Il tempo della scrittura libera

Nei giorni di Più libri più liberi, adicembre, si è tenuto la fase  conclusiva del concorso Che typo sei?, durante cuicinque ragazzi di scuole medie romane sono stati premiati per essere statiselezionati, fra alcune centinaia di partecipanti, con i loro racconti peruna piccola pubblicazione a cura di Più libri junior.
Più libri junior nasce nel 2009 come giocoletterario di Più libri più liberi dedicato ai piùgiovani. Obiettivo è quello di proporre alle scuole un’iniziativa dipromozione della scrittura per coinvolgere i ragazzi.
Ognianno viene stabilito un tema: Storie per attraversare imuri, nella prima edizione; nel 2010, Storie che fannoeco cioè racconti dedicati al tema dell’ambiente; nel 2011,Cinque storie da mangiare con gli occhi; e nel 2102,Qui comincia l’avventura per far immaginare airagazzi mondi possibili e avventurosi.
Quest’anno il tema,in omaggio Giambattista Bodoni a duecento annidalla morte, è stato: Moderno, barbarico, selvaggio,curioso, raffinato, semplice, tecnologico, fantasioso. E tu che typosei?. Perché se è vero che le lettere, come le persone,hanno una personalità, per l'appunto il carattere tipografico,nulla come la scrittura può rivelarsi, nei libri e fuori di essi,strumento migliore per raccontare se stessi e il proprio carattere.
Verso i primi di novembre Minimondi, nella persona di PaolaCantarelli, ha invitato Anna Castagnoli e me, Giovanna Zoboli, a fare partedella giuria selezionatrice dei racconti. Invito che entrambeabbiamo accettato con particolare curiosità e soddisfazione,trattandosi di ragazzi. Della giuria facevano parte lastessa Paola e Giulia Caminito.

Mi sono chiesta se questi raccontisarebbero potuti piacere al celebre tipografo di Saluzzo, Bodoni, divenutofamoso in tutto il mondo, e fino ai giorni nostri, per avere creatounodei caratteri più belli del mondo.
Non possiamoovviamente saperlo. Immagino, però, che avrebbe potuto apprezzareil piccolo libro edito in questa occasione, che potete sfogliare qui, per la bella grafica e le illustrazionitipografiche dovuti allo studio Bunker.
E non escludo che,come noi giurato, sarebbe rimasto colpito dalle composizioni dei ragazzipremiati: Due tipi semplici di Lorenzo Bianchi, primamedia; Sono un tipo tecnologico di Luca Sorace, terzamedia; Questa sono io di Chiara Fiammetta De Santis,prima media; Elzidin, il selvaggio di Zemir Reka,seconda media; Selvaggia di Monia Terlizzo, primamedia.
Cinque composizioni sorprendenti per diverse ragioniche vanno dalla capacità di introspezione psicologica alla urgenza diraccontare se stessi in modo spiazzante, forte e diretto; dalla poeticitàdi sguardo alla bravura nell'invenzione di personaggi e atmosfere;dall'acume nelle osservazioni all'umorismo affettuoso e, a volte,all'ironia tagliente. Tutti strumenti espressivi che, se di competenza diragazzini delle medie, diciamo che fanno impressione, in senso positivo,ovviamente.

Anna e io ci siamo sentiteonorate di leggere ad alta voce davanti a un pubblico numeroso gliscritti di questi ragazzi. È stato commovente, bello, divertente. Enon è una affermazione retorica. Abbiamo chiamato i vincitori sulpalco per una stretta di mano e un breve scambio di parole, entrambeconsapevoli dell'importanza che quel momento e quel piccolo libroavranno nelle vite di questi ragazzi.

In questo senso,è ammirevole l'iniziativa e l'idea di Più libri più liberie di Minimondi di legare la fiera romana della piccola emedia editoria alla scrittura, facendo uscire l'importanza delle storiee dei racconti dall'ambito della fiera e dei suoi pochi giorni perraggiungere scuole e ragazzi. Sono iniziative importanti e dovrebberoessere più frequenti perché sono un modo concreto di portare laparola, nel suo senso più alto e autentico, nei percorsi formativiistituzionali.
Nel chiudere questa cronaca, vi proponiamoun racconto dei cinque selezionati, gli altri li potete leggere qui, dove trovate pdf della pubblicazioneche merita di essere sfogliata.


Selvaggia 
di MoniaTerlizzo

Io sono selvaggia, propriocosí, sono fatta cosí, mi piace arrampicarmi ovunque, guardare filmd’avventura e… menare mio fratello. Indosso sempre, sempre masempre una tuta per muovermi, i miei colori preferiti sono il rosso,il colore piú ribelle, quello che, se ti ci sporchi, la macchianon si leva piú, il celeste, come il cielo che ogni giorno penso dipoter toccare, e per ultimo il verde come la natura che mi divertepiú di tutto e mi piace osservare. Ogni selvaggio però ha le suedebolezze e io ho le mie: ho le vertigini e ne soffro tremendamente,non so nuotare e l’acqua mi terrorizza, sono claustrofobica,e ogni qualvolta mi trovo chiusa in un piccolo posto, mi manca ilrespiro e comincio a urlare. Ora vi lascio perché è finito il tempodella scrittura libera e la mia mano comincia a reclamare e pensoche si vendicherà presto.