La Buick di Eddie Grace e altri ricordi

Chiunque sia sopravvissuto alla propriainfanzia, possiede abbastanza informazioni sulla vita per ilresto dei propri giorni, ha scritto una grande scrittriceamericana. Parole d'oro. Leggete questo.

«Sono cresciuto in KentuckyAvenue, a Whittier, in California. Mio padre faceva l'insegnante inuna scuola serale a Montebello. Avevo una casa sull'albero e tuttoil resto. Ho fumato la mia prima sigaretta a sette anni, credo. Eraeccitante. Recuperavo le cicche dai tombini quando aveva appena finito dipiovere. Mio padre fumava le Kent. A me non sono mai piaciute le Kent:ho sempre cercato di fargli cambiare marca. Ero io quello che riparavatutte le biciclette del vicinato: ero una specie di piccolo meccanicodel quartiere. C'era un ragazzino che si chiamava Joey Navinsky chesuonava il trombone e un altro, Dickie Falkner, che gli colava sempreil naso. Poi c'era una certa signora Storm, che viveva con sua sorella:stava seduta in cucina, puntando fuori dalla finestra la canna di unfucile calibro 12. Se dovevamo passare davanti a casa sua, facevamoil giro largo.»

«Quando ero piccolo, piùo meno verso i cinque anni, giravo dalle parti di Kentucky Avenue eraccoglievo le cicche delle sigarette. Poi mi sono procurato un giro digiornali. Mi alzavo all'una di notte per fare le consegne, in modo chemi restasse un po' di tempo anche per infrangere la legge.» (Quipotete ascoltarlo mentre lo dice, ma l'audio è pessimo).

«L'infanzia è di importanza basilare nelmio lavoro di compositore. Le cose che sono accadute allora, ilmodo in cui le percepivo e in cui le ricordo oggi hanno un grandeeffetto su di me. [Kentucky Avenue] è un branodrammatico: quando avevo dieci anni, il mio migliore amico, Kipper, erapoliomielitico. Facevamo a gara, io di corsa e lui sulla sedia a rotelle,a chi arrivava prima alla fermata dell'autobus. Non sapevo che cosa fossela polio. Per me l'unica cosa importante era che lui arrivava sempredopo di me.»

«A volte penso che i bambini nesanno più di tutti. Una volta sono andato in treno a Santa Barbara conKipper. Sembrava quasi come se avesse vissuto un'altra vita da qualcheparte prima di nascere, e che avesse portato quello che aveva imparato inquesto mondo qui.»

«Quello che non sai di solitoè più interessante. Le cose che devi chiedere, quelle sulle quali non tisei ancora fatto un'idea. Quelle che ti fanno capire che c'è qualcosa dipiù della tua capacità istintiva di vivere nella strada. I sogni. Gliincubi.»

«Quando ero bambino, un treno mercipassava in anticamera: passava ogni notte e io, per andare in bagno,dovevo aspettare che passasse, stando sulla soglia della mia camera daletto. Questo treno merci passava proprio in mezzo alla casa.»

Poi c'è Tom Waits al pianoforte, la sua voce e un testoche comincia come un'accozzaglia di immagini di ricordi d'infanzia perculminare in un finale allo stesso tempo assurdo e commovente.



[…]
Prenderò un dollaro dal borsellino di mia madre per comprartiquell'anello con il teschio e le ossa incrociate
Potrai tenerlo al collo con un vecchio pezzo dispago.


Poi sputeremo addosso a Ronnie Arnold, mostrandogli il ditomedio
Taglieremo le gomme allo scuolabus,ma terremo la bocca cucita
Con un chiodoarrugginito mi inciderò le tue iniziali sul braccio
e ti farò vedere come si riesce a salir sul tettodell'emporio.


Strapperò i raggi alla tua sedia a rotelle ele ali a una gazza
te le legheròalle spalle e ai piedi.
Ruberòun seghetto a mio padre per toglierti i tutori dallegambe.
Li seppelliremo stanotte,nel campo di granoturco.


Infilati in tasca uncavatappi
e saltiamo su quel trenomerci nell'ingresso
Scivoleremo giùper lo scarico dritti verso l'autunno di NewOrleans.

Tutti i testi di Tom Waitssono tratti dalla TomWaits Library, e tradotti da noi.
Ci dispiace chenon siano anticipazioni di un prossimo Anni in tasca. Sarebbe statobellissimo.