Lettere verdi

Oggi riapriamo il nostro blog e siamo contenti di farlo con un’iniziativa che ci sta molto a cuore, rivolta ai bambini, ai ragazzi e ai loro insegnanti.

Lo scorso maggio, su questo blog, abbiamo pubblicato un articolo di Barbara Cuoghi*, Lettere di scienza, che è stato accolto con calore. Barbara, insegnante di scienze naturali, come esercizio di ricerca e scrittura, ha chiesto ai ragazzi di scrivere una lettera di argomento scientifico, ognuna delle quali poi è stata spedita a un indirizzo scelto casualmente. Il risultato è stato che, spesso, gli sconosciuti destinatari hanno risposto, entusiasti.

Quest’anno, dopo una terribile estate in cui gli effetti dei cambiamenti climatici hanno devastato aree selvagge di importanza capitale, a ogni latitudine, abbiamo pensato che queste Lettere di scienza avrebbero potuto trasformarsi in Lettere verdi e avere come protagonisti gli alberi. Come spiega Stefano Mancuso, botanico di fama internazionale, nei suoi bellissimi libri, gli alberi, la cui vita è minacciata ovunque, sono la soluzione più economica, immediata, efficiente e sicura per arrestare la catastrofe climatica.

Noi vorremmo che il maggior numero di insegnanti, ragazzi e scuole – dell'infanzia, primarie, secondarie, superiori – aderissero al progetto. E, per questo, in questo articolo, diamo un format chiaro e operativo per tutti coloro che volessero partecipare.

Per aderire a questa iniziativa è sufficiente leggere quello che abbiamo scritto e poi mettersi all’opera: il format che proponiamo è di tutti, quindi non c’è alcun coordinamento da parte nostra. Ma sarebbe bello che le persone che hanno aderito, una volta inviate le lettere e magari una volta ricevuta la risposta, ci mandassero i loro materiali. Se così fosse, potremmo fornire un indirizzo a cui inviarle e allestire un luogo virtuale in cui mettere i materiali migliori a disposizione di tutti, creando un archivio epistolare verde che ricordi a tutti l’importanza degli alberi attraverso la voce dei bambini e dei ragazzi.

[a cura di Barbara Cuoghi* e Topipittori]

 

- Eccolo il tuo bosco: querce giovani e vecchie, qualche leccio, pini marittimi,

ginepri, brècane, betulle, cipressi, faggi, salici, olmi, allori: quantissime piante. -

Giuliano Scabia, Lettere a un lupo

 

Il Ficus religiosa simbolo delle Lettere verdi, in un'illustrazione botanica del 1836.

Ricevere una lettera scritta a mano da un bambino o da un ragazzo provoca un grande piacere e suscita interesse, chiunque sia il ricevente, su questo non ci sono dubbi. Le parole ben scritte hanno sempre una grande forza, ma quando vengono dai ragazzi diventano potentissime. Provare per credere.

Lo affermo perché ne ho fatto esperienza in prima persona con il progetto che ho in inaugurato lo scorso anno in classe: Lettere di scienza. Lì si è trattato, nel corso del mese di lockdown, e successivamente, di impegnare i ragazzi su un esercizio di scrittura e documentazione a tema scientifico che uscisse dalla scuola e raggiungesse il pubblico (uscire dalla dimensione strettamente scolastica è esaltante per i ragazzi). L’iniziativa ha avuto successo e la cosa straordinaria è che molte persone a cui le lettere sono state inviate non solo hanno risposto con entusiasmo, ma hanno anche mandato piccoli doni.

Quest’anno l’obiettivo che proponiamo è alto e nobile e fortemente connesso con uno dei temi ecologici cruciali di questo momento storico: rendere i cittadini più consapevoli in riferimento alla gestione, conservazione e modificazione sostenibile delle aree verdi in territorio urbano ed extraurbano. Per raggiungere questo scopo ci piacerebbe che i ragazzi fossero coinvolti a scrivere delle brevi lettere da inviare agli adulti che fattivamente si occupano (o si dovrebbero occupare) di queste tematiche (come amministratori pubblici, politici, governanti, imprenditori...), ma anche ai genitori, ai loro amici, ai vicini di casa, per dare il via a una collettiva alfabetizzazione verde a tutela del nostro patrimonio naturalistico da cui dipende strettamente la qualità di vita delle comunità abitanti.

Abbiamo scelto questo tema proprio perché siamo convinti che molti degli errori che si compiono su piccola e grande scala nella gestione e nella considerazione del verde (pubblico e non) dipendono essenzialmente da ignoranza: di piante si sa e si parla pochissimo e, invece, come ci ricorda costantemente Stefano Mancuso, dal mondo vegetale (che costituisce l’85% della biomassa, noi animali siamo solo lo 0,3%) dipende interamente la vita del pianeta. Dunque, ci piacerebbe davvero che a questa proposta di attività aderissero tante scuole. Sarebbe un modo per cominciare tutti insieme, grandi e più o meno piccoli, a trovare una strada di partecipazione per fare qualcosa di importante per il nostro futuro.

Come si dovrà procedere, in pratica?

L’insegnante che decide di aderire alla proposta, inviterà i ragazzi a scrivere un breve testo originale, in forma di lettera, che abbia per oggetto gli alberi: la loro storia, le loro storie individuali o vicende che li vedono protagonisti in realtà e contesti locali, fino a comprendere un orizzonte più ampio, anche a livello nazionale, per arrivare eventualmente a trattare eventi di carattere globale.

Per esempio la lettera potrà riguardare una determinata area verde della città che ai ragazzi sta particolarmente a cuore, una pianta simbolo del territorio, una specie arboricola che incontrano nel percorso tra casa e scuola, oppure la breve biografia di un botanico, uno scienziato, un architetto o un urbanista che loro ritengono abbia modificato significativamente il territorio o il paesaggio cittadino, ma anche notizie di cronaca che riguardino deforestazione/riforestazione di aree particolari o calamità naturali e contromisure per salvaguardare le foreste e gestirle in modo sostenibile.

Illustrazioni botaniche di nocciolo, quercia e noce.

Come potranno i ragazzi accedere alle informazioni necessarie per scrivere le lettere?

I ragazzi possono documentarsi con i testi che eventualmente possiedono a casa o a scuola, ma anche su riviste scientifiche o articoli letti su quotidiani, e con la sterminata mole di informazioni (non sempre corrette) presenti in rete. Sicuramente alcuni ascoltano le notizie televisive e guardano documentari e molti di loro hanno accesso alle biblioteche dove si possono consultare testi illustrati, enciclopedie, riviste di settore (e chiedere consigli ai bibliotecari). Al contrario, alcuni alunni potrebbero avere qualche difficoltà nel procurarsi le fonti o scegliere un argomento che sia nelle loro corde e qui l’insegnante saprà intervenire e guidarli. Naturalmente il tipo di lavoro richiesto prevederà gradi di difficoltà diversi a seconda dell’età.

Sulla base della mia esperienza dello scorso anno, segnalo che le fasi iniziali di scelta dell’argomento e di documentazione sono molto delicate e vanno pianificate con cura e pazienza, investendo tempo, perché ai ragazzi viene tassativamente chiesta una produzione originale che non sia un banale copia-incolla da pagine online o una mera copiatura di frasi e dati estrapolati da un articolo di giornale. In questo senso, il metodo di lavoro che precede la stesura della lettera va impostato e controllato con rigore: documentazione su siti/testi/canali scientificamente e storicamente accreditati (sarà anche un modo per parlare ai ragazzi di come riconoscere fonti serie e credibili), verifica da parte dell’insegnante e rielaborazione personale dei ragazzi.

Il foglio A4 è l’unico limite imprescindibile: per essere efficace e di qualità la comunicazione non può essere troppo verbosa, per cui è importante che le parole siano significative, esatte e che riportino dati verificati. Ovviamente anche la forma grammaticale con cui il contenuto viene presentato è importante per catturare l’attenzione del lettore, quindi, anche in fase finale, l’insegnante saprà suggerire opportune correzioni.

La lettera sarà possibilmente scritta a mano, corredata da una piccola autopresentazione identica per tutti i ragazzi, inserita in una normale busta da lettera e spedita al destinatario. Nell’autopresentazione si chiederà al destinatario se ha gradito la lettera e, di rispondere, se gli è possibile, magari con considerazioni ulteriori o con eventuali richieste di chiarimenti.

Nelle nostre intenzioni queste Lettere verdi dovranno raggiungere prima di tutti, come dicevamo, amministratori pubblici e governanti, sindaci, consiglieri comunali e ragionali, presidenti di regione, deputati e senatori, imprenditori eccetera.

La sfida non è facile, è evidente, anche perché gli adulti hanno sempre la testa tra le nuvole e sono quotidianamente impegnati in talmente tante attività che la loro attenzione si perde in mille rivoli. Ma, per fare una prova, provate a immaginare cosa penserà il sindaco della vostra città leggendo la lettera di Giulia, o quali impressioni susciterà la lettera di Marcus nell’assessore all’urbanistica, se riuscirà Felice a convincere il consiglio comunale con motivazioni valide che è meglio per tutti tenersi stretti il parchetto con i tigli e manutenerli con cura, piuttosto che destinare il suolo pubblico a un parcheggio.

Ricevere una lettera scritta a mano da un bambino o da un ragazzo, come dicevamo, è una gioia inattesa e suscita interesse chiunque sia il ricevente, su questo non ci sono dubbi. Le parole ben scritte hanno sempre una grande forza, ma quando vengono dai ragazzi diventano potentissime.

Provare per credere.

Illustrazioni botaniche di castagno e betulla.

Suggerimenti

Per cominciare:

  • Per sua natura il progetto che qui presentiamo è di carattere multidisciplinare (scienze, italiano, geografia, storia, storia della scienza, educazione civica) e trasversale a diverse aree del sapere, per questo l’ideale sarebbe che più docenti della stessa classe collaborassero alla realizzazione delle Lettere verdi.
  • Un ulteriore passo di condivisione va fatto con i rappresentanti di classe, affinché le famiglie siano consapevoli dell’obiettivo e del fatto che parte del lavoro dei ragazzi varcherà materialmente le soglie della scuola. È consigliabile chiedere ai genitori anche un modesto intervento economico per acquistare la carta da lettere (bianca, uguale per tutti) e i francobolli. Il materiale sarà poi gestito dall’insegnante in fase finale di progetto.
  • In fase preliminare, presentando il progetto, si rifletterà con i ragazzi sull’importanza che le aree verdi rivestono nella nostra vita sia su scala locale che su scala planetaria e quale sia l’influenza della loro presenza per il benessere planetario. Molti episodi di cronaca estiva ci portano a ripensare i nostri comportamenti e i nostri ruoli come cittadini. Ricordo che anche i libri di testo generalmente sono corredati da schede che riguardano sfruttamento delle foreste, deforestazione, dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici etc. Per chi fosse interessato ad approfondimenti, esistono molti spunti interessanti in rete, alcuni dei quali forniti dalle case editrici dei libri di testo e già strutturati con materiali predisposti sia per alunni che per insegnanti (per la secondaria ad esempio questo.)

Illustrazioni botaniche di pino e abete con le loro pigne.

Fase operativa:

  • Ogni studente individua un argomento che vuole trattare. In questa fase l’insegnante ha un ruolo di ascolto e guida e si accerta che la motivazione sia reale e valida e che l’argomento scelto sia pertinente. È anche necessario verificare insieme che le fonti che i ragazzi intendono consultare siano affidabili e riportino dati corretti. Ormai in parecchie scuole si fanno appositi approfondimenti per imparare a gestire il flusso di informazioni da cui tutti siamo travolti, tuttavia spesso i ragazzi si fidano di notizie lette su siti open, enfatizzate malamente o riportate non in originale o, peggio, danno credito a fake news. È quindi necessario che l’insegnante verifichi le fonti, le validi o, se opportuno, ne suggerisca di alternative. Chiedendo a ogni ragazzo che nella minuta del lavoro indichi i siti e i libri su cui si è documentato, sarà possibile effettuare un controllo puntuale.
  • Il lavoro di documentazione ed elaborazione personale dei contenuti è un obiettivo alto e faticoso da centrare, almeno in prima battuta, da molti studenti. È possibile che alcuni siano tentati dal copia/incolla selvaggio di interi paragrafi individuati su pagine online o che convincano adulti troppo zelanti a redigere parte del testo al posto loro. Non è difficile capire se un pezzo scritto appartiene al registro narrativo di un dodicenne o se, invece, proviene tout court da un sito internet, ma ci vuole la pazienza e la fermezza di rifiutare il lavoro e pretendere che la consegna di originalità sia rispettata, magari guidando più da vicino coloro che ne hanno necessità.
  • I testi che i ragazzi presentano sono a volte troppo lunghi e quindi vanno riassunti e sottoposti a un lavoro di revisione grammaticale: hanno a disposizione solo un foglio A4, fronte e retro e devono essere corretti e convincenti.
  • La consegna prevede che la lettera sia scritta a mano, in grafia ordinata, con penna nera o blu (niente fronzoli), ma ovviamente l’insegnante valuterà se accettare un testo scritto al computer da alunni disgrafici o con oggettivi problemi di letto-scrittura.
  • Ugualmente, è possibile che non tutti i ragazzi siano in grado di spiegarsi attraverso la forma epistolare. Anche in questo caso l’insegnante deciderà se convertire la consegna in uno schema, in un disegno, in un fumetto o in qualsiasi altra forma adatta al registro espressivo del singolo alunno.
  • La lettera verde sarà accompagnata da una breve lettera preliminare di cui trovate un modello qui di seguito. Questa lettera dovrà riportare solo il nome proprio dell’alunno e non fornire nessun dato ulteriore come cognome o indirizzo, soprattutto se si decide di inviare le lettere anche a sconosciuti. Esempi:

Questa Lettera Verde è stata scritta da … .

Sono un’alunna della classe … della scuola (primaria, secondaria, superiore) … di … .

Insieme ai miei compagni e ai mei insegnanti, abbiamo pensato di fare cosa gradita inviandoti una lettera che spero ti interessi perché riguarda uno dei temi cruciali del nostro tempo: la storia, la tutela e il futuro delle aree verdi che ci appartengono. Grazie per aver letto le mie parole.

So che il tuo tempo è prezioso, ma se hai qualche domanda da farmi per approfondire l’argomento, se vuoi fornirmi il tuo punto di vista, o se vuoi anche solo dirmi che la nostra iniziativa ti è piaciuta puoi rispondermi inviando una cartolina o un biglietto a:

Prof. / Maestra …

Scuola …

via …………….

CP… Città…                                                                                        

Ciao

Firma con nome

Illustrazioni botaniche di albicocco, corbezzolo e pero.

Spedizione:

  • Sulla busta l’insegnante indicherà come mittente se stessa/o e l’indirizzo della scuola. Sarà lei/lui che si farà carico di affrancare la busta e di imbucarla.
  • Per la ricerca degli indirizzi si valuterà a quali rappresentanti delle istituzioni (sindaco, consiglieri comunali, assessori; presidente della Regione; capo del governo, ministri, presidente della Repubblica, senatori, deputati; direttori di quotidiani, direttori di reti televisive, presidente Rai, giornalisti eccetera) si desidera indirizzare la lettera. Gli indirizzi delle sedi istituzionali e i nominativi di queste autorità sono pubblici e non sarà difficile trovarli. Sarà anche un buon esercizio per ripassare un po’ di educazione civica con i ragazzi: chi ci rappresenta chi è, dove sta, cosa fa di preciso?
  • In caso i destinatari rispondano, l’insegnante si farà carico di verificare il contenuto delle risposte prima di condividerle con gli alunni.

Illustrazioni botaniche di melo, melo cotogno e susino.


[* Barbara Cuoghi è nata nel 1971 a Modena. Laureata in Biologia e Dottore di ricerca in Biologia Animale, si è occupata per anni di neurobiologia dei teleostei e degli invertebrati sia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia che presso l’Università degli Studi di Bologna. Ha svolto attività di ricerca in collaborazione con laboratori universitari nazionali e internazionali e ha al suo attivo alcune decine di contributi scientifici su riviste nazionali e internazionali, oltre a un libro di testo di endocrinologia comparata. Negli anni 2005 - 2006 ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento sia alla scuola secondaria di primo grado (matematica e scienze naturali) sia alla scuola secondaria di secondo grado (scienze naturali), e dal 2007 è insegnante di ruolo presso la Scuola Media Statale G. Carducci di Modena. Ha partecipato a numerosi corsi di formazione professionale organizzati da vari enti accreditati tra cui il Multicentro Educativo di Modena Sergio Neri e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Durante gli anni di studio per l’abilitazione all’insegnamento Barbara ha riscoperto la passione per la matematica e i vari codici di cui gli umani si sono dotati, numeri e lettere in primis, ma anche note. L’unica cosa che sa fare veramente bene è imparare.]