Esperienze /3 : Sporcarsi le mani

[di AuroraCacciapuoti]

EdinburghPrintmakers: non scorderò mai la prima volta che ho messopiede in quell'incredibile studio. Dappertutto macchinari sconosciuti eun'atmosfera talmente unica da non poterla tradurre in parole.
Questa officina laboratorio ha aperto nel 1967 ed è stato ilprimo workshop ad accesso libero nel Regno Unito. Oggi vi si possonosperimentare tecniche di incisione, litografia, serigrafia, reliefprinting ed è il più importante spazio dedicato alla stampa d'arte inScozia.
Lo studio, originariamente situato in Victoria Street,si è successivamente espanso in uno spazio sopra la famosa FruitmarketGallery e, dal 1984, si trova nella nuova sede in UnionStreet che è ancora oggi meta di artisti, studenti, professionisti eappassionati.
È stato Robert Cox, un gallerista americano,a iniziare questa attività, con l'idea di creare un workshop perartisti annesso alla sua galleria d'arte. Fra i suoi sostenitoric'erano Philip Reeves dal Glasgow School of Art, Roy Wood e KimKempshall, che hanno entrambi insegnato printmaking all'EdinburghCollege of Art. Lo spazio è nato anche come risposta al bisogno ditanti studenti di printmaking di trovare un posto per lavorare che nonfosse il loro appartamento; uno dei primi artisti a usufruire dellospazio fu JohnBellany, oggi uno dei più importanti pittori scozzese,ma allora un ribelle neo-laureato.

Da EP si respira un'ariaparticolare, carica d'ispirazione. Da qui sono passati artisti come IanHamilton Finlay, William Johnstone, Eduardo Paolozzi, George Donald,Robert Croazier, Jane Hyslop.
Io ci sono arrivata per caso,spinta da un'amica che organizzava un mercatino di artisti a Edimburgo. Midisse di provare a stampare i miei lavori in serigrafia e di fare un corsodi un giorno allo studio perché ne sarebbe valsa la pena.
Ecosì è stato: una settimana dopo mi sono trovata a trafficare tra telai,emulsioni, inchiostri e pistole ad acqua.

Da EP sono arrivata con un progettoben preciso: stampare in serigrafia in serie limitata le illustrazioni“Cat in Edinburgh”. Inizialmente imiei gatti erano rappresentati in vestiti di diverse epoche, periodistorici che mi affascinavano. Successivamente ho iniziato a ispirarmi adei personaggi scozzesi famosi, come il poeta Robert Burns, Mary Queenof Scots e Robert the Bruce.
Pensavo che una volta finito ilprogetto sarei tornata alla mia scrivania, invece la serigrafia mi haappassionata così tanto che ho iniziato a passare intere giornate allostudio. La mattina disegnavo in uno degli spazi comuni e il pomeriggiopreparavo il mio telaio (avevo affittato un vero gigante, quasi più altodi me!). Allo studio c'era anche la possibilità di mangiare nel cucininocomune e di pomeriggio fare un tè o merenda, chiacchierando con glialtri artisti e  mangiando dolcetti, che ogni giorno qualcunoportava.
Insomma il risultato è stato che per quasi quattromesi EP è diventata la mia seconda casa.

La mia maestraè stata la brava Gillian Murray, artista e printmaker. Gillianlavora da EP dal 1997 e con passione mi ha introdotta al mondo delloscreen-printing. Quando l'ho contattata, dicendole che stavo scrivendoquesto articolo, si è resa subito disponibile a rispondere a tutte le miedomande su EP con pazienza ed entusiasmo.

Gillian mi parla della suapassione per la serigrafia: “Mi piace la varietà di compitiche il mio lavoro mi porta a svolgere e poter incontrare personeinteressanti di ogni parte del mondo. 
Il mio lavoro comprende l'insegnamento dellaserigrafia tramite corsi e la collaborazione con artisti su progetticomuni. Inoltre comporta il lavoro con un artista, aiutandolo a crearestampe e serigrafie a edizione limitata. L'artista lavora sulla suaimmagine e io preparo il telaio e stampo per lui.
Insegno a tante diverse tipologie di persone egruppi: dal principiante, ai gruppi scolastici, a persone giàesperte che vogliono migliorare la tecnica.”


Quello che personalmente micolpisce della serigrafia è la sequenzialità, il lavoro manuale,la ripetitività dei gesti, i barattoli di colori allineati sugliscaffali.
Per me questo tipo di lavoro è quasi come unameditazione. Mi piace l'artigianalità, il contatto che si crea conle persone che lavorano fianco a fianco, indossare il grembiuletutto il giorno, tornare a casa con le mani sporche di colore euna pila di fogli appena stampati.

Per ogni tipologia di stampa nelworkshop sono messi a disposizione degli artisti ampi spazi etecnici esperti e appassionati, sempre pronti a dare una mano eutili consigli.
Gran parte dei materiali si possonotrovare in loco e per la serigrafia è possibile affittare untelaio, se non se ne possiede uno.

“Lo studio”dice Gillian “è un ampio open space dove convivonoartisti di varie discipline, come graphic designer, illustratori,pittori, architetti, scultori e altri ancora. Ci sono anche altrepersone, non necessariamente artisti, interessati alla stampa edesiderosi di mettersi in gioco e sperimentare. Lavorare in questospazio e condividere conversazioni e idee è interessante per moltepersone, particolarmente se abitualmente lavori da solo nel tuostudio. Attraverso questo scambio spesso nascono opportunità pergli artisti che lavorano da EP e possono nascere collaborazionicon altri workshop e gallerie.” 


Lo spazio include ancheuna galleria al piano superiore, che ogni mese ospita mostredifferenti, da cui si gode anche una particolare e suggestiva vistasul laboratorio sottostante e un piccolo shop adiacente al workshop,dove vengono venduti alcuni dei lavori degli artisti che lavoranonello studio e di qualche artista esterno.
Inoltre lagalleria ospita spesso anche workshop per bambini e storytelling,come il recente Where the Wild Things Play, tenutoda Owen Pilgrim. Il workshop si è basato sulla risposta dei bambinialla mostra Feral Landscapes (la mostra annualetenuta dagli artisti residenti), a cui ha fatto seguito un laboratorioartistico che esplorava il tema dei posti segreti dove i bimbi amanoandare a giocare, per creare, attraverso il disegno e il collage,un'immagine del luogo ideale per giocare.

Per chi volesse iniziare questaavventura, magari partendo dall'Italia, ci sono differenti tipologie dicorsi proposti da EP: i corsi di introduzione alla stampa, i weekendintensivi (tra Japanese water-based woodblock printing e colour platelithography) o le lezioni serali.

A quelli che vorrebberocimentarsi nelle diverse tecniche di stampa, Gillian consiglia di“Visitare una galleria specializzata e guardare concura le varie opere esposte. Cercate di capire qual èla più interessante per voi e per il vostro lavoro, o per illavoro a cui state pensando, e provate a cimentarvi in quellaparticolare tecnica. Potete anche scegliere di frequentare dellelezioni di introduzione alla stampa, che può aiutarvi a deciderequale tecnica fa al caso vostro.”
Allora,adesso non vi resta che fare le valigie e partire alla voltadi Edimburgo!

Unringraziamento particolare ad AlastairClark, per le molte informazioniutili sulla storia di EP. 
Le precedenti "Esperienze" le potete leggere qui e qui.