Da bambine siamo state grandi lettrici

Sesta intervista del ciclo dedicato alle Case dei Topi, condotto da Beatrice Bosio. È ad Anna Felicia e Iolanda Nardandrea, della libreria materana 365 storieQui trovate le altre interviste alle Case dei Topi Spazio Libri La Cornice, di Cantù; La tana del Bianconiglio di Maerne di Martellago; La Pazienza Arti e Libri, di Ferrara; Testolinee Libreria dei Ragazzi, di Manduria; Aribac, di Milano. 

[di Beatrice Bosio]

1. Per rompere il ghiaccio vi chiederei di presentare la vostra libreria, pensando anche ai lettori e alle lettrici del blog che ancora non la conoscono.

La libreria si chiama “365 Storie”, dal titolo di un libro di Richard Scarry della nostra infanzia. Si trova a Matera nel rione San Biagio del Sasso Barisano ed è stata aperta nel dicembre del 2016 da noi, Anna Felicia e Iolanda Nardandrea, libraie e sorelle, che tuttora la gestiamo.

È una libreria indipendente specializzata in letteratura per bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni, ma presenta anche una sezione di illustrati per adulti.

Il negozio è costituito da un unico grande ambiente nel quale abbiamo privilegiato l’esposizione degli albi a vista. La divulgazione, i cartonati per i piccoli e gli illustrati per adulti sono su piani dedicati; mentre la narrativa, i fumetti e la poesia sono riposti in maniera più “tradizionale” sugli scaffali. Abbiamo optato per un’indicazione non rigida dell’età di riferimento e dei generi, così da facilitare la libera esplorazione di lettori e lettrici. Una disposizione degli arredi e dei libri lungo il perimetro della libreria lascia libero lo spazio centrale, riservato alle attività (presentazioni, gruppi di lettura, formazione e altri progetti di promozione della lettura).

Non teniamo giochi né articoli di cartoleria.

2. Concentriamoci un attimo sul contesto che accoglie 365 Storie: in primis la regione, la Basilicata, che non presenta altre Case dei Topi oltre a voi, e poi Matera, una città unica e meravigliosa, patrimonio dell’UNESCO e meta di turisti da tutto il mondo. Che rapporto avete voi col territorio e in che modo la libreria si relaziona con la vita della città, tra turismo, collocazione geografica, storia e altro?

Noi siamo lucane, non di Matera, ma di un paese della provincia, Ferrandina, dove abitiamo e dove siamo tornate a vivere dopo trent’anni a Roma.

365 Storie, oltre a essere la prima e a oggi unica Casa dei Topi in Basilicata, è la prima e a oggi unica libreria indipendente per bambini e ragazzi a Matera e provincia. In questi anni ci siamo conquistate la stima e l’affetto di famiglie di Matera e provincia che, comprendendo il valore della nostra impresa culturale e commerciale, ci sostengono. Essere a Matera, città di grande bellezza e meta turistica, ci ha aiutate non poco a sopravvivere. Molti turisti, infatti, scoprono la libreria e tornano a trovarci ogni volta che vengono in visita a Matera. Lo stesso accade con lucani che ormai vivono fuori, ma passano sempre da noi quando rientrano in Basilicata. Anche per molti paesi della vicina Puglia siamo un punto di riferimento.

Si fatica, tranne meravigliose eccezioni sia a Matera sia in provincia, a entrare in relazione con la scuola, per noi la più grande assente. Siamo state coinvolte in alcune occasioni da amministrazioni della provincia, dall’Università della Basilicata, da realtà culturali del territorio nell’ideazione e realizzazione di progetti per la promozione della lettura. Progetti che abbiamo accolto con slancio ed entusiasmo, sempre nella speranza di attivare collaborazioni continuative.

In ultimo, ma non per importanza, fondamentale negli anni post pandemia è stato il sostegno dei Comuni che hanno avuto accesso al Fondo Franceschini e che hanno pensato alla nostra realtà per le forniture alle biblioteche comunali.

3. Come mai, dopo trent'anni a Roma, siete tornate a vivere nella vostra terra d'origine? La scelta di Matera è stata dettata da circostanze fortuite o, al contrario, da subito mirata, calcolando appunto che la centralità e l'importanza della città potessero facilitare la vostra futura attività?

Siamo tornate nella nostra cittadina natale per motivi familiari. Uno studio di fattibilità ci ha fatto escludere l’opzione Ferrandina, e quella di tanti altri paesi della provincia materana, come sede per far nascere e vivere una libreria. Matera risultava essere l’unico centro abitato coi numeri più rassicuranti sulla carta.

4. Che importanza ha avuto la lettura per voi quando eravate bambine? La decisione di due sorelle di aprire insieme una libreria e di chiamarla col titolo di un libro amato da piccole suggerisce che il vostro essere libraie oggi molto debba all’infanzia vissuta. Confermate?

Da bambine siamo state, in effetti, piccole grandi lettrici e il riferimento al libro di Richard Scarry nel nome della libreria è un modo per ringraziare nostro padre che da Matera, dove lavorava, rientrava sempre a casa con dei libri per noi acquistati in una libreria storica della città.

365 Storie è un progetto a cui pensavamo da tempo e forse, se non fossimo rientrate qui, avremmo provato a realizzarlo a Roma.

5. Quali sono le vostre precedenti esperienze formative e lavorative e in che modo vi influenzano nell’esercizio dell’attuale professione? Come vi suddividete i compiti in libreria?

Abbiamo studi umanistici comuni con specializzazioni diverse: Anna Felicia in studi teatrali e Iolanda storici. Professionalmente, invece, abbiamo avuto percorsi differenti: Iolanda ha lavorato nella gestione delle risorse umane; Anna Felicia in teatro, prima, e nel terzo settore, dopo, collaborando con una onlus impegnata nella tutela dei diritti dell’infanzia rom. Queste precedenti esperienze formative e lavorative hanno contribuito a delineare la nostra visione tanto del mondo adulto quanto di quello bambino. A tale visione sono riconducibili le scelte che adottiamo da libraie, quali libri proponiamo e perché.

I nostri ruoli sono abbastanza interscambiabili nelle mansioni commerciali: lavoriamo gomito a gomito e ci confrontiamo di continuo. Certamente, però, ci sono una forma mentis più creativa (Anna Felicia) e una più “aziendale” (Iolanda). È la nostra prima esperienza di lavoro condiviso e ci compensiamo: al disordine di Iolanda risponde la maniacale precisione di Anna Felicia, alla memoria storica di Iolanda nel ricordare volti e nomi, lo sguardo al futuro ancora tutto da immaginare di Anna Felicia.

6. Quindi i libri che vendete da 365 Storie, letteratura per l'infanzia e illustrati per adulti, sono frutto di scelte consapevoli e puntuali. Oltre ad affidarvi eventualmente ai rappresentanti delle case editrici e dei distributori, come vi orientate nel vasto oceano di proposte che oggi affollano il mercato editoriale? Quali aspetti, qualità, visioni contraddistinguono la selezione di titoli che proponete?

Ogni libro viene scelto da noi con attenzione. Ci sono titoli che devono essere sempre presenti in libreria, perché raccontano in maniera inequivocabile chi siamo e cosa consideriamo imprescindibile. Tra le novità, selezioniamo solo quelle che ci convincono davvero, che ci piacciono. Da 365 Storie i libri restano a lungo, tutto il tempo necessario affinché possano incontrare i propri lettori. Siamo una libreria di proposta, guardiamo con attenzione all’editoria di progetto e ai libri di qualità dei quali condividiamo una particolare idea di infanzia e adolescenza. Come veri e propri fari, ci guidano nella scelta alcune voci critiche e fonti di informazione, dai blog dedicati alle riviste specializzate. E poi chiaramente ci sono le fiere e i festival che si svolgono in altre regioni e che sono preziose occasioni di incontro e conoscenza con editori, autori, illustratori, ma soprattutto con nuovi bei libri da proporre.

7. Alcuni esempi di titoli sempre presenti da 365 Storie?

Tanti, è molto difficile non fare una lunga lista. Ti citiamo i primi che ci vengono in mente, di pancia: La mia valle di Claude Ponti (Babalibri) e La diga di David Almond con le illustrazioni di Levi Pinfold (Orecchio Acerbo), entrambi per un legame sentimentale con un paesaggio familiare; Guarda sotto il letto se c’è della poesia di Ruth Krauss e Sergio Ruzzier (Topipittori), un alfabeto prezioso per la vita; Che fa la luna di notte? di Anne Herbauts (Donzelli Editore), per tenere acceso uno sguardo bambino sul mondo.

8. Sapreste dirmi quali libri avete venduto di più dal 2016 a oggi? E cosa possono dirci di interessante su di voi, sulla vostra libreria e sulla clientela che la frequenta?

Tra i libri rivolti ai più piccoli, i più venduti sono: Buongiorno sole di Paloma Canonica (Bohem Press Italia), I libri delle stagioni di Rotraut Susanne Berner (Topipittori) e Il grande libro del solletico di Thierry Dedieu (L’Ippocampo).

Questi tre titoli sono, in modo diverso, esemplificativi dell’importanza di un buon libro fin dai primi anni di vita di un bambino. Buongiorno sole, che propone un piccolo rito quotidiano, rende da subito familiare ai più piccoli l’oggetto libro. I libri di Berner offrono ai bambini un meraviglioso sguardo sul mondo e sugli altri, pieno di storie e di cose da conoscere e imparare a nominare. Infine, ci piace proporre Il grande libro del solletico perché è un libro da manipolare e toccare, “finalmente per un buon motivo”, citando quanto scritto in quarta di copertina.

Non possiamo non nominare Attilio Cassinelli, che, considerando l’insieme delle sue pubblicazioni, è sicuramente uno degli autori per piccolissimi più apprezzato.

Per quanto riguarda gli albi, è più difficile riuscire a fare una classifica perché ne abbiamo tantissimi. Ci proviamo con questa terna: Le case degli animali di Marianne Dubuc (Orecchio Acerbo), Il Bimboleone e altri bambini di Gabriele Clima e Giacomo Agnello Modica (Edizioni Corsare) e gli albi di Štěpán Zavřel (Bohem Press Italia).

Nella narrativa le grandi vendite riguardano I numeri felici di Susanna Mattiangeli con le illustrazioni di Marco Corona (Vanvere Edizioni) e alcune amate serie, come quella di Dory Fantasmagorica ideata da Abby Hanlon (Terre di Mezzo) e la collana ‘Quelli della Rodari’ di Lapis. Del resto la libreria è frequentata per la maggior parte da lettori tra gli 0 e i 12 anni, mentre è più difficile per noi intercettare ragazzi oltre i 12 anni.

9. E tra gli illustrati per adulti, invece?

Gli adulti comprano soprattutto i libri di Shaun Tan editi da Tunué e quelli di Armin Greder per Orecchio Acerbo e i libri serigrafici di Else Edizioni. Non mancano di acquistare anche raccolte illustrate di poesia e albi profondi in grado di toccare le corde del loro sentire adulto.

10. Facendo specifico riferimento al catalogo Topipittori, che è tratto distintivo delle Case dei Topi, ci sono dei titoli che secondo voi ben rispecchiano lo spirito di 365 Storie?

Pensando alle due “anime” della libreria e limitandoci a pochi titoli tra i tanti che amiamo, diremmo: per Anna Felicia, l’amata serie di “Fox + Chick” creata da Sergio Ruzzier, La più buona colazione del mondo di Giovanna Zoboli e Massimo Caccia, Velluto. Storia di un ladro di Silvana D’Angelo e Antonio Marinoni, La prima risata di Gioconda Belli e Alicia Baladan; mentre per Iolanda, Un grande giorno di niente di Beatrice Alemagna, Vorrei avere di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Professione Coccodrillo di Giovanna Zoboli e Mariachiara di Giorgio, La luce di Chenxino.

11. E cosa vi piace di questi titoli?

[Anna Felicia] Amo la sottile ironia e la profonda saggezza di Fox e Chick; di La più buona colazione del mondo e di Velluto adoro la componente surreale, visionaria, un po’ magica, che offre, attraverso gli oggetti e le cose “ordinarie”, la possibilità emozionante e imprevista di ritrovare l’infanzia (perduta) o guardare al futuro (ogni mattina) con speranza (qualcuno può sempre arrivare). In più sono una collezionista di tutti i lavori di Marinoni. Sono affezionata a La prima risata perché ci si innamora ridendo e amo molto la scrittura di Belli quanto le illustrazioni di Baladan.

[Iolanda] Mi piace molto leggere, sia per me sia ai ragazzini, Un grande giorno di niente e Vorrei avere, perché trovo che la poesia implicita nel racconto di Beatrice Alemagna e nei desideri di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani abbia un potere benefico, raggiunga l’anima, la svegli. In Professione coccodrillo e in La luce mi riconosco, sono proprio io: sono il coccodrillo nella sua sorprendente ordinaria quotidianità e sono la luce coraggiosa dell’amore.

12. Descrivendo il contesto, avete lamentato una certa difficoltà nel riuscire a entrare in relazione con la scuola. Come vi spiegate questa sconfortante assenza? Se e in che modo cercate di porvi rimedio?

In questi anni, salvo poche belle eccezioni - come dicevamo all’inizio -, la collaborazione tra le scuole e la nostra libreria indipendente e specializzata non c’è mai stata, né a Matera né in provincia. Un incontro mancato forse perché la speciale relazione che potrebbe nascere tra le due realtà viene ignorata o ritenuta non necessaria dai più.

Noi non ci occupiamo di editoria scolastica, ma abbiamo proposto fin dall’apertura diversi servizi per la scuola, come: scegliere un libro da leggere con la classe durante l’anno o come lettura estiva; creare o aggiornare le biblioteche scolastiche; costruire progetti di lettura eccetera. Nel territorio e nei tempi in cui viviamo forse è difficile comprendere appieno il valore della collaborazione tra scuole e librerie, immaginare come le une e le altre possano supportarsi a vicenda.

13. Per quanto riguarda la clientela di 365 Storie, avete detto di essere un riferimento non solo a Matera, ma in tutta la provincia e in molti paesi della vicina Puglia, e anche per alcuni turisti che ritornano. Chi frequenta generalmente la vostra libreria? Per la maggior parte genitori o anche altri?

Dalla vicina Puglia arrivano famiglie in gita per un giorno a Matera, ma più spesso singole persone che vengono qui per ragioni di studio o lavoro e da noi cercano libri per sé o da regalare. Vale lo stesso per i turisti che, in visita da soli o con famiglia, frequentando abitualmente le librerie nella propria città, entrano da 365 Storie, dove riconoscono tanti libri amati e ne scoprono di nuovi, quasi sempre comprano qualcosa e ci salutano ricoprendoci di complimenti e incoraggiamenti. Tra i clienti ci sono anche adulti non genitori, in alcuni casi professionisti che lavorano con bambini e ragazzi, in altri semplici curiosi appassionati di illustrazione.

14. Oltre alla selezione di libri e alla preparazione di chi ci lavora, fondamentali per il successo di una libreria indipendente sono la cura e l'attenzione che ciascun cliente riceve dal libraio o libraia in questione. Siete d'accordo? Che tipo di rapporto cercate di instaurare voi con chi frequenta 365 Storie?

Siamo assolutamente d’accordo, tant’è che riserviamo la massima cura e attenzione a chiunque entri in libreria. E ci piace particolarmente essere gentili.

15. Ci sono progetti, eventi o incontri del passato che ricordate con grande piacere e soddisfazione? E guardando al futuro, invece, avete in serbo qualcosa di speciale?

Ricordiamo con particolare soddisfazione un’iniziativa del 2018 in collaborazione con Else Edizioni e il Museo Lanfranchi di Matera, ovvero laboratori di stampa serigrafica tenuti dagli editori a partire dalla loro pubblicazione “Ingrandimenti” di Walter Benjamin con le illustrazioni di Gabriella Giandelli.

Non possiamo dimenticarci i due preziosi incontri in libreria nel 2022 con gli autori Sam Usher e Barroux, frutto dell’intesa costruita negli anni con le case editrici Edizioni Clichy e Babalibri. Guardando al prossimo futuro, non vediamo l’ora del ritorno a maggio di Susanna Mattiangeli, prima autrice nostra ospite in libreria nel 2017. Sempre a maggio terremo una formazione in presenza con Carla Ghisalberti, già ospite da noi per la presentazione della sua Guida tascabile per maniaci dei libri per ragazzi (Edizioni Clichy).

Infine, dal post pandemia, continua con grande entusiasmo nostro e dei partecipanti il progetto di lettura “IO VAGO E DIVAGO!”: gruppi di bambine e bambine che incontriamo una volta a settimana e con cui leggiamo libri da noi scelti (albi illustrati, narrativa, fumetti).

La formazione per gli adulti, da un lato, e i progetti con protagonisti giovani lettori e lettrici, dall’altro, sono il nostro principale investimento sul futuro.

16. Una cosa che vi piace tanto dell’essere libraie e una che proprio non sopportate.

La cosa che ci piace di più è certamente l’incontro con i libri e con le persone che li amano.

Ci dispiace, invece, che non vengano riconosciute a pieno titolo le competenze di chi svolge questo mestiere fantastico con passione, serietà e la consapevolezza del valore del libro nella crescita di un bambino e di una società.

17. Concludiamo in bellezza: una buona ragione per convincere chi ancora non c’è stato a venirvi presto a trovare da 365 Storie.

A chi non c’è ancora stato diremmo “Vieni, ti stiamo aspettando!”, perché non c’è niente di più sorprendente che incontrare gli altri o se stessi in una storia, una delle tante e bellissime che abbiamo scelto anche per te.