Sorpresa! Filastrocca del venire al mondo

Oggi vi presentiamo la secondo novità di febbraio È Sorpresa!, delizioso mini pop up della spagnola Marta Comín che in questa intervista racconta come è nato questo libro pensato per accogliere l'arrivo di un nuovo bebè.

Intervista a Marta Comín in occasione del conferimento del premio Pitchou 2022 per Sorpresa! (pubblicato in Francia da Les Grandes Personnes), uscita sul quotidiano La Tribune.

Chi è Marta Comín?

In questo momento è una persona che ha la fortuna di potersi dedicare a fare libri per bambini, soprattutto per i più piccoli, che devono ancora scoprire il mondo.

Già da qualche anno, seguendo il mio amore per le storie e la mia formazione in industrial design e belle arti, ho trovato nell’albo illustrato il supporto ideale che mi consente di giocare con le immagini, le parole e la carta. È un universo umile, familiare e versatile che amo molto perché mi obbliga a guardare il mondo con curiosità e attenzione. Il gioco, l’umorismo, la tenerezza e la sorpresa sono elementi presenti in tutti i miei libri, in Francia sono pubblicati da L’Agrume (Monter et descendre; 10 petits vers; Qu’en penses-tu?), Albin Michel Jeunesse (Qui a mangé mes fraises?), Bayard (Abracadabra) e Saltimbanque (Bisous).

Com’è nato Sorpresa!?

Sorpresa! è nato perché volevo creare un libro per accogliere l’arrivo di un bebè. Così ho cominciato a riflettere sul momento in cui nasce un bambino: al fatto che il suo corpo lascia uno spazio liquido ed entra in contatto con la luce e l’aria per la prima volta, e al fatto che la madre impara a conoscerlo, aprendogli le manine, le dita, gli occhi. Ed è questo corpo “vergine”, vuoto di esperienza, semicieco, morbido e liscio che soprannomina subito affettuosamente: tartarughina bella, bocca di anatrina.

Partendo dall’idea della nascita come apertura al mondo, ho immaginato una serie di animali che rimangono nascosti e ripiegati su se stessi fino a quando la mano del lettore non li scopre con un effetto “cucù”. Nascono tutti dal quadrato che coincide col formato della pagina e i loro corpi sono disegnati con forme geometriche elementari, in un meccanismo che si rifà ai puzzle e ai giocattoli modulari come il tangram, legati proprio alla prima infanzia. Il risultato, per me, è un libro ludico e delicato con un tempo di lettura molto particolare. Un libro che funziona quasi come un carillon, invitando alla condivisione e alla teatralità.   

Quali sono le caratteristiche che deve avere un libro per bambini riuscito?

Se penso a un libro riuscito, l'immagine che mi viene in mente è quella di un libro malandato, oggetto di gelosia, con le pagine strappate e riattaccate più volte a forza di sfogliarle. Penso sia una bella immagine. Le ragioni del successo o meno di un libro spesso sono un mistero. I bambini hanno sensibilità molto diverse, attraversano varie fasi e i loro interessi cambiano ed evolvono continuamente. Tuttavia, credo che esistano alcuni ingredienti fondamentali. In primo luogo, il libro deve essere onesto, ovvero non cercare di vendere nulla. In secondo luogo, deve suscitare curiosità ed emozioni, trattando il lettore da persona intelligente e sensibile quale è.

Che tecnica ha utilizzato per questo libro pop-up?

La tecnica principale è consistita nel tagliare e piegare la carta. Questo, sommato a poche note di colore, è stato sufficiente a “disegnare” i sette animali e, allo stesso tempo, a nasconderli al lettore per invitarlo a scoprirli. Il bianco, che concettualmente rimanda alla nuova vita, è il vero protagonista del libro: impersona il corpo del bebè e funge da tela su cui guardare e leggere le ombre mobili proiettate dalle pieghe e dalle incisioni.

Cosa significa per lei questo premio?

Sono felicissima di aver vinto questo premio e mi sento due volte orgogliosa e riconoscente. Primo, perché la selezione di opere e autori stilata ogni anno dalla Fête du livre jeunesse è magnifica; far parte di questa selezione è già un premio di per sé. Secondo, perché Sorpresa! è pubblicato in Francia da Les Grandes Personnes, un editore che amo alla follia e che per molti anni è stato per me un punto di riferimento. Les Grandes Personnes, in Francia, e A Buen Paso, in Spagna, hanno fatto un lavoro editoriale fantastico e mi riempie di gioia condividere la mia gratitudine con loro.

Dopo questo libro, qual è il suo prossimo progetto?

Voglio continuare a fare libri per i più piccoli; è un settore che mi piace esplorare. Ma ho in cantiere anche qualche progetto per lettori più grandi e devo dire che si sta rivelando una sfida altrettanto stimolante.