, fino al 29 giugno è visitabile la mostra Una fantastica realtà immersiva: Adelchi Galloni illustratore per l’infanzia. Cinquanta capolavori per un viaggio nel tempo. Curata da Pompeo Vagliani, l’esposizione presenta cinquanta tavole originali conservate nell’archivio della Fondazione Tancredi di Barolo, che ripercorrono la carriera dell’artista. L’esposizione è corredata dal volume monografico di Santo Alligo Adelchi Galloni. Geniale illustratore italiano del Novecento, edito dalla Fondazione nel 2024, con testi introduttivi di Pompeo Vagliani e Martino Negri. La mostra al MUSLI è realizzata in collegamento con l’esposizione su Adelchi Galloni curata da Santo Alligo, presso l’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, in occasione dei 120 anni di attività.
[di Santo Alligo]
Adelchi Galloni in oltre quarant’anni di attività non si è mai fatto promotore del suo lavoro. Interamente rivolto a creare opere originali che ancora oggi destano ammirazione e stupore, non ha purtroppo lasciato di sé che qualche labile traccia rintracciabile sul web. Per questo motivo, soltanto quando, nel 2021, l’ho incontrato nel suo studio milanese, anche grazie alla vastità e la qualità della sua opera, mi sono reso conto dell’unicità dell’artista che avevo di fronte. E me ne sono perdutamente innamorato. Adelchi — così si è sempre firmato — è artista-illustratore immenso, seminale, sbalorditivo. Un genio animato da un’inesauribile vena creativa, con un talento grafico di grande originalità e uno stile capace di trasformarsi di volta in volta, senza mai perdere la propria identità artistica. Con lui condivido una maniacale passione per i film dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, fonte enorme di ispirazione e di informazione per il suo lavoro.
Questo incontro, nato dal desiderio di inserirlo tra gli autori del mio libro Cento illustratori italiani santificati del 2021, mi ha folgorato al punto di spingermi a contribuire a farlo conoscere/riconoscere attraverso una piccola monografia, pubblicata nel 2024, con il prezioso coinvolgimento di Pompeo Vagliani, presidente della Fondazione Tancredi di Barolo - MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia). Già nel 2022, a Cremona, Associazione Tapirulan aveva iniziato a portare alla ribalta l’artista, con la bellissima mostra Adelchi Galloni. La via del segno, e uno spettacolare catalogo. Questa pubblicazione, per merito dell’attenzione e degli sviluppi generati, ha rinnovato l’interesse per l’autore. Devo all'amico Thomas Fraccalini, direttore del reparto geriatrico dell’Ospedale San Luigi di Orbassano (TO), la conoscenza del Direttore Generale, Davide Minniti e del Direttore Sanitario Salvatore di Gioia, i quali, per festeggiare i 120 anni dalla fondazione dell’Ospedale, mi chiesero di realizzare un’iniziativa che mettesse in luce il valore terapeutico dell’arte. Proposi senza esitazione di far conoscere le illustrazioni di Adelchi create per la collana Le Pietre Preziose, pubblicate da Mondadori, esposte in pannelli giganti di 2x1,30 metri, che riproducevano i disegni, così ingranditi, parte delle tavole complete.
Le straordinarie avventure di Baciccia nell’Africa misteriosa
Per me non fu una scelta casuale: l’illustrazione è una forma d’arte che accompagna la vita di ognuno di noi più di quanto pensiamo, regalandoci fin da bambini, gioia e indelebili ricordi. Ad Adelchi è sempre piaciuto fare libri per bambini, e afferma in più occasioni che «capiscono molto più dei grandi. L’adulto ha delle riserve su certe pazzie, mentre il bambino è sempre ricettivo, disponibile, anche alle proposte più forsennate». Così, tra il 1973 e l’anno successivo illustra Le straordinarie avventure di Baciccia nell’Africa misteriosa, Robin dei pirati e Baciccia nel Far West con un disegno dal tratto sottile a china che successivamente subiva una lavorazione macchinosa. L’editore ricavava una riproduzione in nero su pellicola trasparente e una su cartoncino con il disegno al tratto in cyan che l’artista colorava all’acquerello. È solo abbassando e sollevando la pellicola sul cartoncino che andava colorando, che Adelchi poteva vedere, man mano, il risultato finale. Un procedimento che non consentiva di avere un’illustrazione definitiva, bensì due disegni originali: uno con il solo disegno al tratto, l’altro colorato sulla riproduzione stampata in cyan. Con lo stesso sistema verranno realizzati anche le illustrazioni successive della medesima collana. Per La tigre a scacchi, Il giro del mondo in 80 giorni e I viaggi di Gulliver (1975-1976) Adelchi arricchisce il disegno con un dosato tratteggio per dare corpo e profondità alle figure.
La tigre a scacchi
Con Il Barone di Münchhausen del 1978, l’artista dà la misura del suo straordinario talento nella stilizzazione dei personaggi e nel düreriano virtuosismo dei dettagli, tanto da raccontare che un vero cinghiale non ha tanti peli quanti ne ha disegnati lui nell'illustrazione in cui assale il Barone. I sette albi delle Pietre Preziose illustrati da Adelchi sono un vero gioiello, una delle più belle pubblicazioni di quegli anni e furono editi (successo riservato a pochissimi altri) contemporaneamente in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Un’ultima serie di illustrazioni, Il fungo messicano, sempre su testi dello stesso Adelchi, come per La tigre a scacchi, non fu mai pubblicata in quanto Mondadori interruppe l’edizione della collana.
Il Barone di Münchhausen
Nel 1974, con il volume E vissero felici e contenti, una raccolta di favole italiane da Straparola a Gozzano, Adelchi crea una serie di illustrazioni (questa volta disegnate al tratto e colorate all’acquerello su un solo cartoncino) dal prodigioso disegno miniato, ricchissimo di situazioni surreali. Solo due giorni dopo l’evento all’Ospedale San Luigi, il 20 febbraio 2025, si è inaugurata al MUSLI di Torino una mostra di disegni originali arricchita da laboratori per famiglie, con attività creative rivolte ai bambini. L’evento è un invito a immergersi in un universo iconografico formicolante di figure, ricco di umorismo, di continue trovate creative e di grande vitalità espressiva, inconsueto e destabilizzante negli inusitati tagli prospettici. In mostra oltre 50 disegni originali, molti acquerelli per la collana Le Pietre Preziose, e alcuni per la collana Junior degli anni Novanta, dedicata a autori italiani e internazionali: Rudyard Kipling, George Orwell, C.S. Lewis, Michael Ende, Francesca Lazzarato, Bianca Pitzorno.
Nelle illustrazioni per questa collana, dal formato più piccolo — più di 30 volumetti— Adelchi cambia del tutto registro stilistico, adottando una linea più spessa e colori a tempera con un disegno più semplice, ma fortemente evocativo. La strepitosa capacità di dare un commento visuale del tutto personale, ricorrendo anche ai disegni per cartoni animati che andava al contempo realizzando, gli ha permesso di affrontare con soluzioni inaspettate ricche di garbo e umorismo, senza mai scadere nello sdolcinato, storie antiche e moderne, storie di animali come quelle di popoli del passato, fiabe e leggende di tutti i tempi dall’Africa al Perù. Adelchi Galloni ha lavorato senza soluzione di continuità in svariati settori della creatività artistica (incredibili e geniali le doppie pagine di “Grazia”): nell’editoria, nella pubblicità per i più grandi marchi italiani e stranieri; sino a occuparsi della decorazione degli interni di una nave da crociera; nel cinema d’animazione con mediometraggi animati internazionali; titoli di testa per film; cartoni animati per Carosello: come quello per la Compagnia Italiana del Cotone che gli fece vincere il Leone d’oro al Festival internazionale per la pubblicità di Cannes, e nella pittura, cercando sempre di ottenere risultati che soddisfacessero pienamente prima se stesso che il committente.
Ringrazio di cuore il figlio di Galloni, l’amico Marzio, che mi ha scritto queste parole: «Caro Santo, il tuo scritto, oltre alla competenza delle osservazioni tecniche e critiche che ti attengono, mi ha colpito subito per il taglio personale. Il racconto di un incontro tra due persone e personalità, ed è anche una delle più belle dichiarazioni di amicizia e stima che abbia letto rivolte a mio padre. Tutto questo tradotto in linguaggio vivo, autentico e sincero».