Cincischio, non mi agito e vado lemme lemme/I

LaboratorioBlu.

Nelcorso di questi sette anni di vita da editori, spesso abbiamo riscontratoquanto le attività laboratoriali rivolte ai bambini siano un po'improvvisate, e quanto sotto la generica etichetta di laboratoriocadano generiche attività, sorta di intrattenimento fra l'animatoree la baby sitter. In realtà, quando si vede qualcuno che sa davverolavorare con i bambini, ci si rende conto subito di quanto questo sia unvero e proprio mestiere. E molto serio anche, che richiede competenzeed esperienze specifiche, strutturate e non casuali: il fatto che ibambini si divertano nel corso di queste attività, non fa di chi legestisce un clown o un fantasioso disoccupato dotato di manualità, comeinvece spesso si ha l'impressione che l'opinione comune ritenga.

LaboratorioBlu.

Aquesto proposito, l'attività di SpazioBradipo ha attirato la mia attenzione. Spesso nella mia caselladi posta elettronica trovo i suoi inviti. Ma che cos'è Bradipo? Per oravi dico dove sta: Casalecchio di Reno. E poi che nel novembre 2011 hacompiuto un anno. E, infine, che è un luogo particolare perché ospitalibri e giocattoli (rigorosamente selezionati), ma anche letturee, aboratori, mostre, presentazioni, incontri, proiezioni... Ilresto lo saprete per bocca delle tre bradipe che l'hanno fondato:Noemi Bermani, Valentina Gamberinie Valentina Picelli. Molto gentilmentehanno risposto ad alcune nostre domande. Pubblichiamo oggi laprima parte dell'intervista. La seconda, giovedì prossimo.

Anzituttovorrei che parlaste di questo nome affettuoso:Bradipo.

Il nome è preso a prestito da Adagio adagiodice il bradipo di EricCarle. Al giaguaro, che lo accusa di essere pigro,risponde:

Cincischio, non mi agito evado lemme lemme. 
E sono pureflemmatico, disteso e imperturbabile, 
placido e impassibile, mansueto,ciondolone, 
serafico, posapiano:insomma … bradipesco! 
Sonocalmo e rilassato e amo vivere in pace. 
Ma non sono affatto pigro!

È un invito a rallentare, a osservare, a prendere tempo ma anchea vedere le cose da un altro punto di vista (il bradipo guarda il mondoa testa in giù).
Un invito fatto ai bambini, ma soprattuttoagli adulti che stanno insieme a loro, per sollecitarli a entrare insintonia con i tempi rallentati dilatati e reiterativi dei bimbi. Nelnostro logo, realizzato da Flavia Ruotolo, il testo interrottoinvita a cambiare ritmo di lettura; i colori e il font sobri prendonole distanze dalla comunicazione commerciale rivolta ai bambini, spesso“gridata” o forzatamente “buffa”.



LaboratorioForme sottosopra: il punto di vista delbradipo.


Sul vostro sito si legge: Libreria per ragazzi e spazio perla cultura dell'infanzia. Cosa significa "cultura dell'infanzia" e oltreai libri, cosa la veicola e promuove nel vostro spazio?

C'è una resistenza a parlare di cultura quando sitratta di progetti rivolti all'infanzia. Questo crea una barrierae una gerarchia pericolose tra il mondo dell'infanzia e la culturacon la C maiuscola, rivolta agli adulti. Senza nulla toglierealle specificità che le attività rivolte ai bambini richiedono,fare “cultura per l'infanzia” significa dare alle proposte peri bambini la continuità, l'attenzione, lo spessore e la dignitàculturale che meritano, che si tratti di libri o di laboratori. Lanostra sede non è grande. Per esigenze di spazio, e soprattutto perevitare un accumulo fine a se stesso, offriamo una selezione di librie giocattoli di qualità, che si alternano sugli scaffali. Lo spaziodel laboratorio è in continua trasformazione (aiutate da Flavia e daisuoi Bee tables). Per ogni propostaè pensato un allestimento specifico.


Laboratorio Esplorazionisonore.


Che tipo di reazione suscitano le vostrescelte?

Un aneddoto: «Vorrei dellecostruzioni per una bambina di due anni, mia nipote», mi chiede unasignora di aspetto raffinato. Le mostro delle costruzioni in legnocolorato, in legno naturale e in cartone: il tipo di giochi che sitrovano da noi.
 «Belle, ma lei ha già cominciatocon Hallo Kitty, non so se può tornare indietro» replica, un po'mortificata. Nella cultura corrente per l’infanzia, la plastica colorataevidentemente è molto avanti. Per quella che è la nostra esperienza,invece, è possibile “tornare indietro”. I bambini sono affascinatidai libri, dai giocattoli e dai materiali di qualità. Ci mettono unattimo ad apprezzarli e utilizzarli.



Albiillustrati sempre in primo piano nelle attivitàlaboratoriali,


Come mai avete deciso di aprire questo spazio e conquali propositi? Qual è la cosa più importante che, a vostro avviso,offrite ai bambini?

Due di noisono state laboratoriste “nomadi” per molti anni, entrambe senzapatente. Trolley pieni di libri e materiali per proporre laboratori inbiblioteche e scuole. Il progetto Bradipo è la naturale conseguenza diquesta esperienza, il desiderio di ospitare e accogliere i bambini in unospazio nostro che vuole essere anche un punto di riferimento per bambini egenitori, e luogo di scambio per addetti ai lavori. Quel che caratterizzaBradipo, oltre, spero, alla qualità delle proposte, sono i tempi. Di unlaboratorio diciamo sempre che sappiamo quando comincia, ma non quandofinisce. Ogni bambino deve poter trovare il proprio tempo, giocare perdieci minuti o due ore. Può sembrare scontato, non lo è. I committenti(e spesso i genitori) sono abituati a ragionare in termini di ore, senzacapire che il grosso del lavoro in un laboratorio sta nella progettazionee nella preparazione. È una pratica, però, che una volta sperimentataviene apprezzata.

LaboratorioPunti.

Qualisono le attività laboratoriali che organizzate personalmente? Potetedescriverle brevemente?

I nostrilaboratori, che chiamiamo slow lab per la questionetempo di cui sopra, toccano aree diverse: la polisensorialità, il visivo,il sonoro, la poesia, la natura. Spesso sono legati a libri e albiillustrati.
Per quanto si possa discutere sull'opportunitàdi registrare il Metodo Munari, la formazionerigorosa dell'associazione e la conoscenza del lavoro di Munariresta imprescindibile.
Un laboratorio è un dispositivoche schiude domande a cui non c'è una risposta sola. Il lavoro diprogettazione e preparazione è fondamentale: scelta dei materiali,allestimento, modalità di avvio… Una volta partito il laboratorio,l'operatore passa sullo sfondo. Il suo compito è osservare, supportare,tenere le fila di ciò che accade, senza intervenire nel processocreativo, se non con suggerimenti tecnici. Infine, è importante ilmomento della restituzione in cui si osservano insieme le soluzioniemerse così che le idee circolino. Decisamente qualcosa di diversodal fare un “lavoretto”, termine purtroppo ancora in uso.

Laboratorio Lupus infabula.

Inche modo conciliate le due anime: libraie e, diciamo, atelieriste, seil termine è corretto?

Atelieriste,laboratoriste... già il fatto che non ci sia un termine per definireil nostro lavoro è significativo. Impossibile fare le due cosecontemporaneamente. Però noi bradipe siamo in tre e una di noi hal'anima della libraia. Per quanto riguarda le altre due, l'esperienzaci ha portato a lavorare molto con i libri, a leggerli e rileggerli a,e con, i bambini, a sfogliarli, insomma, a conoscerli. Non so come ce lacaveremmo in una grande libreria di catena, ma certo conosciamo uno peruno i libri che proponiamo.

(!. continuagiovedì, 23 febbraio)



Disegniprodotti durante il laboratorio Polvere discarabocchi.