Qualchegiorno fa, ci è giunto un pacchetto dalla Corea. Quando ci arrivaun pacchetto dalla Corea, di solito siamo piuttosto contenti. Spessoall'interno c'è uno dei nostri libri, tradotto in coreano. A parte lasoddisfazione di prendere in mano per la prima volta la nuova edizione(dopo mesi di trattative condotte con mostruosa determinazione daValentina), sapendo che il nostro libro avrà nuova vita in un altropaese del mondo, soddisfazione di per sé già grande, si aggiunge lostupore di vedere un testo noto apparire nello sconosciuto, enigmatico,seducente alfabeto coreano. Il coreano è una lingua grafica quantealtre mai. Sembra inventata da un grafico particolarmente fantasioso,dotato di un senso spiccatamente teatrale della tipografia edelle parole, che si sia annoiato dei soliti caratteri e dellesolite lettere.
Quandoabbiamo aperto il pacchetto che conteneva l'edizione coreana di Il nostro libro dei coloridi Harriet Russell, l'impressione è stataesattamente questa.
Per farvi capire cosa intendo, ecco qui letre edizioni del libro nelle tre lingue: coreano (Mirae Media and books),francese (Editions Autrement), italiano.
Chene pensate? Nell'edizione francese è il colore a farla da padrone, indecisa controtendenza rispetto all'impianto sobrio voluto e disegnatoda Harriet che, con ironia british, dichiara un libro sui colori inuna copertina al limite della monocromia, e concepisce un raccontoche al colore arriva pian piano, per colpi di scena progressivi edosati.
Godetevi le immagini diHarriet e del libro, con il testo in coreano. Non vi sembranopercorse da una truppa di meticolose, ordinate ed elegantissimeformiche? Formiche un po' aliene, che mandano messaggi disegnando stranisentieri sulla pagina, alla maniera di certe misteriose popolazioniche si divertirono tracciando cripitici disegni nei deserti delPerù. Formiche intelligentissime, intente a incomprensibilidimostrazioni matematiche atte a spiegare la natura di una fettabiscottata, dell'ombra blu di una porta, delle righe di una zebra, dellagrassezza di una coppia di cani gemelli?
Abbiamorealizzato questo libro ormai alcuni anni fa, nel 2005. HarrietRussell è una bravissima grafica e illustratrice inglese,che lavora per numerosi quotidiani, magazine, editori. Ha pubblicatogran parte dei suoi libri illustrati con l'editore Corraini. Noiperò abbiamo avuto la soddisfazione di essere stati i primi acommissionarle un albo illustrato per bambini. Siamo piuttostoaffezionati a questo libro, cosa non strana, dato che Harriet èun'autrice di grande finezza, senso dell'umorismo, sottigliezza, oltrea essere una fantastica disegnatrice.
I suoi libri, tutti belli, sono caratterizzati da questitratti. Che si ritrovano in misura direi perfetta nell'ultimo,mescolati a un estro surreale, a una vocazione per il paradosso:Sixty Impossible Things Before Lunch,(Sessanta cose impossibiliprima di pranzo) che fa ilverso alla famosa affermazione contenuta in Through the Looking Glass(Six impossible things before breakfast), di LewisCarroll, maestro incontrastato di acute, ambigue e, soloapparentemente, irreali visioni.
Insomma, pensiamo che illibro di Harriet meritasse davvero una edizione coreana, che non fa cheaccentuarne il carattere misterioso.
Un'ultimaosservazione, abbastanza curiosa: Il nostrolibro dei colori, in edizione italiana, hatrovato un canale ideale di vendita nei negozi della Città del Sole. Ci siamo chiesti perché:che sia frequentato da un pubblico trasversale che, in tutta Italia,ma solo in questi punti vendita, lo ama? O ha trovato qui dei libraiche lo capiscono o lo propongono? O qui incappa in bambini dai gustianglosassoni? O tutte e tre le cose? Sono quel tipo di misteri del mercatoche fanno la gioia e la croce degli editori.
In ogni modo:grazie librerie delle Città del Sole!