Metti una notte a Wimmlingen

Ed ecco l'ultimissima novità dell'autunno: è il quinto volume della serie dedicata alle stagioni di Rotraut Susanne Berner: La notte. Un volume sorprendente che non può mancare sullo scaffale degli amanti di Wimmlingen.

[di Giovanna Zoboli]

Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson, uscito nel 1906, scritto dal Nobel Selma Lagerlöf, è uno dei grandi classici della letteratura nordica. Suo protagonista è Nils, un ragazzino che, a cavallo dell’oca domestica Mårten, sorvola la Svezia permettendo così a Lagerlöf di compilare una sorta di atlante socio geografico a uso istruttivo dei piccoli svedesi. Nei paesi scandinavi Nils è un vero mito tanto che portano il suo nome treni, aerei e ristoranti. Ma in tutta la cultura nord europea si trova l’impronta di questo romanzo. Nel ricevere il Nobel per la Medicina e la Fisiologia, Konrad Lorenz, nel 1973, spiegò che fu il racconto di Nils Holgersson a ispirargli il furioso desiderio di diventare un'oca selvatica e, in seguito, compresa l’irrealizzabilità del sogno, almeno di diventare il felice proprietario di un branco di oche.

Racconto questo perché nel nuovo wimmelbüch di Rotraut Susanne Berner, La notte, che racconta la vita durante una bella notte estiva nella cittadina di Wimmlingen ormai nota ai lettori, la mia attenzione si è soffermata su un singolare personaggio: un omino con un cappello nero dalla fascia rossa, un soprabito verde e un paio di pantaloni blu sempre in compagnia, reale o fantastica, di una grande oca bianca.

Autunno: Oskar ammira una formazione di oche selvatiche in viaggio.

È un personaggio che compare anche negli altri quattro libri, dedicati ognuno a una stagione – Autunno, Inverno, Primavera, Estate -, ma direi non in modo così evidente. Negli altri libri si trova sempre mescolato alla folla che riempie gli edifici, le strade e le piazze di Wimmlingen e per trovarlo bisogna aguzzare la vista. Qui, invece, lo si nota di più, dato che la città è spopolata.

Chi sia lo si scopre leggendo la quarta di copertina dei volumi Autunno ed Estate: le quarte di copertina in questa tetralogia servono, infatti, a far conoscere ai lettori alcuni dei personaggi che potranno incontrare nel libro che, lo ricordiamo, per il resto è senza parole.

Sulla quarta di copertina di Autunno facciamo la conoscenza di Oskar e della sua oca-lanterna.

Sulla copertina di Inverno ci sono anche Oskar e la sua oca.

Il nome del nostro omino è Oskar. In Autunno lo vediamo, nelle prime pagine, impegnato a osservare nel cielo sopra le case una migrazione di oche selvatiche; quindi, intento a scegliere, ai grandi magazzini, un lampioncino cinese a forma di oca con cui nell’ultima tavola partecipa alla sfilata delle lanterne, sul lago, ma un po’ defilato dagli altri: infatti, lo vediamo, solo, nel prato, con la sua ochetta-lanterna e una grande oca bianca che dal cielo scende verso di lui. Un’immagine poetica e un po’ misteriosa, che ci fa capire che si tratta di un personaggio singolare.

Nel volume Estate, eccolo apparire nella seconda pagina che passeggia in un giardinetto dove si trova un’ochetta-altalena; quindi, eccolo, sempre nel grande magazzino, mentre sceglie una bella lampada-oca che nell’ultima immagine porta in dono a Susanne che compie gli anni e festeggia al Bar Lago.

Estate: al grande magazzino Oskar sceglie un'oca-lampada per il compleanno di Susanne.

Nel volume Primavera, vediamo Oscar prima alla stazione, poi per le strade della città in compagnia di una grande oca bianca. L’oca a un certo punto viene inseguita da una volpe, alle cui grinfie Oskar la sottrae per liberarla poi nel lago della doppia pagina finale. Nel volume Inverno, Oscar, in copertina, cammina con la sua bella ocona sotto al braccio, poi scompare per quasi tutte le pagine, per riapparire nella piazza con le bancarelle natalizie; anche questa volta la passeggiata si conclude al lago, dove Oskar riunisce l’oca a due compagne che evidentemente la stanno aspettando.

Primavera: Oskar, l'oca e la volpe...

Ma la cosa più interessante è che Oscar e la sua oca appaiono per due volte, in Estate e in La notte, in un quadretto appeso alle pareti della stanza di un bambino, al primo piano, a sinistra, del grande edificio che in ogni volume apre il libro: una volta vediamo Oskar e l’oca ritratti in primo piano; un’altra volta, un manifesto lo raffigura che passeggia con l’oca sottobraccio, come lo abbiamo visto fare per le strade di Wimmlingen.  E, sorpesa, alle pareti della stanza da letto, nell’appartamento al secondo piano, è appeso un quadretto con una grande oca bianca in volo, cavalcata da un bambino con un berretto rosso. È Nils Holgersson, questo bambino. E in tutta la tetralogia è l’unico personaggio che, insieme a Oskar, è associato a un’oca.

La notte: guardate bene i quadri alle pareti e troverete Oskar e Nils Holgersson.

Insomma, presa da questi indizi, ho ipotizzato che fra Oskar e Nils vi sia un legame nei libri di Rotraut Susanne Berner, un legame che mi pare passi anche attraverso la grande passione per le oche dell’etologo tedesco Konrad Lorenz e l’influenza che su di lui ebbe il fiabesco romanzo della Lagerlöf.

Ma il vero motivo per cui ho pedinato Oskar e la sua oca attraverso i cinque volumi di Berner e scritto questa riflessione, è un altro. Volevo mostrare che livello di curiosità, ricerca, che densità di lettura e di livelli interpretativi offrano questi libri: che libertà immaginativa, che qualità di narrazione e di riferimenti.

La notte: animali notturni e strade spopolate. Se guardate bene, c' anche un uomo vestito di nero con una torcia.

La notte: Oskar e l'oca vanno ad ammirare i fuochi artificiali.

Il volume La notte chiude degnamente la tetralogia delle stagioni. Si tratta certamente del volume più misterioso della serie, e giustamente: le ore del giorno più sconosciute della giornata sono, in effetti, quelle notturne, in particolare per i bambini a cui la vita notturna è preclusa. È in questo volume che Oskar fa la parte del leone: lo possiamo seguire mentre, insieme alla sua oca, passeggia tranquillo per la cittadina.

Oskar e l'oca passeggiano. Svelata l'identità dell'uomo con la torcia.

Avvolta dal buio, con le poche luci delle case accese, le strade semivuote (che fino a qui, invece, abbiamo sempre visto brulicare di vita e di persone in attività), Wimmlingen non mancherà perciò di incantarli, con la sua improvvisa cittadinanza di animali notturni: procioni, volpi, gatti, gufi, ghiri, civette, pipistrelli, ricci, e un grande terrario abitato da anfibi e rettili dal fascino esotico e preistorico. C’è persino un ladro che si cala da una finestra e la polizia che lo insegue. E nel silenzio disabitato del grande magazzino si ammira una seducente svendita di Pirati e Principesse.

Al grande magazzino, grande svendita di Principesse e Pirati. Oskar e l'oca stanno pensando di andare al mare?

Oltre alla notte vera, a Wimmlingen, c’è anche quella immaginaria: in biblioteca, ecco una mostra dal titolo La notte nei libri per bambini, in cui si riconoscono volti noti: Gruffalo, Luca, la luna e il latte, Pinocchio e Max dei Mostri selvaggi. Uno stendardo appeso fuori dal centro culturale annuncia Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, in cui la regina Titania bacia Oberon, trasformato in asino. E la vetrina della libreria di Armin è tutta dedicata ai libri della buonanotte, fra i quali spicca proprio quello che teniamo fra le mani. 

Alle pareti della biblioteca ci sono illustrazioni famose! I bambini dormono e Shakespeare veglia sulla città.

Oskar mi pare stia esattamente qui in mezzo, fra immaginazione e realtà: da una parte è uno degli abitanti della città, lo abbiamo visto anche negli altri volumi, anche se sempre un po’ appartato e sempre in compagnia della sua oca; dall’altra, sappiamo dai quadretti e dai manifesti in cui appare, che partecipa della sfera dell’immaginario: per esempio è presente anche sulla colonnina delle affissioni della stazione in un manifesto che annuncia un evento di cui è protagonista.

Un manifesto sulla colonnina della stazione mostra Oskar. Che sia il personaggio di una fiaba deli Grimm?

Insomma chi è Oskar? Oltre che Nils e Mårten, oltre che Konrad Lorenz e le sue oche, mi ha ricordato anche il figlio sciocco della fiaba L’oca d’oro dei Fratelli Grimm, che nei libri è sempre rappresentato mentre cammina con la grande oca sotto al braccio. È il figlio sciocco, sì, ma anche il migliore, il più generoso, quello che alla fine sposa la principessa.

Die goldene Gans, ovvero L'oca d'oro, Fratelli Grimm.

Insomma, viva Oskar che si gode questa tranquilla e misteriosa notte a Wimmlingen, per la nostra gioia di lettori che ci identifichiamo in Linus che una notte così bella vuole trascorrerla all'aperto, in tenda, a leggere un libro illuminato dalla luce di una torcia.

I libri dedicati a Wimmlingen, una vera e propria dichiarazione d'amore della loro autrice nei confronti della vita, hanno venduto oltre tre milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in 22 lingue.

Linus d'estate ama fare il campeggio, anche davanti a casa.