L'istinto umano verso la bellezza

Quinta novità del mese. È Un po' di decoro, secondo titolo della collana 2.10, ovvero Due occhi. Dieci dita, che invita bambini e bambine a imparare attraverso occhi e mani, stimolando l'osservazione e la manualità. Scritto e disegnato da Francesca Zoboli, artista e decoratrice, conduce bambini e ragazzi ad apprendere i rudimenti dell'arte della decorazione, un'arte popolare, artigianale, antichissima e meravigliosa, nata insieme alle prime civiltà umane, in tutto il mondo.

[di Francesca Zoboli]

La prima volta che mi è capitato di realizzare una decorazione su commissione, con due amiche, è avvenuto quasi per caso, quasi per gioco. L’esperienza è stata così interessante e positiva che, poco dopo, insieme, abbiamo fondato lo studio di decorazione L’O di Giotto che è stato attivo per una quindicina di anni.

All’epoca, pochi conoscevano il senso della parola trompe l’oeil, e i libri sullo stencil erano materia esoterica e, per averli, andavano ordinati in Inghilterra, ovviamente internet era di là da venire.

Lo storyboard.

In quegli anni, abbiamo realizzato una quantità di interventi del genere più diverso: dai finti marmi per gli androni e le scale dei condomini ai dipinti decorativi in residence turistici, alberghi, ristoranti, negozi e abitazioni private. Spesso abbiamo lavorato su pareti esterne, e restaurato decorazioni precedenti su facciate liberty e primi del Novecento. Ci siamo occupate di architettura d’interni, progettando decori per mobili, porte, armadi, e abbiamo decorato pannelli per set fotografici. È stata un’esperienza estremamente formativa e intensa.

In quegli anni ho imparato a valutare il senso di un’immagine in relazione allo spazio in cui si trova e ho maturato una particolare disposizione a lavorare su grandi formati, ponendo molta attenzione alla cura e alla fisicità dei materiali utilizzati, cosa che ora mi è di grande aiuto nel lavoro di progettazione di wallpaper, che svolgo da circa dieci anni.

Prova preparatoria.

Tutto ciò, la ricerca e l’approfondimento che ho svolto sui temi della decorazione, mi ha messo e mi mette di continuo in contatto con il patrimonio artistico sterminato che in questo ambito è stato prodotto da donne e uomini, in ogni epoca e in tutto il mondo.

Un grande fascino esercitano su di me la cultura artigianale e visiva orientale e africana, specialmente nelle produzioni tessili, così ricche di sorprendenti pattern e texture. Ma in generale trovo autentici scrigni di meraviglie ogni volta che mi imbatto e studio produzioni di artigianato popolare.

Amo anche particolarmente gli artisti delle avanguardie pittoriche del Novecento che per primi hanno rotto gli schemi della pittura accademica, traendo ispirazione dall’arte africana, giapponese, o dall’art brut, passando con disinvoltura dalla realizzazione di un quadro a quella di un arazzo, una ceramica, un tessuto.

Pagine in via di studio.

La decorazione credo nasca dall’istinto umano verso la bellezza, quel bisogno di rendere le cose armoniose, curate, piacevoli alla vista, ispirandosi, per esempio, alle forme naturali. Nel corso del tempo, gli esseri umani hanno escogitato soluzioni tecnologiche per migliorare la propria vita, come l’architettura, la tessitura di fibre animali e vegetali, la costruzione di oggetti e recipienti di argilla o altri materiali. Ma in ogni epoca e in ogni luogo, hanno anche sentito il bisogno di impreziosire i manufatti che producevano attraverso l’arte della decorazione. Il senso del bello, il piacere di manifestare la propria abilità manuale, il gusto di fare le cose a regola d’arte e secondo tradizione, hanno sempre caratterizzato i prodotti di quelle che vengono definite arti minori o decorative. A un certo punto, nel corso del mio lavoro, ho pensato che mi sarebbe piaciuto trasmettere questa idea in un libro.

Schizzi preparatori.

Per questo, dopo i titoli progettati per la serie PiPPo, Piccola Pinacoteca Portatile sui colori e il mosaico, ho pensato a un libro per ragazzi che avesse per tema la decorazione. E, finalmente, eccolo: esce oggi in libreria e si intitola Un pò di decoro!. Fa parte della collana 2.10 ovvero due occhi dieci dita, pensata dagli editori per invitare bambini e bambine, ragazzi e ragazzi a imparare con le mani e gli occhi, attraverso il fare e il guardare.

Il tema della decorazione è talmente vasto e complesso, che ho impiegato un po’ di tempo a trovare una chiave di lettura per circoscriverlo e semplificarlo. Man mano, però, il progetto ha preso corpo e, alla fine, tutto si è rivelato estremamente divertente e anche facile: una volta trovato il bandolo della matassa, mi è sembrato che il libro fosse già lì, pronto da tempo, in qualche angolo del mio cervello.

Anzitutto, riflettendoci su, mi è parso necessario presentare la decorazione come un’entità viva, fatta di pochi, ma sostanziali elementi comuni ad altre attività umane creative. Così ho fatto in modo di trovare termini di paragone e, di volta in volta, l’ho avvicinata alla musica, alla matematica, al gioco, alla danza e al giardino.

Ognuno di questi mondi propone al lettore un’angolazione diversa e specifica per realizzare praticamente un decoro, disegnando, dipingendo, sperimentando.

Infatti, a ben guardare, dietro a ogni pattern c’è un calcolo, e in ogni decorazione fondamentale è la presenza di un motivo che si ripete, come accade nella musica o nella danza, seguendo un ritmo ben preciso.

Avete mai notato, poi, che molte decorazioni, che siano tappeti, ceramiche, tessuti, hanno come soggetto fiori e piante? Fin dai tempi antichi, l’uomo ha cercato di portare l’ambiente esterno dentro le case: ne sono uno splendido esempio gli affreschi di Pompei, ma anche tutte le decorazioni rinascimentali e barocche di palazzi e ville. Questa propensione per i decori a tema vegetale successivamente si è sviluppata con la produzione di carte da parati. Fra le più belle voglio ricordare quelle disegnate da William Morris. E mi fa piacere dire che da alcuni anni il tema che vado sviluppando con gli studenti dello IED di Torino è proprio il rapporto fra natura, decorazione e wallpaper.

 

Nella seconda parte di Un po’ di decoro! le attività pratiche sono presentate da un piccolo gruppo di artisti che per l’occasione ho chiamato a raccolta.

Sonia Delaunay inviterà lettori e lettrici a decorare la propria maglietta con colori e forme geometriche primarie.

Matisse, che spesso ha lavorato in dimensioni molto grandi, spiegherà come dipingere un lenzuolo.

Il mago Depero in un mercatino delle pulci rivelerà come trasformare una vecchia sedia scassata in un meraviglioso giocattolo colorato.

Se, invece, si è così fortunati da avere a disposizione una grande parete, a casa o magari a scuola o in un cortile, ecco giungere i consigli del celebre graffitista americano Keith Haring o quelli delle donne africane che per tradizione decorano i muri delle loro case in modo strabiliante.

Il libro, nelle alette, dà spiegazioni relative ad alcune semplici tecniche e qualche trucco per poter realizzare le decorazioni mostrate nel libro, gestendone con facilità le fasi pratiche, come il disegno e la pittura.

Tutto è concepito per passare, in poche mosse, dalla pagina all’atto pratico, magari personalizzando con la decorazione preferita una parete, un mobile, un oggetto, vestiti compresi, proprio come faceva Sonia Delaunay nel suo Atelier.

Buon Divertimento!