Esperienze/7: un'illustratrice al Master

[di AnnaPedron]

350 candidati; diciotto selezionati. E una ero io! Sonostata una dei diciotto fortunati a frequentare il MasterComunicare con l'Illustrazione,organizzato dall'Associazione Yourban in collaborazione conla Rete per le politiche giovanili dell'Alto Vicentino.

Il Master l’ho scoperto per caso, su Facebook. Otto lezioni datre ore, per approfondire l'illustrazione al tempo del digitale e capirecome riuscire a farne una professione: non potevo chiedere di meglio,in un momento in cui sto cercando di allargare le mie competenze ela mia visuale su questo mondo. Non avevo neanche finito di leggereil programma, e il modulo di iscrizione era già compilato! Il 9 disettembre ho letto il mio nome nella lista dei selezionati. Poco dopo,una mail mi confermava la notizia.
15 settembre, primogiorno di scuola. E che scuola: Villa Rossi a Santorso, un edificioseicentesco, rimaneggiato nell’Ottocento e circondato da un parcostorico meraviglioso.

Ale Giorgini by AleGiorgini.

Ci accoglieAle Giorgini,che ci accompagna per i primi tre giorni. Ale è un illustratorecelebre: lavora con clienti prestigiosi; ha partecipato a performancee mostre in tutto il mondo; ha esposto a Roma, Los Angeles, New York;insegna alla Scuola Internazionale di Comics; e si è inventatoIllustri, uno degli eventi che hanno portato allaribalta il mondo della nuova illustrazione, richiamando più di 100 000visitatori alla basilica palladiana di Vicenza, l’inverno scorso.
Mi ero ingenuamente immaginata un personaggio alonato dell’auradel creativo famoso, che irraggia straordinaria virtù e dispensapreziose perle di conoscenza in forma di oscuri aforismi. Per fortuna,incontro un ragazzo in scarpe da tennis, maglietta e jeans.

Penso sia stato, questo del primo incontro, un momentorisolutivo per chi – giovane e speranzosa come me – pensa al mondodell’illustrazione, della grande illustrazione, come a un pianetalontano, quasi irraggiungibile, popolato da creature quasi divine. Èstato attraverso la figura e l’atteggiamento fattivo, pratico,alla mano di questo quasi-giovane che il mondo dell’illustrazionesi avvicina, si fa osservabile, forse accessibile: lo sento piùvicino, riesco a farlo più mio. In quel preciso momento ho sentitonascere dentro me nuovi energia ed entusiasmo.



Ale ci coinvolgeimmediatamente in un percorso nuovo soprattutto per chi, come me,pensa all’illustrazione come a un mondo di libri e bambini. Si prendeil via dal concetto di illustrazione come arte al serviziodella comunicazione, partendo  dai grandi maestridella cartellonistica a cavallo fra Ottocento e Novecento, come Henride Toulouse- Lautrec e Dudovich, per proseguire con i futuristi (e conDepero in particolare) per arrivare ai giorni nostri, a 
Chris Ware. Poici apre il suo mondo professionale e ci mette a disposizione la suaesperienza: studiamo le sue case history; analizziamo ivari mercati di riferimento e il processo di creazione di un'illustrazioneeditoriale, pubblicitaria, digitale.

È statomolto istruttivo, quasi rivelatore, leggere i briefing(le istruzioni dei committenti di illustrazioni pubblicitarie) e cisoffermarsi sull’approccio analitico al problema, presupposto diun efficace approccio creativo che si sintetizza nella realizzazionedei bozzetti da presentare al cliente.
Tre giorni. Unintero blocco per gli appunti. E mi resta ancora la pauradi non essere riuscita ad annotare tutto.


Durante una lezione di AleGiorgini.

Lasera del mercoledì, Ale ci lascia con un compito: progettare per illunedì successivo un manifesto dedicato a un evento in programma peril 2015. Il progetto deve comprendere lo studio del brief, i bozzetti,l'idea definitiva, la presentazione al cliente.
Siamo tutti unpo' spaventati dalla “commessa”: è solo una simulazione, ma imponedi dimenticare ogni velleità artistica (forse la cosa più difficileper chi aspira a diventare illustratore), di concentrare le energiee condensare concetti e idee in funzione di un obiettivo preciso,cioè soddisfare le esigenze di un ipotetico cliente. Qui il rischiodi sbagliare è palpabile. Ma Ale ci rassicura esprimendo con decisionein concetto: la creatività non è un dono che alcuni hanno ricevuto ealtri no; tutti possono svilupparla, ma a patto di coltivarla con curae costanza, con un severo e continuo allenamento.


Creativity grow,Anna Pedron.


Arriva giovedì e cominciamo a battere nuovi territori.
Conosciamo MauroGatti. Se mi imponessero di definirlo elencando tre qualitànon avrei dubbi: vitalità, determinazione, innovazione. Comincia lasua lezione raccontandoci di come si è evoluta la sua carriera,partendo dall'Italia appena diplomato per affrontare numeroseesperienze internazionali e tornando in seguito a Milano per fondareuna rivoluzionaria agenzia digital.
Mauro – che puòessere considerato pioniere e protagonista del new media design inItalia – ci sottolinea più volte che tutto il suo percorso è statospinto e guidato unicamente dalla sua grande curiosità e passione perl'universo, ai tempi ancora sconosciuto, del digitale.
Oggiguida un team di creative designer, realizzando progetti di new media,design, motion graphics. Uno dei suoi interessi più recenti riguardal’uso narrativo e ludico dei dispositivi mobili come tablet esmartphone. Al lavoro di imprenditore e direttore creativo, affiancaanche una carriera di illustratore che lo vede impegnato su progettipubblicitari, editoriali, musicali e fashion.


Durante una lezione di MauroGatti.


Come premessa alla lezione vera e propria, Mauro ci introducea un quasi decalogo per l'aspirante illustratore: Le setteregole per diventare professionisti. Sette regole semplici,ma illuminanti e fondamentali, che invitano a indagare il perché delproprio fare, a individuare e proteggere un proprio modo personaleper stimolare la creatività, a promuovere lo sviluppo di retie a cercare dei mentori.
Dopo questa premessa andiamoa indagare l'illustrazione digitale nel mondo mobile: modelli dibusiness, case history, come trovare un'idea, come produrla, comemonetizzarla. Anche in questo caso, il fine ultimo del percorso èmolto pratico: sviluppare un progetto di gruppo e, specificamente,un gioco per dispositivi mobili.
Questa lezione mi haaperto nuove prospettive: per fare l’illustrazione non ci sideve limitare necessariamente a editoria e pubblicità, i campi diapplicazione dell’illustrazione sono potenzialmente infiniti.

Presentazione del progetto di AlessandraBerto.


Il giorno successivo ci tocca sperimentare in prima personaquesta nuova ampiezza di prospettive, con il severo vincolo diconcepire e sviluppare un'idea per una app ludica. E non è cosa dapoco: si formano piccoli gruppi e ci diamo a pensare ai personaggi,alle trame, alle interazioni, per rendere intelligibile l’idea delgioco e realizzare una presentazione a un fantomatico cliente.
Sembra impossibile riuscire a farlo in tre ore, soprattuttoper chi, come me, conosce poco questo mondo.


Laconferenza.


Non dobbiamo essere andati poi così male, nonostante la novitàe la difficoltà del compito, se Mauro, in un post su Facebook, dopo laconferenza Giovani, Creativi e anche Imprenditori? Le nuove vieper crearsi una professione nell'era del digitale, inseritaall'interno del Master, ha dichiarato: «da “papà” orgoglioso hoavuto lo stupore e la soddisfazione di vedere 6 embrioni di app prenderevita da uno slancio di collaborazione e teamwork che pochi (soprattutto iragazzi stessi) si sarebbero aspettati.
 Nonostante tutti i problemi,le ansie o le difficoltà, alla fine i giovani, sempre sottovalutatio vessati, riescono a dimostrare che basta un piccolo stimolo persuperare qualsiasi ostacolo e dimostrare il proprio valore.»

Presentazione di un progetto per unaApp

Unodei nostri progetti è stato presentato al pubblico, da Mauro, la serastessa.

Ale e Mauro durantela conferenza

Lanotte, devo ammettere di aver faticato a prendere sonno. Tantigli stimoli e tanta la carica per riuscire a fermare la mente checomincia già a intravedere nuove opportunità.


Imagine. Sketch diAnna Pedron.


Trascorre il week end. Viene il momento della presentazionedei nostri progetti ad Ale Giorgini.
Analizziamo una peruna le nostre idee, Ale ci fa capire cosa funziona e cosa inveceè da evitare. È presente anche il “cliente” del progetto, checi espone anche il suo punto di vista.
Dopo l'attivitàpratica, i due giorni successivi li dedichiamo agli strumenti per lapromozione di noi stessi: il sito web, i social network, l'importanzadei personal project e del portfolio.

Allafine, mi sono pure venute le lacrime agli occhi, quando Ale ci haraccontato una storia. Mi sono sentita profondamentevicina a quelle emozioni, a quei sentimenti, a quelle difficoltàe soddisfazioni che sentivo rivelare: era la suastoria.
Dalla mia esperienza di illustratrice per l'infanzia,questo master mi ha aperto nuove prospettive.


Nuove prospettive.Sketch di Anna Pedron.

Miha fatto innamorare ancora di più di tutto ciò che riguarda l'immagineillustrata e delle persone che ne fanno parte. Perché l'energia, lacarica, la positività non le insegna nessuno, ma le possono trasmetteresolo quelle persone che con la propria passione fanno grande il loronome.

Foto di gruppo con Ale a fineMaster.


Nella rubrica esperienze,abbiamo pubblicato:
Libritattili e multisensoriali (seconda parte)
Libritattili e multisensoriali (primaparte) 
Giocareè una cosa seria
Sporcarsile mani
Unsolo immaginario, tanti spazi creativi
Uncorso è come un maiale: non si butta vianiente!