Lo sviluppo naturale delle forme

Fra i candidati italiani alla Biennale di Illustrazione di Bratislava (BIB), che si terrà dall’5 settembre al 25 ottobre 2015, IBBY Italia ha segnalato Antonio Marinoni per il libro Case stregate (testo di Massimo Scotti) e Simone Rea per L'uomo dei palloncini (testo di Giovanna Zoboli).

Naturalmente è una notizia molto bella, un riconoscimento al lavoro di due illustratori che in questi anni hanno lavorato in modo esemplare, con coerenza e rigore professionale, a tutti i progetti in cui sono e sono stati coinvolti, non solo quelli che hanno realizzato con noi, ovviamente.

Nell'autunno del 2011, alla Triennale di Milano, ricordo che a una mostra dedicata al designer Odoardo Fioravanti, nella presentazione al suo lavoro avevo letto una riflessione di Richard Sapper relativa all'eccesso di produzione di oggetti di design, dominati da una falsa idea di novità e originalità, i cui tempi sono quelli dettati dalla produzione industriale, che sopravanzano quelli della creazione, della comprensione e della funzione. E si concludeva con queste parole: “Sono personalmente un po' preoccupato per questo fenomeno che considero un pericolo per lo sviluppo naturale delle forme, molto più lento, molto più lungo, molto più profondo…”.

Quattro dettagli del minuzioso lavoro di Antonio Marinoni per Case stregate.

Impossibile non allargare il raggio di questo pensiero ad altri ambiti professionali, fra i quali sicuramente c'è quello dell'illustrazione. Da questo punto di vista, a nostro avviso, il lavoro di Antonio e Simone sono emblematici. I libri per cui oggi sono stati selezionati, entrambi, hanno avuto tempi lunghi di progettazione, sviluppo e realizzazione. Tempi che potrebbero apparire eccessivi, ma che sono stati quelli necessari a che i libri arrivassero a quella forma definitiva. Il tempo è una componente decisiva per il lavoro progettuale e creativo, e va rispettato, perché come nota Sapper, le idee e le forme hanno tempi di sviluppo lunghi e profondi. L'illustrazione è un linguaggio, una tecnica narrativa, complessa, articolata. Ogni nuovo progetto editoriale a cui si applica ha tempi propri che vanno rispettati e che sono organici alla produzione di un risultato convincente.

Il lavoro di Antonio Marinoni per Case stregate, che passa in rassegna, attraverso la storia dei luoghi e delle case infestati da fantasmi, la storia dell'architettura e dei suoi stili, dall'antichità ai giorni nostri, ha richiesto un lavoro di documentazione lungo, impegnativo e approfondito. La quantità di riferimenti presenti nel testo di Massimo Scotti, studioso di letteratura comparata, ricchissimo di atmosfere e suggestioni storiche, artistiche e letterarie, ha trovato nelle illustrazioni di Antonio Marinoni un racconto visivo in grado di amplificarne la forza, la bellezza e la qualità.

Dallo sketckbook di Simone Rea: lavori preparatori per L'uomo dei Palloncini.

Ne L'uomo dei palloncini, Simone Rea dovendo affrontare un testo completamente diverso da quello del libro precedente, le Favole di Esopo, si è trovato a di fronte alla necessità di cambiare completamente registro e tonalità narrativa. La ricerca di uno stile e di una tecnica nuovi, il distacco radicale dalla strada intrapresa con grande successo nel libro precedente, il lavoro sulla caratterizzazione delle figure umane, in particolare dei bambini, per un testo oggettivamente difficile da illustrare, perché astratto, lento, sintetico, ha richiesto un lavoro intenso e rigoroso di codificazione linguistica.

A volte l'editore scalpita, nell'attesa di un libro. Anche a noi capita, quando i tempi si allungano (e a Simone abbiamo dato il tormento); cerchiamo però, sempre, di evitare di forzare lo sviluppo naturale, organico, necessario che connota ogni progetto, mai stabilendo astrattamente tempi di consegna e termini che il più delle volte non rispettano la complessità dei compiti e la difficoltà oggettiva degli obiettivi che si affidano agli autori.

Se questa idea la abbiamo sempre avuta chiara, la vicinanza con il lavoro di chi illustra e scrive per noi, ci ha fornito continuamente testimonianze della sua importanza e verità, sulla base dei risultati, davvero emozionanti, raggiunti.

Per questo, oggi, la selezione alla Biennale di Bratislava di Simone e Antonio ci fa particolarmente felici, al di là dell'orgoglio personale, perché sembra indicare un'idea di libro, di progetto editoriale, di rispetto per il lavoro autoriale che, oggi più che mai, in un panorama editoriale che si dibatte fra modelli imprenditoriali desueti, improntati alla logica cieca del presidio degli scaffali delle librerie, afferma la necessità di cambiare insieme ai libri, il modo di farli.