Giulia Mirandolaci manda una recensione di un film di Julia Solomonoff, chemolto volentieri pubblichiamo.
La boyita èuna roulotte nel giardino di Jorgelita, dieci anni, edella sorella Luciana, tredici, un luogo di giochi, nascondiglio segreto,casita, riparo, che occupa intensamente i primi minutidel film, così come ha occupato fino a quel momento le vite delle dueragazzine.
El últimoverano è l’ultima estate. Ultima, appunto, prima che tutto,definitivamente, cambi. Prima della separazione dei genitori. Prima dellapartenza per le vacanze, Luciana con la madre, al mare, e Jorgelita con ilpadre, in campagna. Prima delle prime mestruazioni. Prima, soprattutto,di conoscere il segreto di Mario.
Se c’è una cosa che Jorgelitanon esita a fare è porre domande. A se stessa e agli adulti con medesimafranchezza, identica intelligente ostinazione. Sarà la campagna, conla sua lentezza inusitata, la sua calura insopportabile, il teatrodi molte iniziazioni nel campo dei sentimenti, dell’identità,dei vincoli parentali e delle leggi talvolta crudeli che li regolano,dello sviluppo fisico, della percezione del dolore e del piacere. Inquesto viaggio di formazione, Jorgelita ha per compagno un ragazzinobiondo di nome Mario, figlio di braccianti, cresciuto in mezzoai cavalli e ai campi, silenzioso, resistentissimo. In corpo unsegreto antico, che lui stesso, alle soglie dell’adolescenza,fatica a spiegarsi.
Questo film – uscito nel 2009 al festival internazionale diSan Sebastian e da allora pluripremiato – è assente dalla grandedistribuzione, e dunque tragicamente invisibile ai più. È il destino dimolte pellicole che passano nella programmazione di festival e rassegnee poi spariscono in un buco nero. Con la storia di Jorgelita e Mariola regista argentina Julia Solomonoff firma un capolavoro e tocca untema difficilissimo
– l’intersessualità – da grandenarratrice, senza indecisione, con infinita dolcezza.
Elúltimo verano de la boyita è un filmper ragazzi, per adolescenti e per adulti, da vedere più diuna volta, da cercare, da mostrare nelle scuole, soprattutto,senza timore e senza veli.