Disegnavamo senza risparmiarci

Nel 2009, Mara Cerri pubblica con Orecchio Acerbo Via Curiel 8, racconto perimmagini di un incontro che si muove fra la dimensione interiore di duepersonaggi, un ragazzo e una ragazza, e fra i loro pensieri, ricordi,fra il presente e il passato, la realtà e il simbolo. ViaCuriel, però, nasce anche, insieme, come progetto filmico:nel 2008 vince il Premio della Giuria e il Premio Arte France alFestival Internazionale di Annecy. Due anni fa, Mara si muove dallibro per tornare all'idea dell'animazione, e decide di realizzarlo,quel progetto. Per farlo, coinvolge un'amica e compagna di studi, Magda Guidi, – entrambe sonodiplomate all’Istituto Statale d’Arte, Scuola del Libro di Urbino,sezione Cinema d’animazione, di cui frequentano anche il Biennio diPerfezionamento. In due anni, Mara e Magda realizzano più di 4000 disegnidipinti a mano, in acrilico su carta. Il film che esce, della durata di 10minuti, è una co-produzione franco-italiana di Sacrebleu Productions,Les Fims du Cygne, Mara Cerri e Magda Guidi, con la partecipazione diArte France, la regione francese Rhône Alpes e il Centre National dela Cinématographie et de l’Image Animée. Nel 2011, ViaCuriel, 8 vince il primo premio sezione Corto Italia alTorinoFilm Festival.

Quest'anno,Bilbobul, il bellissimo festival dedicatoal fumetto organizzato da Hamelin Associazione, cheinaugura domani l'apertura, dedica a questa animazione una mostra, che a una selezione didisegni originali, alterna riprese inedite e materiali non utilizzatinel montaggio definitivo del film, oltre a grandi dipinti su legnorealizzati per l'occasione, ennesimo sviluppo di questa storia, il cuidestino sembra quello di evolvere attraverso le tecniche e i mediumin cui di volta in volta prende forma. Oltre all'intera vicenda, diVia Curiel ci è parso interessante questo passareda una dimensione espressiva all'altra, con l'ingresso di nuove figurea concorrere a un progetto tanto complesso. Abbiamo chiesto a Marae a Magda di rispondere a qualche domanda. Lo hanno fatto, con grandedisponibilità, nonostante il poco tempo a disposizione... Grazie!

Mara, il passaggio di ViaCuriel da libro a film ha comportato notevoli cambiamenti:anzitutto, la condivisione. Rispetto alla dimensione solitaria dellavoro di illustratrice, cosa ha significato l'ingresso di Magda nellatua dimensione creativa?

Io e Magdasiamo diventate, a momenti, la stessa persona. Troppo intima era lastoria che stavamo raccontando. E così ci siamo confrontate moltissimosul nostro modo di intendere i rapporti umani, le relazioni, il sensodi quello che stavamo facendo. Proprio come per Emma e Dario, il nostroincontro avveniva in uno strato immaginario, e intanto prendeva formanelle trame dei segni tracciati sulla carta. Ognuna di noi ha lasciatoall'altra la possibilità di cancellare, sottolineare, ricalcare ipropri disegni. Ci sono scene in cui questo percorso, ancora all'inizio,è più visibile nella sua umanità ed esitazione. Sono momenti che hannomantenuto in sé, a nostro parere, qualcosa di acerbo e commovente.

ViaCuriel, 8. Mara Cerri e Magda Guidi,2011.


Ogni volta che c'era l'urgenza di un confronto, uno squarcio siapriva tra me e lei proprio come tra Emma e Dario. Da lì passavano coseche venivano rielaborate dall'altra al buio della propria coscienza einfine riemergevano sulla carta. Oserei dire di aver vissuto il rapportocreativo con Magda in questo modo.
E poi naturalmente c'èdell'altro: vivere a stretto contatto ha dato peso e consistenza allanostra amicizia e al sodalizio artistico. Di partenza erano fortissime lenostre motivazioni ideali, che poi hanno dovuto fare i conti con le tantedifficoltà pratiche insite nel realizzare un film d'animazione. Così,realizzare questo film è stato allo stesso tempo dare materialitàal nostro rapporto,  spessore e maturità. Un confrontoserrato che ha fatto emergere pregi e limiti di entrambe. Questopercorso, molto faticoso e a volte sofferto, non è concesso nellavoro solitario o assume comunque dinamiche molto diverse.
Ecco, io non so dire dove fosse il lavoro e dove l'amicizia. Disicuro era tutto rimescolato nel pentolone della vita e delle coseche intanto ci stavano accadendo!

Mara, sempre parlando dicambiamenti, in cosa pensi consista la differenza fra libro e animazione,e cosa invece è rimasto inalterato?

Latrama, nei suoi passaggi fondamentali è rimasta inalterata, ma al suointerno abbiamo scavato veri e propri cunicoli. Aggirarsi come una camerada presa nella stanza di Emma ha aperto nuove possibilità di sguardi e haconcentrato un'inedita attenzione sui mobili, sulla natura del legno. Ilsuo animarsi, stirarsi e scricchiolare nella dimensione precaria delricordo. Una sostanziale differenza tra il libro e il film sta nel modo incui Emma arriva alla scoperta dell'altro.

Nel film esiste un abbandonoche precede l'incontro tra i due, una sorta di naufragio dellabambina nel pavimento della sua camera che, a un tratto, non offrepiù nessun tipo di appiglio. Uno sprofondare, uno smarrimento,infine un approdo.
È stato naturalmente così, c'erabisogno di aprirsi, fare spazio. Serviva un momento di vuoto doveil suono potesse allargarsi e prepararsi a toccare la sua massimatensione nel momento dello strappo sulla carta da parati. Così Emmasprofonda, si smarrisce, approda. Nel film, a differenza del libro, idue personaggi non valicano mai fisicamente quella parete, ma restanoimmobili uno di fronte all'altro.

Questa scelta è stata unaconseguenza del nostro procedere. Abbiamo lavorato prima ai due mondi,abbiamo costruito le due membrane, parentesi della storia che andavanocrescendo e nel frattempo magicamente si avvicinavano l'una all'altraall'interno di quello che era comunque (da contratto con la produzionefrancese) il vincolo  del tempo concesso a questa storia: 10minuti.

ViaCuriel, 8. Mara Cerri e Magda Guidi,2011.

Fino a quandola parte centrale è andata assottigliandosi sempre più. Non avevamopaura di questa riduzione, sapevamo che bisognava preparare quel momentocostruendo e dando sostegno alle due storie individuali, sentivamoche questo contatto aveva poco tempo per manifestarsi, ma intanto sicaricava di emotività.

Magda, cosati ha spinto ad accettare la proposta di collaborazione di Mara e cosati ha interessato di più in Via Curiel all'inizio,e nel lavoro che ha comportato?

Marae io desideravamo da tempo lavorare, prima o poi, a un unicoprogetto. Quando Mara mi ha proposto di realizzare l'animazione diVia Curiel 8 insieme a lei, ho accettato subito,senza aver bisogno di rifletterci su. Conoscevo già la storia, idisegni, le atmosfere del libro. Tutto era già molto vicino a me. Hopensato che il nostro desiderio di lavorare insieme a un progettopoteva concretizzarsi in quel momento, non necessariamente partendoda zero. Un territorio comune c'era già. Io credevo nelle idee diMara, e soprattutto, lei mi ha chiesto di entrare, di fare questopercorso con lei. Da quel momento Via Curiel 8 èdiventato il nostro progetto insieme.
Abbiamo iniziato adisegnare i primi storyboard cercando di non allontanarci troppo dallastruttura del libro. Ci siamo accorte ben presto che questa manierameccanica di procedere non funzionava. Dovevamo per il momento mettereda parte il libro, e iniziare a ripensare tutto in un altro modo,in chiave cinematografica. Questa è stata sicuramente la parte piùinteressante, coinvolgente, e anche divertente, di tutto il lavoro.

ViaCuriel, 8. Mara Cerri e Magda Guidi,2011.

Mara era dispostaa smontare i pezzi di una storia che prima era stata solo sua, e arimontarli insieme a me. Dovevamo raccontare la stessa cosa, utilizzandoperò un linguaggio diverso. Durante le prime settimane di lavoro,guardavamo insieme molti film, leggevamo sceneggiature, e disegnavamosenza risparmiarci scene su scene, senza paura poi di doverle buttare,sperimentando. Il nostro è stato un continuo confrontarsi, metteretutto e mettersi sempre in discussione, credere nelle idee dell'altra,farle proprie e poi rilanciare. Fidarsi e affidarsi. Arrivare insiemealle stesse intuizioni, appassionarsi, entusiasmarsi. Questo scambiocontinuo è proseguito durante tutti i due anni. La condivisione diquesti due anni con Mara, nella loro totalità, in cui era compresaanche tutta la nostra vita, è stata la parte più incredibile dellavoro.

Magda, come è statolavorare alle prese con un progetto altrui, con un'identità giàcosì definita? In che modo sei riuscita a entrare nella dimensione diMara e a integrarti a essa al punto di dotare questa storia, mi vieneda dire così privata, della tua anima?

Quando Mara stava lavorando al progetto filmico di ViaCuriel, io avevo già iniziato a disegnare un nuovo filmd'animazione, un progetto che avevo in mente da tempo e che pensavo direalizzare in maniera del tutto indipendente. Io e Mara siamo abituate,fin dai tempi della scuola, a sentirci dire che i nostri disegni siassomigliano.

ViaCuriel, 8. Mara Cerri e Magda Guidi,2011.

Confrontandocie parlando insieme di questi nuovi progetti che avevamo in mente,io e Mara ci siamo accorte di come le nostre storie, le tematicheche volevamo affrontare e le atmosfere che ricercavamo finivano conl'assomigliarsi, ancora una volta.
Per me, quindi, calarmiall'interno dell'immaginario di Mara è stato molto facile.
Ciassomigliamo, è vero. Avere vissuto insieme gli ultimi 16 anni di vitacondividendo quasi tutto deve averci influenzato, in qualche modo…
Nel lavoro di Via Curiel questo assomigliarsi,e questa vicinanza tra di noi è diventata una forza. Ha reso tutto piùfacile, naturale e immediato. Ci ha permesso anche di lavorare insiemesullo stesso foglio, nei dettagli di un solo disegno, gomito a gomitosullo stesso tavolino.

M. Cerri,M. Guidi, dipinto su legno (1,25x0,90), realizzato per lemostre.



M. Cerri,M. Guidi, dipinto su legno (1,25x0,90), realizzato per lemostre.

Magdae Mara, la collaborazione fra voi, a un certo punto della lavorazione,ha comportato altri passaggi fondamentali nella realizzazionedel film - fotografia, montaggio, colonna sonora – e quindil'ingresso di nuovi attori. Ci parlate dei vostri collaboratorie del rapporto che avete avuto con loro?

Il primo a entrare in scena è stato Marco Smacchia. Man mano che le scenedel film diventavano definitive, abbiamo iniziato la scansionedei disegni. Visto che sarebbero state più di 4000 immagini eraun lavoro che era bene prendere per tempo. Marco Smacchia e VirginiaMori ci hanno aiutato in questo senso. Purtroppo, aun certo punto ci siamo accorti che alcuni disegni, quelli incui il colore era stato dato in maniera più diluita, eranomolto imbarcati. Nelle scansioni si vedevano delle ombre,e il pensiero di mettersi a ritoccare tutte quelle immagini ciscoraggiava. L'unica soluzione, a quel punto, era fotografare tuttii disegni. Allora ci siamo rivolte a un altro amico, un fotografo,Federico Tamburini. Ilsuo contributo è stato decisivo.


Via Curiel, 8. Centroartivisivepescheria,Pesaro. 2011.


Per quel che riguarda i suoni, ci siamo rivolte a StefanoSasso. Conoscevamo e apprezzavamo già il lavoro diStefano, perché ha lavorato come sound designer ad alcuni film diSimoneMassi, un autore di film d'animazione che noi amiamo molto. Ilrisultato della loro collaborazione ci convinceva, e a noi serviva unapersona che avesse già quel tipo di esperienza alle spalle, perchéper noi, al contrario, era tutto nuovo. Capivamo quanto la parte sonoradi un film fosse importante, e ci tenevamo a curarla bene, in ognidettaglio, con attenzione, ma la nostra inesperienza poteva farcifare degli errori, e farci perdere un sacco di tempo. All'inizio,ci siamo affidate molto a Stefano, alle sue intuizioni, alle suesuggestioni. Andando avanti, e imparando a conoscerci, anche il lavorocon Stefano diventava sempre più uno scambio, e spesso eravamonoi stesse a registrare i suoni che ci interessavano, che Stefanopoi rielaborava, secondo una sua sensibilità.


Via Curiel, 8. Centroartivisivepescheria,Pesaro. 2011.

Ciserviva poi un'altra persona a cui affidare la parte più musicale,o  melodica, della sfera sonora o, se vogliamo, l'elemento"femminile". E ancora una volta abbiamo chiamato un'amica,Mara Cassiani.
Il suo èstato un lavoro minimale e incisivo. Anche in questo caso, il legameaffettivo che avevamo già con lei, e il conoscere già ognuna il lavorodell'altra, ha influito in maniera positiva sul risultato finale. Sipartiva già da una sensibilità e un immaginario comuni. Insieme a leiabbiamo fatto le ultime registrazioni e in un tempo relativamente breveabbiamo sciolto gli ultimi nodi e risolto passaggi molto delicati.

Via Curiel, 8. Centroartivisivepescheria,Pesaro. 2011.

Magda e Mara, cosa ha significatoessere impegnate per due anni in un lavoro di questa portata? Dache scelta ha avuto origine questa decisione e che scelte hacomportato?

Lavorare due anni a unprogetto come questo ha significato molte cose. Innanzitutto, bisognacredere fortemente a quello che si sta facendo. Per iniziare un filmd'animazione bisogna esserne follemente convinti.
Non rimanemolto tempo per pensare ad altro, ogni nuova idea, ogni nuovo progettodeve mettersi in fila e aspettare. Per noi, in questi due anni, è statocosì. La lavorazione di questo film ci ha assorbite completamente, oltreil tempo non c'era neanche spazio mentale per dedicarsi ad altro. Ora,a conti fatti, ci rendiamo conto che anche la nostra vita affettiva, lerelazioni con gli altri, ne hanno risentito.
Ha comportatomolte rinunce, sicuramente, e abbiamo attraversato anche dei momentidifficili e faticosi, ma l'importante era non perdere mai di vistail senso di quello che si stava facendo, tirare dritto e continuare acrederci. Credere anche nella dignità di questo lavoro, credere che lafatica che comportava prima o poi sarebbe stata riscattata, che a farleda contraltare ci sarebbe stato, prima o poi, un film finito. Il filmche volevamo fare.

Via Curiel, 8. Centroartivisivepescheria, Pesaro.2011.

Magdae Mara, Via Curiel 8 termina qui o sta proseguendo? Le mostre chein cui siete impegnate le cosiderate parte della vita del progettoo un punto d'arrivo conclusivo?

Ilcinema d'animazione, oltre il circuito dei festival, ha una visibilitàmolto ristretta, purtroppo. Per noi, far circolare e far conoscere ilnostro lavoro attraverso le mostre che abbiamo in programma è moltoimportante. Non solo per il film in sé, ma anche, o soprattutto,per tutto il lavoro che c'è stato dietro, per tutti quei 4000 disegniche lo compongono, e per quelle centinaia di disegni che sono rimastifuori dal montaggio definitivo. Sicuramente questo ciclo di mostre èda considerarsi parte del progetto. Via Curiel, 8 èstato terminato nel Settembre del 2011, ma sentiamo che c'è ancora moltolavoro da fare. Guardando solamente il film, che dura solo 10 minuti,è difficile farsi un'idea di cosa comporti veramente realizzare,nel 2011, in Italia, un'animazione con tecnica tradizionale.

ViaCuriel, 8, Mara Cerri. Orecchio Acerbo,2009.

Mara,nel libro chiudeva il racconto una riflessione di Anna MariaOrtese: “Non sempre ciò che vediamo è reale, e non sempreciò che ci appare irreale ha meno potere del vero sul destinodell’uomo”. Nell'animazione è assente. Perché?

Non c'è una motivazione, quella frase siè distaccata naturalmente. O forse è semplicemente stataassorbita.

[PerBilbolbul, sabato, 3 marzo, alle 16 e 30,al Cinema Lumière, a Bologna, le due autrici parleranno delloro lavoro con la regista Alice Rohrwacher. Nell'occasione,sarà proiettata l'animazione.Libro e dvd sono disponibili, insieme, nella nuova edizione di Via Curiel, 8 edita da Orecchioacerbo. Qui sotto, la sigla realizzata dalle due autrici per NodoDocFest,international documentary film festival, Trieste.]