Alle radici dell'albo /3: Fogli di intricata bellezza

Come parrebbero dimostrare i ritratti che le hanno tributato Pietro Paolo Rubens, Frans Porbus, Scipione Pulzone e un anonimo pittore fiammingo (cliccando sul nome dell'artista accedete alle immagini dei ritratti), Maria de' Medici, oltre a passare il tempo a fare figli con un marito che non amava e a farsi i dispetti con il Cardinale Richelieu, era particolarmente appassionata di pizzi.

La cosa non ci dovrebbe stupire, data la moda del tempo, e non ci dovrebbe neppure riguardare, non fosse che per un libretto minuscolo (13 x 10 centimetri circa) conservato presso The Walters Art Museum di Baltimora, contro il quale ho sbattuto il mio musetto di topo di biblioteca virtuale.

Vediamo di cosa si tratta: un libro di preghiere realizzato nelle Fiandre nel secondo quarto del Diciassettesimo secolo per l'esule Maria de' Medici, moglie di Enrico IV e madre di Luigi XIII. Fin qui non sarebbe nulla di strano, se non fosse che le pagine raccolgono ritagli di manoscritti rinascimentali, applicati su fogli in pergamena cesellati a simulare i pizzi. Avete presente i santini degli anni Quaranta e Cinquanta, con la loro bella cornice a merletto? Beh, così. Ma invece che fustellati, i fogli di pergamena sono stati tagliati a mano con una perizia che ha dell'incredibile.

Un'iscrizione al frontespizio dice che il manoscritto è appartenuto alla Duchesse de Berry (alias Carolina di Borbone - Due Sicilie), che allo Chateau de Rosny aveva raccolto una preziosa collezione di importanti manoscritti e libri di provenienza illustre, dispersa in un'asta nel 1864. Ma neppure nel catalogo dell'asta ho trovato notizie (o sono un pessimo lettore o quel manoscritto aveva preso un'altra strada).

Notizie: poche. Scheda bibliografica: non ancora pronta. Ricerca online: infruttuosa.

La frustrazione di trovare qualcosa e non sapere cos'è, perché, com'è. Ci si perde il sonno.

Così, ho deciso.

Mi metto l'anima in pace e mi godo la bellezza.

Alla sapienza ci penseremo poi.

Intanto possiamo pensare anche a come questo modo di illustrare e di decorare i libri si sia travasato nella produzione moderna di libri d'artista e di albi illustrati, da Clementina Mingozzi, a Su Blackwell, ad Antoine Guilloppé. Di quest'ultimo hanno fatto un certo rumore i libri pubblicati da Gautier Languereau in Francia (uno solo in Italia da Ippocampo), che hanno sfruttato il basso costo della manodopera asiatica e tecnologie laser per l'allestimento di fustelle molto complesse per ottenere risultati abbastanza sorprendenti, come mostra questo filmato.

[Post scriptum: il "libro dei pizzi" di Maria de' Medici non è il tipo di libro che, se ti siedi sulla riva del fiume, prima o poi lo vedi passare a due euro e cinquanta. Però potete vederlo gratis. Qui.]