Ti racconto il mio mondo

[di Liuna Virardi]

Negli ultimi due anni ho lasciato un po' da parte il mio lavoro creativo per concentrarmi sulla mediazione. Con questo intendo incontri, workshop e progetti laboratoriali creati su misura.

Non è stata una scelta premeditata da parte mia, a portarmici, più che altro, sono state una serie di circostanze e di proposte interessanti che mi sono arrivate. 

Oggi vorrei condividere con voi una di queste esperienze. 

Durante l'anno scolastico 2021-2022, mi è stato chiesto di partecipare a un progetto molto speciale e completamente nuovo per me: fare da ‘direttrice d'orchestra’ per coordinare il lavoro di 60 alunni di due scuole medie, una in Francia (a Montauban) e l'altra in Italia (ad Avola), volto alla realizzazione di un libro illustrato bilingue.

La proposta mi è arrivata da Muriel Almayrac, insegnante-documentalista nella scuola Institut Familial di Montauban, che conosce il mio lavoro di autrice e illustratrice e che, da diversi anni, utilizza i libri illustrati come strumento di lavoro con gli studenti.

Il progetto rientrava nell'eTwinning della Commissione Europea, facente parte del Programma Erasmus +, il cui obiettivo è incoraggiare le scuole europee a creare progetti collaborativi basati sull'impiego di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), fornendo le infrastrutture necessarie (strumenti online, servizi di supporto) alla creazione di progetti didattici a distanza. Questa iniziativa, che consente alle scuole dei 44 paesi partecipanti di sviluppare progetti in comune utilizzando strumenti digitali, è particolarmente interessante per gli insegnanti di lingue, in quanto consente agli alunni di comunicare in lingua straniera in forma scritta e orale.

La scuola Institut Familial di Montauban è gemellata da una ventina d'anni con la scuola Luigi Capuana di Avola. In questi anni, grazie alle direzioni e ai rispettivi insegnanti di lingue, le due scuole hanno fatto regolarmente scambi fra le due città. Con l'arrivo del Covid e delle varie restrizioni, però, gli insegnanti si sono orientati verso l'eTwinning, per consentire comunque uno scambio tra i ragazzi.

È stato grazie alla volontà di Francesca De Falco, docente di lingua italiana presso Institut Familial di Montauban, e Ottavio Cancemi, docente di lingua francese nella scuola Luigi Capuana di Avola, che è nato questo progetto.

Ma come si fa a essere ‘direttrice d'orchestra’ di un manufatto complesso come è un libro? Da dove cominciare? Come farlo a distanza? E, soprattutto, come riuscire a compiere questa missione in sole quattro mezze giornate di incontri?

La prima cosa che ho fatto è stata suddividere tutti i libri illustrati della mia biblioteca per categorie, analizzarli e prendere appunti sulle loro caratteristiche: tipo di narrazione utilizzata, composizione, tecniche adottate per le illustrazioni, utilizzo dei colori ecc.

Il primo giorno mi sono presentata alla scuola di Montauban con un carrellino della spesa e due valigie piene di libri (chi mi conosce sa che leggera nella vita non riesco proprio a essere).

Metà mattinata l'abbiamo trascorsa sfogliando e analizzando libri per conoscere e capire le innumerevoli possibilità narrative e creative che offrono.

Inizialmente i ragazzi erano un po' scettici perché, per molti di loro (11-12 anni) i libri illustrati sono "roba da piccoli", ma a poco a poco la varietà e la bellezza dei libri li ha conquistati.

Secondo step: ho disegnato alla lavagna vari esempi di come si può interpretare in diversi modi lo stesso testo e ho proposto ai ragazzi una frase da illustrare almeno in due modi diversi.

Contemporaneamente, la classe di Avola era collegata via Skype e osservava da lontano ciò che stava accadendo nella classe di Montauban.

Ben presto, però, ci siamo resi conto che gestire le due classi contemporaneamente – una in presenza e una in videochiamata a cui tradurre passo a passo tutto ciò che dicevo - era davvero impossibile!

Quindi, mi sono focalizzata sul lavoro con la classe di Montauban, e con il professore Ottavio Cancemi ci siamo accordati che avrei inviato loro un riassunto di ogni incontro e delle linee guida da seguire per sviluppare il lavoro.

Il secondo incontro era previsto tre mesi dopo. In questo periodo di tempo le due classi avrebbero dovuto lavorare sul testo con i rispettivi insegnanti di lingue.

Prima della stesura, i ragazzi hanno condiviso le loro idee attraverso la piattaforma on-line Twinspace. Dialogando, hanno deciso che il loro libro illustrato avrebbe riprodotto su carta uno degli scambi intercorsi negli anni precedenti fra altri allievi. Ci sarebbero, quindi, stati due personaggi principali: un ragazzo di Avola e una ragazza di Montauban che, a vicenda, si sarebbero fatti visita per conoscere l’uno le origini dell’altra (la famiglia, la città, le usanze ecc.),e alla fine sarebbe stata organizzata una grande festa comune in cui le classi di entrambi si sarebbero riunite.

La stesura del testo è stata suddivisa tra le due classi in maniera tale che ognuna raccontasse la parte riguardante il proprio luogo d'origine, scritta nella lingua dell’altro Paese.

Personalmente sono morta dal ridere quando, per il capitolo "piatti e cibi tipici", la classe di Avola mi ha presentato due facciate e mezzo di prelibatezze siciliane contro la mezza facciata di Montauban. Le differenze esistono eccome, ed è bellissimo condividerle!

Prima del secondo incontro, gli insegnanti mi hanno inviato il testo definitivo (o quasi). Io mi sono preoccupata di suddividerlo, per distribuirlo sul numero di pagine che avrebbe avuto il libro e, durante l'incontro successivo, ho mostrato ai ragazzi qualche esempio di storyboard. Quindi, prima che ognuno creasse il proprio, ho chiesto di condividere idee sul da farsi per trovare insieme le soluzioni migliori.

Abbiamo anche cominciato a studiare i personaggi, provando a disegnarli in varie posizioni, e a buttare giù i bozzetti delle illustrazioni.

In questa fase, i ragazzi si sono resi conto di avere competenze e preferenze differenti. Per questo abbiamo creato alcuni gruppi di lavoro, all'interno dei quali ognuno aveva un ruolo definito: chi disegnava solo il personaggio, chi la scenografia, chi i dettagli ecc..

Contemporaneamente la classe di Avola ha sviluppato il progetto seguendo le medesime fasi di lavoro, inviandomi, step dopo step, le foto dei lavori realizzati.

 

Provando ad assemblare i lavori delle due classi, mi sono subito resa conto che per ottenere un risultato armonico e coerente a livello visivo, avrei dovuto imporre ai ragazzi regole ben precise.

Così, al terzo incontro la direttrice d'orchestra è diventata perfida e ha comunicato agli allievi che per le illustrazioni definitive avremmo usato solo tre colori (rosa, giallo e azzurro) e due tecniche (timbri e collage). 

Questa notizia ha suscitato delusione e frustrazione. I ragazzi, infatti, che hanno astucci straripanti di Posca, evidenziatori e biro sbrilluccicose, si sono visti costretti a disegnare adottando tecniche e materiali tipici della scuola materna: indecoroso!

Devo dire che durante la prima ora e mezza di lezione è stato molto complesso continuare ad avere la loro attenzione, perché le nuove regole del gioco avevano fatto perdere di interesse al lavoro. Poi, invece, una volta che si sono messi in gioco, alcuni si sono divertiti a scoprire e a utilizzare queste tecniche e queste apparenti limitazioni in modo nuovo e creativo.

Dopo questo incontro, il lavoro sulle tavole definitive è stato portato avanti dall'insegnante di arti figurative, la signora Vernerey.

La classe di Avola, invce, a quanto mi risulta, non ha trovato poi così perfida la direttrice d'orchestra, e con la loro insegnante di arti figurative, la signora Morganti, ha fatto un ottimo lavoro.

 

Tra il terzo e il quarto incontro mi sono fatta inviare le scansioni delle tavole di entrambe le classi. Ho creato, così, un primo impaginato che ho mostrato durante il nostro ultimo incontro, con la classe di Avola presente in videochiamata.

Fortunatamente, giunti a questo punto, i ragazzi erano davvero molto fieri di ciò che avevano fatto.

Dunque non restava che aggiustare gli ultimi dettagli e mandare in stampa Ti racconto il mio mondo.

Tutti gli allievi hanno ricevuto una copia del loro primo libro illustrato e autoprodotto, da conservare come un po’ come ricordo di questa avventura, un po' come trofeo.

Per quanto mi riguarda, è stato sicuramente un lavoro parecchio faticoso, che mi ha richiesto molto tempo (altro che le quattro mezze giornate di incontri) ed energia, ma mi ha anche insegnato tanto, soprattutto che, se voglio, so essere una perfida e spietata direttrice d'orchestra.

Ti racconto il mio mondo ha ricevuto il Certificato di Qualità Europeo concesso da parte di eTwinning agli insegnanti e alle scuole che realizzano progetti in linea con standard nazionali ed europei. Ciò significa che il lavoro degli studenti e di tutte le persone che hanno collaborato a questo progetto ha soddisfatto i criteri del Quality Label Framework. Il progetto è stato presentato in un'area speciale sulla piattaforma Europea per l'Istruzione Scolastica.