Fare una biblioteca di classe

Dellainiziativa I libri? Spediamoli a scuola! abbiamo già parlato su questo blog. Oggiritorniamo in argomento, perché da qualche giorno abbiamo fra lemani un opuscolo realizzato dagli organizzatori di questa importanteiniziativa, che si intitola Per una biblioteca in ogniscuola. Che cosa contiene? È presto detto, tutte le informazioniper chi, insegnante, genitore, educatore o anche semplice cittadino,cominci a pensare non solo che le biblioteche scolastiche sono un luogomolto importante e particolare, ma anche che sarebbe proprio bellometterne i piedi una. Quindi: come arredarla, come fornirla di libri,come organizzarla e gestirla, come indirizzarla, come aggiornarla evia di questo passo. Un piccolo libro che contiene, cioè, tutte lecose da sapere e i primi passi da fare per arrivare a risultati che,se possono sembrare piccoli, sono invece importanti e concreti. Vipare poco? A noi sembra moltissimo, e infatti abbiamo deciso dipubblicarne l'introduzione. L'intero opuscolo potete scaricarlo qui, in pdf. Chi poi volessestamparlo tipograficamente, può richiedere i file di stampa all'editoreSinnos.

Uncircolo virtuoso


[di Luisa Marquardt e Della Passarelli
a nome di tutto il gruppode I libri? Spediamoli ascuola!]

Quello che avete in mano è uno strumento utile per iniziarea lavorare o per migliorare il vostro lavoro all’interno di unabiblioteca scolastica. Abbiamo cercato di coniugare la complessitàdella professione del bibliotecario documentalista scolastico con lasituazione della nostra scuola. Sappiamo che la strada da percorrereè faticosa ma sicuramente entusiasmante, e speriamo sia la piùlunga e più fruttuosa possibile.

La campagnaI libri? Spediamoli a scuola! è nata proprioperché, grazie alla collaborazione tra scuole, librerie e cittadini,le scuole possano essere “riempite” di libri: quelle scuole che ilibri li vogliono leggere, che con i libri vogliono e sanno lavorare,che li ritengono indispensabili al percorso formativo e alla crescitadei bambini e dei ragazzi. E anche per riconoscere e sostenere ilprezioso lavoro degli editori, che progettano libri, e dei librai,quelli che sanno consigliarci, quelli appassionati, quelli che sannoscegliere. La campagna I libri? Spediamoli a scuola!ha incontrato quella lanciata due anni fa da Ensil-Iasl-Ifla, “Alies, A LibraryIn Every School” – “Bios, una Biblioteca In Ogni Scuola”. Illoro cammino prosegue insieme, perché crediamo nell’unionedi idee e risorse per interventi più incisivi nel settore. Nonvogliamo sostituirci alle Istituzioni, ma sollecitarle e affiancarlenella loro opera. Per questo abbiamo voluto coinvolgere in primoluogo i lettori a partecipare alla costruzione di bibliotechescolastiche, che attualmente non sono un istituto definito esono lasciate alla scelta e all’impegno dei singoli dirigentiscolastici o della singola scuola.

Vogliamo dare al “movimento”una struttura più stabile e solida. L’idea, nata da Sinnos editricecon il supporto di altri editori, librai, insegnanti, bibliotecari edesperti impegnati in I libri? Spediamoli a scuola!,è perciò quella di dare vita a un circolo virtuoso. Un vero lavoro disquadra. Per promuovere libri e lettura. A partire dalla scuola. Dallasua biblioteca. Perché senza gli autori (scrittori, illustratori) checreano, senza la mediazione di editori che operano scelte e investono peroffrire libri di qualità, senza i librai che hanno il prezioso compitodi far arrivare ai lettori i libri pubblicati, senza i bibliotecariche selezionano, acquisiscono, organizzano i libri (anche digitali)e ne promuovono la fruizione, noi rischiamo di avere un Paese pienodi “non libri”, ma di prodotti commerciali.

Senza editori e senza librai che svolgono con responsabilitàe impegno il proprio lavoro rischiamo di impoverire la nostracultura, di abbassare il livello, di limitare la pluralità delleidee, di indebolire la democrazia. Senza bibliotecari avremmo dellecollezioni casuali, approssimative, non rispondenti ai reali bisognidi lettura e informazione della comunità servita. Senza insegnantie genitori quali esempi credibili di lettori, capaci di rendere viva,quotidiana e appassionante l’esperienza di lettura con e per i lororagazzi, coltiveremmo soltanto dei “leggenti” e non, invece, nuovegenerazioni di lettori competenti.

Le bibliotechescolastiche dovrebbero essere fiori all’occhiello delle nostrescuole. Luoghi di conoscenza e di sapere, luoghi dove trovare rispostenon solo “scolastiche”, ma anche emotive, legate ai sentimenti eal senso della vita. Luoghi di immaginazione e creatività, libertàe democrazia.
Perché i nostri ragazzi possano crescerecon gambe forti, possano “nutrire la mente” per crescere comecittadini e adulti consapevoli e anche, perché no, in grado di sapercogliere la bellezza dell’esistenza.

“Nutrire lamente” è il concetto espresso da Eleanor Roosevelt, in uno scrittodel maggio 1948, quando decise di sostenere il progetto di JellaLepman, di una biblioteca internazionale per ragazzi nella Germaniadel dopoguerra. Vi lasciamo con le sue parole:

[…] Senza libri come possono le menti dei bambinitedeschi più piccoli
essere aperte a nuove idee? Comepossono essere cambiate le menti di
quelli più grandi cosìda capire che esistono altri punti di vista oltre a
quelliche sono stati loro insegnati sotto Hitler?


Sono concetti su cui riflettere, oggi più che mai. E la storia di Jella Lepmane della costituzione della Jugendbibliothek di Monaco e dell’Ibby(InternationalBoard on Books for Young People) è proprio una bellastoria, da leggere e da tenere a mente.

Ciauguriamo che I libri? Spediamoli a scuola! possa contribuire allacrescita culturale del nostro Paese e che possa rafforzare il lavorodi insegnanti, bibliotecari, editori e librai.
Un buonlavoro a tutti!