Quando passa l'uragano

[di Ilaria Falorsi, Gloria Pizzilli ed ElisabettaRomagnoli]

Locandina "ex post" del corso, di IlariaFalorsi

Un workshop conPaolo Canton, breve ma intenso.
Un workshop che non iniziail 14 luglio, come il programma vorrebbe, ma prende il via molto prima,ad Aprile, quando sul blog dei Topipittori compare il post sul corsointensivo intitolato “Progettare il libro”, che si terrà in estatenello studio di Simone Rea, a Cecchina. Solo 14 i posti a disposizione,pochi, alcuni già presi in partenza da misteriosi illustratoriaffermati, tra cui lo stesso Simone. Non c’è tempo per pensare. Ungiro di boa e i posti sono tutti assegnati, la classe è fatta.

Passa qualche settimana e gioiosa arriva la prima mailcollettiva di Paolo, in cui si scopre chi sono i partecipanti. Di quiè un crescendo. Si organizzano macchinate per il viaggio verso Roma,si propongono gite, ristoranti, visite culturali, ci si consigliaper il pernottamento. Qualcuno, causa imprevisti, è costretto arinunciare. Qualcun altro si aggiunge.

E cosìil 14 luglio arriva veloce e il corso, quello vero, inizia. Le faccedei presenti sono curiose, alcune sanno già di cosa si sta parlando ePaolo è preciso, calmo, e paziente. Ripete tutto due, tre, quattro voltese ne hai bisogno. Si scherza, si dice che per fare questo corso deviessere stato dalle Orsoline, visto che siamo tutti con l'ago e il filoin mano, e proprio tutti, anche i più impensabili, infilzano un fogliodietro l'altro e piccole pile di quaderni si accumulano sul tavolo.

Simone Rea non ha fatto leOrsoline.
Daniela Tieni, invecesì.

Sista stretti nello studio di Simone, ma l'atmosfera è bella, un po'da famiglia ritrovata - condividiamo il tavolo in 14 gomito a gomito,e dove perdi il passaggio, c'è chi accanto te lo rispiega. Si parla nonsolo di tagli, cuciture e legature, ma si affrontano i problemi legatialle possibilità e alle limitazioni che il mercato dà per i formatidi stampa, per imparare a costruire fin dalle basi un progetto che siaeffettivamente fattibile. Si parla di numeri, di proposte che giungonoalle case editrici, di quante sono e di quanti libri, invece, vengonoveramente pubblicati durante l'anno. Ci si imbatte in numeri spaventosie si rimarca la necessità di sapersi presentare, di dover dare corpo eserietà al proprio progetto, anche per spiccare in mezzo al gruppo –concentrandosi non solo sulla qualità delle illustrazioni, ma iniziandoa proporre veri e propri prototipi che siano finiti sia dentro, chefuori.

Appuntiordinatissimi.



Tavoli un po'meno.

Nelfrattempo Paolo invita a sperimentare, a interagire tra noi, a svilupparee combinare tra di loro i progetti base appena imparati. Ci sono arditi/eche creano leporelli che scalano montagne e labirinti di coriandoli, o chisi incanta su un nido spazzato dalla tempesta che a ogni foglio un po'si distrugge e un po' rivela la sua sorpresa. I giorni corrono veloci,non si sta mai fermi e nuovi input vengono continuamente aggiunti (unpo' da Paolo, un po' guardando i progetti degli altri) e fai appena intempo ad accennare un'idea su un foglio che è l'ora di pranzo e poi dicena e temi quasi che non riuscirai a riportarti tutta questa energia acasa, che qualcosa finirà un po' persa sulla strada di ritorno.

L'invito a sperimentare accolto conentusiasmo.

Igiorni si susseguono, i rapporti si stringono, si inseguono fragole epanna nella notte e si bisticcia sulla gelateria preferita. Il lunedìsi decide, come una vera famiglia, di fare la scampagnata al mare. Dabravi furbacchioni convinti pensiamo che, essendo lunedì ed essendotardi, ci arriveremo agilmente. Passiamo un'ora e mezzo in macchina,c’è traffico e il sole ci tortura ma siamo in macchina tutti insieme e cantiamo canzoni folk russe al neonato Orlando,sperando di distrarlo. Arriviamo al mare e poco alla volta tutti sifanno coraggio ed entrano in acqua, si fanno foto, ci si stringe negliasciugamani e si fanno disegni sulla sabbia. A fine serata, stanchimorti ma con le pance piene arranchiamo ognuno verso la propria brandae un po' mogi si ripensa al fatto che domani è l'ultimo giorno.

Un progetto di MarinaMarvcolin


Martedì inizia e Paolo parla di copta, filza notarile e copertinarigida, e non si fa in tempo a realizzare ognuno il proprio prototipo(la copta era particolarmente insidiosa) che la giornata finisce, epensando che peccato, che vorresti maneggiare matite, ago e filo ancoraper un po', Paolo stupisce tutti e prepara i compiti (ritagliati su misurapersona per persona) e consegna quaderni e progetti da sviluppare a casa,e pensi che mai i compiti estivi ti sono piaciuti così tanto.

E uno di AnnaCastagnoli


L'ultima cena, la fine del workshop e gli ultimi abbracci (peralcuni). Si brinda al prossimo incontro e si gioca e si disegna,pesticciando i piedi per non far finire la giornata. Epiù che mai adesso si sente la voglia di stare vicini, ché quandogli illustratori si incontrano, si ricaricano. E fa tanto, tantobene.

Il corso visto da GloriaPizzilli

Ma il workshopnon è finito il 17 luglio, come era nei patti.  Perché Paolo èuno che non centellina le informazioni, non è avaro di sé stesso. Èuno che se per qualche fortunato motivo lo incontri sulla tua lineadella vita, ti investe con la sua personalità, ti fa salire a bordoe ti fa volare con sé. E lo ha fatto anche il 18, per farci approdarenel laboratorio incantato di Mook. Una veloce gita a Roma, due piccolestanze, rese ancor più piccole dalla incredibile quantità di cose,scarti, pezzi di legno, lastre, sculture, matrici, prove di stampa,chiodi, materiali usati e da usare, presenti dappertutto. Qui, conincredibile pazienza, Carlo Nannetti ci ha mostrato un po’ delsuo mondo. Ci ha fatto sognare con la sua perizia tecnica, con ilcarisma di chi sa cosa vuole e come agire per ottenerlo. Ulterioredimostrazione che per raggiungere la spontaneità bisogna esseredei veri maestri.

Cinque giorni chehanno lasciato il segno. Cinque giorni da cui si esce storditi,al termine dei quali non si sa più bene chi si è e dove si vuolearrivare. Cinque giorni che costringono a reinventarsi.
Edè normale, quando passa l'uragano.

Messaggioa scopo promozionale: il prossimo corso"Progettare il libro", dedicato al rapporto fra le strutture del libro ela struttura della narrazione, si terrà alla Scuola Superiore d'arteapplicata del Castello Sforzesco di Milano. Saranno otto lezioniserali, dalle 19.00 alle 22.00, in date da definire, ma sempre ecomunque il martedì, fra la fine di ottobre 2012 e la fine di febbraio2013. Sarò assistito, in alcune lezioni da Giulia Sagramola di TeieraAutoproduzioni. La partecipazione ha un costo di 240 euro. Il numero deiposti disponibili è 20. Per informazioni potete contattare la segreteriadella scuola al numero telefonico 02-34932021. Il 13 settembre, dalle19 alle 22, ci sarà un Open Day della scuola, alla quale sarò presentese qualcuno desidera chiarimenti. Indirizzi e dettagli li trovate qui.